A maggio ho iniziato una relazione con una ragazza che si era lasciata da due mesi....lei si sentiva parzialmente pronta, era ancora triste per la perdita dell'ex, nonostante l'avesse lasciato lei, però confidava in un miglioramento delle cose tra noi. Ad agosto, scoraggiati dal nostro rapporto che non migliorava, le dico che mi sarei impegnato a considerarla un'amica nell'attesa che recuperasse la voglia di una relazione; quello stesso giorno lei si è rivista con l'ex per chiarire delle faccende e si sono baciati. A distanza di un mese siamo tornati insieme, ma io continuo tuttora a pensare a quel momento in modo ossessivo... infatti davamo per scontato che la nostra fosse solo una pausa e lei mi aveva assicurato di non provare più sentimenti per lui....ho vissuto il suo gesto come un tradimento e non riesco a dimenticare e smettere di soffrire
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14 AGO 2023
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Buongiorno xfl89
le consiglio di intraprendere un percorso psicologico, con il fine di comprendere meglio cos'è successo e stare meglio.
Resto a disposizioni
Alice Noseda
15 GEN 2020
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Gentile Utente,
sarebbe già utile chiarire cosa la faccia soffrire davvero o maggiormente, se il "tradimento" subìto per come lo vive lei p se il fatto di essere stato lasciato e aver perso una persona a cui tiene.
Lei descrive il modo di porre attenzione ai suoi pensieri "ossessivo" ed è possibile non sia solamente un aggettivo ma una modalità di funzionamento personale: ritrova questi aspetti anche in altri contesti e situazioni? quanto tempo dedica a questi pensieri e rimuginii?
E' curioso anche il fatto che lei parli di "impegno nel considerarla un'amica" in attesa che lei recuperi il desiderio di una relazione perchè, sfortunatamente, emozioni e sentimenti non seguono la nostra volontà e non sono qualcosa che si può decidere o controllare.
Mi spiego meglio: posso DECIDERE di considerare razionalmente una persona una amica perchè capisco di non essere corrisposto o che i tempi non siano maturi per una relazione ma NON POSSO DECIDERE DI NON PROVARE PIU' NULLA per quella persona nè magicamente di non avere più il desiderio che corrisponda i miei sentimenti, posso decidere di aspettare o rivolgere la mia attenzione altrove ma non che la decisione e lo sforzo non mi costino fatica e dolore. La volontà non è in grado di modificare nell'immediato le emozioni che provo nè le mie speranze attuali per il futuro di relazione e, in generale, il controllo razionale delle emozioni non è una strategia funzionale nè è possibile controllare le nostre emozioni così come controlliamo decisioni e azioni nè decidere in quanto tempo una persona possa elaborare una perdita affettiva e dirsi pronta per un nuovo inizio.
Le consiglio di provare a capire prima di tutto quale sia il motivo vero della sua sofferenza e della fatica ad abbandonare il pensiero descritto in modo tale da poter costruire e dare un giusto significato alla sua sofferenza e recuperare serenità e benessere: qualora non riuscisse a farlo in autonomia potrebbe rivolgersi ad un esperto.
Grazie
Dott.ssa Federica Martino