E' sbagliato criticare un amico?
Pochi giorni fa stavo scrivendo alla mia più cara amica. A un certo punto lei ha scritto una frase che mi ha ferita (è un momento un po' delicato della mia vita) e io gliel'ho fatto notare. Questa è una cosa piuttosto rara nella nostra amicizia perché spesso e volentieri quando dice/fa/scrive cose offensive o insensibili, che lei etichetta come "sarcasmo" e per le quali non mi chiede mai scusa, io abbozzo, perché non voglio passare per quella pesante. Ma questa volta mi sono rifiutata di farlo proprio perché sto attraversando un momento difficile.
La conversazione è sfociata in lei che scriveva di non aver motivo di scusarsi e mi rimproverava di non saper comunicare con lei nei momenti di sofferenza e mi chiedeva cosa diavolo doveva farci lei e che forse era dovuto al fatto che non mi fidavo di lei. Io ho deciso di scollegarmi un attimo perché spesso faccio fatica a elaborare ciò che voglio realmente dire nei conflitti e mi lascio prendere dalla mia difficoltà emotiva di esprimere la frustrazione e la rabbia. Una volta calmata, ho capito che mi stava dando un'opportunità per spiegare. Così ho deciso di scriverle un lungo commento, con tono neutrale, in cui le spiegavo di sapere di avere questo bisogno di tenermi le cose per me quando sono triste (ovviamente sto facendo un riassunto!), ma che la mia difficoltà di comunicare con lei derivava ANCHE dal fatto che non è molto brava ad ascoltare (le ho fatto esempi concreti della cosa - e ho anche scritto che spesso interrompe per parlare di cose sue o che ascolta solo per avere la possibilità di rispondere). Le ho spiegato che non gliene facevo una colpa, che sapevo che era fatta così e che non lo scrivevo per offenderla ma per spiegarle uno dei motivi della mia difficoltà a parlare con lei. Ho aggiunto inoltre che il ragionamento che aveva fatto prima, sul non doversi scusare perché secondo lei non aveva fatto nulla di male, era qualcosa che trovavo immaturo e insensibile, anche se, ho scritto, oramai c'ero abituata. Ho concluso dicendole che non mi sono mai aspettata che mi leggesse nella mente su cosa fare quando soffro, che bastava chiedere, e le ho spiegato cosa preferisco in quei momenti.
Lei è esplosa. Mi ha risposto che allora lei mi stava sulle pa**e, che allora che cosa eravamo amiche a fare se non mi fidavo di lei, che allora se ne sarebbe andata così finalmente sarei stata in pace, che non si critica qualcuno così, che avevo scritto cose assurde, che finalmente era uscito ciò che provavo da tanto tempo, che "sapessi quante volte non ti sei scusata tu!" (so di non essere perfetta, ma ho un'altra amica che mi dice sempre che mi scuso troppo e per tutto quindi non riesco a capire a cosa si riferisse - le ho anche chiesto chiarimenti ed esempi su questa cosa e lei non ha mai risposto, scrivendo che lei "non ributtava le cose in faccia"). Ho cercato di farle capire che io le voglio bene, che non ho affatto detto queste cose, che semplicemente stavo cercando di chiarirle perché a volte faccio fatica a comunicare con lei ma è stato tutto inutile. Mi sono sentita ripetere cose come "ma allora se mi odi così tanto me ne vado così starai meglio", frasi che ho trovato estremamente immature e che mi ricordavano ciò che dicevo ai miei genitori dopo che mi sgridavano quando avevo 5-6 anni.
Io non so veramente come comportarmi. Alla fine le ho semplicemente ricordato che nelle relazioni adulte ci si può criticare a vicenda e si continua a volersi bene dopo, e che per me nella nostra relazione non era cambiato nulla. Ora sento di aver sbagliato e sono piena di rimorsi e senso di colpa nonostante tutto ciò che ho scritto fosse la verità e non l'abbia fatto per ferirla ma per chiarire. Che cosa devo fare?