È possibile dimenticare le sofferenze profonde?
Buongiorno, ho 41 anni e in Italia sono straniera, anche se ho la cittadinanza, perché appunto così? Perché io personalmente ho considerato questo mio aspetto come positivo, ma da 8 anni di matrimonio con un italiano di origine, il fatto che sono straniera ha giocato sempre contro di me.. Adesso dopo 8 anni di sentirmi dire “ in Italia generalmente fanno cosi” o “ le donne italiane farebbero cosi …” per chiarire subito, mio marito me lo dice sempre come ultima sua possibilità ad ottenere quello che vuole lui..
Ho un matrimonio con una persona di 48 anni e dal inizio Abbiamo vissuto da subito la nostra relazione a 360°, bruciando forse ogni tappa. Io lavoravo e abitavo in un’altra città ma per amore mi sono trasferita da lui praticamente da subito..
La nostra relazione è sempre stata soggetta a tanti eventi, io continuavo a viaggiare ancora per tre anni per lavoro nella vecchia città di abitazione..
Ma nonostante il mio sforzo a fare funzionare e incastrare il tutto a perfezione, lui ha preso sempre il tutto come dovuto.. ma la cosa che mi ha sempre buttato giù più di qualsiasi altra cosa, è che tornando a casa dopo treni e lavoro, lui riusciva ad essere sempre più stanco di me, a tal punto che di intimità non se ne parlava neanche ( d’estate fa troppo caldo e d’inverno fa troppo freddo) c’era sempre una.. e le scuse si trovavano per mesi e mesi e mesi e io mi sentivo sempre più invisibile e insignificante.. E ovviamente nel tempo ci siamo allontanati sempre più a livello di comunicazione; sono aumentati i litigi, le discussioni e puntualmente i toni e i modi hanno superato ogni limite di adeguatezza, soprattutto da parte mia, sono diventata irascibile, aggressiva e rancorosa.. odio dirlo ma non sono mai stata così prima di conoscere mio marito.. La mia migliore amica mi dice che non mi riconosce più.. Sarà anche una profonda crisi, che sto o stiamo attraversando ma io non ho più forze per stare in una relazione così disabilitante nei miei confronti.. ed infatti una paio di volte un paio di anni fa ho provato a parlargli di sentire uno psicologo e ha sempre rifiutato dicendomi, che uno psicologo serve solo a me e che sono fuori completamente con le mie pretese.. Furono dei tempi di totale distruzione per me, perché fino a quel momento credevo che fosse veramente stanco, stressato per lavoro ( ha un lavoro di grande responsabilità ) e ci poteva stare tutto quanto, ma al meno voglia di provarci a risolvere, mi avrebbe fatto capire che ci tiene veramente a me, ma niente.. è così con speranza che cambi idea o comunque cambierà qualcosa sono passate un paio di altri anni.. miracolosamente e lo dico quasi con ironia, sono rimasta in cinta e da lì le cose sono peggiorate a dismisura.. anche se speravo che sarà un nuovo inizio e potremmo ripartire da zero, visto che mio marito a tutti costi voleva questo figlio..
Ciò che mi ha ferita ulteriormente nel tempo, allontanandomi sempre più, sono stati comunque i suoi modi. Ad ogni mia richiesta di aiuto o qualcos’altro o in caso anche di una discussione ci sono stati insulti e offese molto pesanti.
Mi sono resa conto che ho assunto un comportamento sempre più distante e piu evitante, evitando discussioni, richieste o anche solo di dire la mia in diverse occasioni.
Ho sempre giustificato ogni suo comportamento, ogni insulto, l’ho implorato ogni volta di tornare di essere normale di come era quando l’ho conosciuto, fino a che sono stata io a decidere di cambiare strada.
La mia decisione, presa dopo millesimo litigio in cui per giorni e settimane si è andati avanti a insulti e cattiverie gratuite, nasce da una consapevolezza a cui sono arrivata..
Provo tanto rancore verso mio marito, talmente tanto da non riuscire a vederlo più con gli stessi occhi.
Oramai agli sgoccioli gli ho detto che nonostante abbiamo un figlio piccolo, non c’è la faccio più e non è neanche una situazione sana in cui crescere un bimbo.. anche se qui in Italia intendo non ho nessun altro a cui appoggiarmi, ero pronta di tornare in casa in affitto e dividermi in 4 tra figlio da sistemare e mantenere il tutto, ero pronta a ogni difficoltà finanziarie pur di riprendere a respirare..
E Lui? da quando ho aperto ufficialmente il discorso, è distrutto. Ha chiamato il giorno dopo una psicologa e ha iniziato la terapia, mi ha chiesto dopo un paio di incontri di andare insieme a Lui in terapia ( e ci sono andata) Mi ha chiesto scusa in ogni modo, ha pianto in ginocchio come non aveva mai fatto prima. Mi ha detto di essersi reso conto di essere stato un pessimo marito. Ma io ad oggi, dopo quasi 9 anni insieme,non riesco più a credere a questi cambiamenti. Credo invece che la nostra relazione sia diventata tossica da tempo, forse per tanti fattori. Siamo passati dal fare ogni cosa insieme a non avere più in comune nulla se non fosse figlio ,non abbiamo dialogo e soprattutto penso che lui mi abbia dato per scontata (per colpa mia, per ogni volta che mi sono piegata per pace in casa, mettendomi la dignità sotto ai piedi).
Ho provato tante volte ad esprimergli il mio malessere, ho provato a reprimere il mio malessere ma ad oggi, dopo gli ultimi litigi, non me la sento più.
Pur andando qualche volte insieme dalla psicologa, non mi ha aiutato.. ho sempre avuto da Lei una sensazione che mi chiedevano di dare un’altra possibilità o di dimenticare passato e di iniziare a vivere il presente e futuro.. e io invece non c’è la faccio far finta che 8 anni di prima non sono mai esistite, che non ho mai subito niente e che la mia vita da oggi in poi può partire da zero come se non ci fosse mai stato niente..
Il problema è che, pur essendo certa della mia decisione, non riesco a chiudere perché a vederlo star così male mi uccide. So di amarlo ancora e tanto, ma non riesco più a mettere il mio orgoglio in secondo piano. Ho chiesto una pausa per poter metabolizzare il tutto ma lui si ostina a chiedermi di rimanere, di dargli una possibilità.
È possibile amare profondamente una persona ma non riuscire a perdonarla, a costo di perderla per sempre?