Dopo 13 anni di convivenza e un figlio in comune la nostra storia è giunta al termine. La decisione è stata sua, l'ha maturata per un anno senza mettermi a conoscenza della cosa o meglio senza discuterla seduti ad un tavolo.
Nel corso degli anni abbiamo avuto tante discussioni, inizialmente tranquille, poi si sono trasformate in litigi dove io alzavo la voce e preciso solo quella e, sicuramente l'ho anche ferita con giudizi sulla persona.
Il 70/80 % delle ns discussioni avevano sempre la stessa matrice, la figlia (solo sua) e la sua famiglia d'origine.
Quando siamo andati a vivere insieme sua figlia aveva 15 anni, piena adolescenza e va bene, ma il suo carattere estremamente chiuso e l'essere un po' fumina, scorbutica per almeno 2 ore dopo il risveglio mattutino e la classica non accettazione del nuovo compagno e anche della sua famiglia di origine, ci ha sempre più allontanati.
La figlia non mi ha mai accettato. Inizialmente si comportava con estremo distacco e qualche volta, ignorandola proprio, la mia famiglia di origine.
No ha mai riconosciuto la mia autorità in casa, lei faceva riferimento solo alla madre, io non esistevo , su nessun argomento, manco l'ora di rientro a casa o un semplice accordo sull'uso del bagno, se a lei serviva ci entrava e basta a qualsiasi ora e senza alcun preavviso. La madre non è mai riuscita a farle rispettare una mia direttiva.
Mai che riprendesse la figlia davanti a me, se non di rado, solitamente aspettava che io non fossi presente oppure si chiudeva in camera con lei.
Finale della favola, è stata tutta colpa mia, della mia famiglia che non ha saputo rapportarsi alla figlia.
Chiedo, e veramente tutta colpa mia?
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4 MAG 2022
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Buongiorno Piero, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Rispondo in maniera breve ma potente, no, non è tutta colpa sua, mai in una relazione la responsabilità dei fatti è di una sola persona, ognuno dà il proprio contributo, con i propri comportamenti. Ogni azione, fatta o evitata porta una conseguenza, nella coppia e in ogni relazione. Le famiglie con figli precedenti sono impegnative se non c'è la volontà da parte di tutti i componenti di crearne una nuova, sono equilibri delicati da mantenere e costruire. Quello che suggerisco è un supporto per lei in modo da capire ciò che vuole e ciò che non è più disposto a sopportare per poi soffrire, e sull'elaborazione del lutto per la chiusura della relazione. A diposizione anche online.
Un caro saluto
dottor Marco Folla
10 MAG 2022
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Buonasera gentile utente la ringrazio per averci esposto il suo vissuto.
La famiglia allargata è un grande tema, ricco di vissuti emotivi di equilibri da co-costruire, di temi da elaborare e tanto altro.
Quando si tratta di famiglia ogni membro ha delle proprie responsabilità, ma la sua esperienza a mio parere meriterebbe uno spazio e un tempo terapeutico per essere descritta e compresa come merita.
Provi a pensare ad un percorso di sostegno psicologico, potrebbe essere di grande aiuto per comprendere meglio la sua esperienza, elaborarla nel modo giusto e aumentare la consapevolezza di sé.
Resto a disposizione,
Dottoressa Monica Pesenti
4 MAG 2022
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Buongiorno Pietro,
innanzitutto la ringrazio per aver condiviso con me i suoi pensieri e i suoi stati d’animo riguardo la sua ultima importante relazione. Ritengo sia proprio un comportamento maturo e saggio quello di mettersi in discussione e interrogarsi sul proprio ruolo nelle dinamiche di coppia e lei lo sta facendo.
Mi chiede se è veramente tutta colpa sua, purtroppo non le posso dare una risposta precisa e obiettiva. Tuttavia, riflettendo sulla sua narrazione, noto come mi ha detto che la sua compagna ha maturato la decisione di chiudere per circa un anno da sola, senza mai confrontarsi con lei e cercare dei buoni compromessi, facendole magari presente dei suoi malesseri.
Quando si chiude una storia importante, sembrerà scontato e ripetitivo, ma le responsabilità sono sempre sia da una parte che dall’altra, quindi non si senta l’unico ad aver commesso degli errori (insieme alla sua famiglia di origine), qualora davvero ce ne siano stati.
Quello che può fare adesso è non trascurare il suo cuore spezzato, accogliere le aspettative deluse che aveva riposto in questa relazione e dare senso a tutto ciò che ha vissuto per 13 anni.
Se desidera continuare il nostro colloquio, le assicuro la mia disponibilità. Buon mercoledì Pietro!
4 MAG 2022
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Gentile utente,
ci chiediamo e le chiediamo se è stato fatto un percorso per gestire le dinamiche descritte.
In questi casi, di famiglia allargata un supporto psicoterapico sarebbe utile ad elaborare i vissuti di ognuno circa le dinamiche in cui ci si è trovati, anche indipendentemente dalle proprie scelte.
Cordialmente,
Studio Associato Dott. Diego Ferrara, Dott.ssa Sonia Simeoli