E' possibile ancora vivere la storia seriamente?
Salve a tutti, sono una ragazza di 28 anni fidanzata da 4 anni e mezzo. La relazione è iniziata in modo non tradizionale, cioè io ero interessata al mio attuale ragazzo, che però non era convinto di volersi impegnare. Dopo un iniziale tira e molla durato diversi mesi, in cui lui prima diceva di prenderla con leggerezza ma poi, quando io allentavo la presa, si lamentava che sparivo e sospettava avessi un altro, riusciamo a trovare un equilibrio. Abbiamo vissuto nella stessa città per circa due anni, poi lui si è spostato abbastanza lontano per un master e il successivo lavoro. Inizialmente ero io quella preoccupata, l'idea di una storia a distanza mi faceva riflettere (avevo una relazione a distanza prima di questa), ma lui mi ha fatto capire che ce la saremmo cavata ugualmente. I primi 8 mesi circa tutto ok, poi però, finito il master e soprattutto con l'inizio del lavoro, cambia. Non è mai stata una persona capace di slanci di estrema dolcezza e di estremo affetto, ed è proprio questa la cosa che mi piaceva di lui perché, nella sua "freddezza", io non mi sentivo oppressa (odio i fidanzati troppo appiccicosi/dolci/mielosi). Mi ha detto poche vote a parole di amarmi, ma me lo ha sempre dimostrato. Ad un certo punto inizia a chiudersi, inizia ad evitare di organizzare i viaggi per vederci, trova scuse soprattutto alla mia richiesta di farmi conoscere i suoi amici "del paese" (tuttora io non li conosco), quando gli faccio notare che si è allontanato lui mi dice che vuole pensare solo al lavoro e che deve impegnarsi il più possibile per spiccare, quindi non ha tempo per altro. Ogni volta che gli proponevo di chiuderla lì allora, lui mi prometteva di impegnarsi a cambiare ed essere presente. Ci riusciva per poco, poi tornava ad essere ancora più assente, mentre io ero lì a cercare di salvare la nostra storia e portarla avanti con le unghie, cercando di giustificare le sue assenze e mancanze con il fatto che non si trovasse bene a lavoro. Decide di licenziarsi ed io cerco di stargli vicino in questo momento, ma più mi avvicino e più lui si allontana. Glielo faccio presente, sospettando anche avesse un'altra, ma mi assicura di no. Non riusciamo a vederci perché dice di non avere soldi a sufficienza per i biglietti aerei (io ero disoccupata allora, quindi la mia situazione economica non era delle migliori, ma dividendo il costo si poteva fare). Intanto lui si iscrive in palestra, va in viaggio con degli amici, si fa un viaggio in solitaria e riusciamo a vederci solo per il suo compleanno, quando mi dice che il mio regalo (una torta stile americano) gli mette ansia (?). Anche in questo caso litighiamo, gli ripeto che secondo me c'è un'altra e mi accusa di prendere la relazione con troppa ansia.
Tutta questa situazione si ripete fino a pochi giorni fa quando, essendomi accorta di vivere con ansia la relazione e ormai offuscata dalla gelosia dopo aver visto una foto in cui tiene in braccio un'altra ragazza conosciuta da poco (lui che è sempre stato freddo con tutti), decido di contattare una ragazza straniera con cui si sente per scambio linguistico. Scopro uno scambio di foto con lui a petto nudo per far notare quanto fosse dimagrito, così come scopro che si davano nomignoli e che sostenevano lei fosse la sua fidanzata virtuale.
Gli telefono, gli urlo contro, gli racconto tutto. Prima mi accusa di credere a quello che un'altra persona gli racconta, poi mi conferma che TEMPO FA si chiamavano in quel modo, adesso non più, anzi a stento si sentono (la tipa aveva detto il contrario con tanto di dettagli). Lo lascio, cosciente che il problema non fosse solo questo relativo alla ragazza straniera.
Nei giorni successivi proviamo a chiarire la situazione: lui mi spiega che non sa cosa gli succede quando è a distanza e si è reso conto di essersi allontanato quando io cercavo di portare avanti la storia con le unghie e con i denti, si è reso conto di non esserci stato anche in un momento della mia vita difficile in cui avevo bisogno solo di essere ascoltata. Mi ha detto che per lui il rapporto con la straniera è finto ed è solo relativo allo scambio linguistico, e tutti quei nomignoli sono solo per scherzare (mmm).
Ora sembra aver capito gli errori e sembra dispiaciuto, ha ammesso di non avermi mai tradita nè mentalmente nè fisicamente, così come sta provando a starmi vicino visto che, a forza di cercare una spiegazione ai suoi comportamenti, ho perso la fiducia in lui e in me, ed ho sviluppato una specie di ossessione nei suoi confronti. Più non mi considerava, più provavo ad avvicinarmi.
Ora come ora non sono sicura di amarlo, però allo stesso tempo non vorrei fosse una reazione momentanea dovuta all'ansia e a tutto quello che ho passato. Se non lo sento mi manca, vorrei condividere la mia giornata e i miei pensieri con lui. Dall'altra parte pensare di iniziare di nuovo una relazione a distanza (purtroppo non possiamo avvicinarci per il momento) mi preoccupa sia per quello che potrebbe essere il suo comportamento (ha davvero capito? Sarà di nuovo attento come una volta?) che per il mio (riuscirò a ricominciare dandogli piena fiducia? Se dovesse avere un momento in cui vuole stare solo, davvero riuscirei a fidarmi?).
Questa è in breve la storia. Più che un consiglio su cosa fare, che sarebbe ugualmente ben accetto, vorrei un parere su tutta la storia. Sono sicura solo di dover lavorare su questa insicurezza ed ansia che ne è nata, innanzitutto per me. Ma non so se questo lavoro interiore deve per forza escludere lui dalla mia vita. E' possibile vivere la storia seriamente nonostante tutto quello che è successo?