Salve sono una ragazza di 25 anni e non so se il mio problema abbia bisogno di qualche terapia e circa da 2 anni che mi sento molto sola, giù di morale, non riesco più a socializzare, sono per fino riuscita ad allontanare tutti i miei amici. Passo la maggior parte a casa perché ho anche una bimba meravigliosa. Non riesco più a farmi nessun tipo di relazione ne amichevole e tanto meno di coppia.
Sono molto diffidente e ho l'impresione che tutti mi prendano in giro, non mi amano... non so avolte ho la sensazione che la solitudine mi farà impazire, a volte mi innervosisco per niente. Vorrei non rovinarmi la vita.. vi sarei molto grata se mi potrete rispondere e dirmi se è un problema serio il mio.
Grazie
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12 GEN 2016
· Questa risposta è stata utile per 5 persone
Buongiorno Laura,
il suo disagio potrebbe essere dovuto a diverse cause e motivazioni. Se se la sentisse potrebbe consultare un professionista per fare chiarezza sulla sua situazione. Penso che il fatto di avere una bimba meravogliosa la debba spingere a non mollare e ad essere forte per lei. Si faccia coraggio e contatti un collega.
Vedrà che il fatto di poter condividere la sua esperienza e trovare qualche spiegazione le sarà di grande aiuto.
Un saluto e se desidera mi contatti pure privatamente.
dott.ssa Miolì Chiung
Studio di Psicologia Salem
Milano
15 GEN 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Laura
il tuo problema va preso in considerazione sicuramente in quanto tu non stai facendo la vita che dovresti fare alla tua età.
Certo immagino che la condizione di mamma ti metta in uno stato diverso dalle coetanee ma non dovrebbe comunque assorbirti totalmente e portarti tante insicurezze e paure.
Credo che il tuo modo di vivere e l'esperienza della maternità siano in contatto causale.
Quindi rivolgiti a qualcuno esperto per essere aiutata.
Farai una cosa buona per te e per la tua meravigliosa figlia.
Un caro saluto e auguri.
Dott. Silvana Ceccucci psicologa psicoterapeuta
14 GEN 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Laura, è difficile capire la serietà del Suo disagio da queste pche note.
Certo ne traspare una sofferenza intensa. Le suggerirei di parlarne con un bravo psicologo che La potrà aiutare a ritrovare fiducia in se stessa e nella vita in generale.
Con simpatia Dr. Marco Tartari, Asti
14 GEN 2016
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Gentile Laura,
non ci dai informazioni sufficienti e non dici se sei autonoma, se vivi da sola o in famiglia e se non hai più alcun rapporto col padre della bambina.
Dalle tue parole si evince che ti senti ferita, delusa, depressa.
Sono questi dei motivi sufficienti per rivolgerti ad un professionista e chiedere aiuto psicologico per il benessere tuo e della tua bambina.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
13 GEN 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Laura,
la definizione della tua situazione in quanto problema è relativa al tuo stato d'animo rispetto alla stessa: sembri descrivere una situazione di discreto isolamento e difficoltà emotive all'apertura verso il prossimo e nuove relazioni. Questa condizione ti provoca malessere? Ti senti sola? Desidereresti qualcosa che non riesci a ricercare? Sei tu che devi stabilire se le condizioni che caratterizzano la tua vita in questo momento ti fanno stare male o se ritieni di essere serena. Non si può stabilire sempre a priori e oggettivamente se una situazione è problematica o "normale" perché la sofferenza è del tutto soggettiva. Certamente lo stato di chiusura che hai descritto come dominante nella tua persona in questo momento è indice di qualche cosa, hai parlato di diffidenza e questo può far pensare a esperienze passate difficili dove forse sei stata delusa o è stata tradita la tua fiducia e se tutto questo inibisce il tuo desiderio di poter entrare in relazione con qualcuno, dovresti interrogarti sulla natura di questo disagio e capire se è una condizione che ti fa star male.
Se così fosse potrebbe aiutarti rivolgerti a un professionista che ti accompagni in questo percorso, ma deve essere una tua decisione rispetto a un bisogno che percepisci.
Cordiali saluti,
Dottoressa Serrano
13 GEN 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
cara laura,
non è detto che si tratti di un problema grave, ma di certo questa condizione di sfiducia e diffidenza ti sta facendo perdere tante occasioni di serenità e incontri... tagliare i legami inutili e diffidare della gente sono state reazioni difensive che hai adottato in seguito a delusioni sofferte in passato o a situazioni dolorose che ti hanno segnata. Tuttavia, l'uso protratto di tali difese rischia di impoverire la tua vita emotiva e diventare troppo anche per la tua bambina che resta l'unico canale in cui ti permetti di provare sentimenti spontanei... dovresti cominciare a interrogarti su quando hai cominciato a chiuderti e su cosa temi di più: ti senti giudicata? Hai paura di soffrire? Di fidarti e restare delusa? di perdere persone care a cui ti leghi? parlare con qualcuno che ti aiuti a far luce dentro di te e ripercorrere a ritroso certe tappe fondamentali della tua storia potrebbe aiutarti a ritornare a prendere in mano il timone della tua vita. cominciare a lasciarsi andare, permettere a qualcuno di conoscere almeno la parte più superficiale di te potrebbe farti riscoprire il piacere della compagnia e dello scambio... senza temere che dedicare un po' di tempo a te stessa e alle relazioni amicali significhi sottrarre cure e attenzioni alla tua piccola... anche per la bambina avere una madre serena e ricca di interessi è fondamentale per sviluppare fiducia e autonomia... cominciare a frequentare ambienti come un luogo dove fare volontariato, una palestra, o anche un corso di studi o di creatività potrebbero essere occasioni per abbassare un po' ala volta le tue barriere e permetterti di vederti in una luce diversa... credo che tu sia troppo severa con te stessa e ti conceda poco spazio per prenderti cura di te... non aver paura di chiedere aiuto, lasciarsi prendere per mano alla riscoperta di sè e delle proprie risorse dimenticate o sepolte sotto le difese è un'esperienza meravigliosa e un'occasione di crescita e arricchimento personale unica
12 GEN 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Laura,
penso che stabilire un livello di gravità del suo problema non sia una vera priorità: se la situazione che sta vivendo le causa sofferenza e l'ha portata a scrivere su questa rubrica, penso che possa essere utile per lei parlarne con uno psicologo. Non c'è bisogno di aspettare che i problemi diventino "gravi" per cercare aiuto, anzi, prima si interviene e più è probabile evitare dei peggioramenti. Ogni sofferenza ha il diritto di essere accolta e ascoltata da chi può dare un aiuto. Il mio consiglio è quindi di consultare l'elenco di professionisti che trova su questo sito o su altri, per trovare il più vicino a lei e chiedere un colloquio.
Cordialmente,
dott.ssa Isabella Di Paoli