È ancora un'amica?

Inviata da Rachele · 25 ott 2022 Relazioni sociali

Buongiorno, sono una ragazza di 30 anni e la questione che mi preme riguarda la mia migliore amica, mia coetanea. Ci conosciamo da tantissimi anni, all'inizio il nostro era un rapporto più telefonico perché vivevo in una città diversa dalla sua, da 2 anni siamo invece nella stessa città. Il nostro è stato un rapporto bellissimo, eravamo come sorelle, condividevamo tutto, la persona con cui mi sentivo più libera e capita in assoluto. Da 2 anni a questa parte, anche prima che io mi ritrasferissi, lei ha iniziato a cambiare atteggiamento, non con me in particolare, ma in generale, premetto che è una persona altamente insicura e con il terrore di stare da sola, è questo credo sia successo perché si è fidanzata con un nuovo ragazzo, che, a differenza di tutti quelli precedenti che la svalorizzavano, l'ha messa un po' su una sorta di piedistallo. L'altra cosa è stata che ha cominciato a lavorare molto duramente, a guadagnare tanto, quando non l'aveva mai fatto in vita sua fino ai 29 anni. Da questi momenti ho pian pian iniziato a notare che lei si comportava soprattutto in gruppo come se dovesse fare sempre scena, attirare l'attenzione su di sé ad ogni costo, anche ingigantendo storie o puntando a prendere in giro qualcuno (tipo me) per far ridere gli altri e risultare estremamente piacente. È anche diventata molto più chiusa con me, e si comporta come se questo ragazzo fosse il centro del mondo, come se fossero il centro attorno a cui orbitano tutti. Molto spesso si comporta con me in privato in un modo e fuori con gli altri in un altro, mi dà brutte risposte, si volta male, e si disinteressa di come sto realmente, perché la sua vita è una tragedia continua e quella degli altri non conta nulla. All'inizio io ero molto confusa, non capiva, i primi mesi ho avuto insonnia e gastrite perché mi sentivo tradita completamente, non le parlavo, perché la conosco e so che profondo disagio c'è dentro questa persona, altamente fragile e persa per arrivare al punto di dover costruire la visione che gli altri devono avere di lei a tutti i costi. Nel tempo ho iniziato a distaccarmi, e lei ha accusato il mio fidanzamento per questo distacco, che ovviamente non c'entra nulla, ho provato a volte a farla ragione, a parlarle, anche perché questo ragazzo non la tratta poi così bene, ma non sono mai riuscita a farmi ascoltare. Io ci sto malissimo, sono arrivata a un punto che se non la vedo sto bene e se solo la sento nominare mi agito. Se passo una tranquilla serata con lei, torno a casa piena di rabbia ed energie strane, mi inizio a sentire in competizione, cosa che non è mai successoa con lei e con mie amiche in generale, mi sento sminuita e sento tutte le strategie che mette in atto per avere il controllo. Il punto è questo, io ho sentito uno stop qualche giorno fa dentro di me, all'ennesima mala risposta, penso che lei mi stia ormai usando. Ma ci sono 2 questioni: a parte me nessuno sembra accorgersi di quanto lei sia finta e costruita e di quanto faccia le cose per un secondo scopo; ovviamente mi chiedo dov'è che io ho sbagliato, e sinceramente non credo di averle mai fatto nulla di male, sono sempre stata molto presente con lei; ho provato a pensare che forse provo un po di invidia nei suoi confronti perché lei è una persona molto loquace, divertente e attira molto le persone a se, è intelligente e ha un gran senso dell'umorismo, e forse anche io vorrei avere più gente intorno, ma sta di fatto che questa condizione è sempre stata così, e che lei avesse tanti amici a me non ha mai dato fastidio, anzi, è solo da 2 anni a questa parte che è come se lei, in maniera molto sotterranea, me lo dovesse sbattere in faccia che è più brava di me, ha più amici di me, ha più soldi (quando prima non gliene importava nulla), ecc.. Io ci sto male, ho voglia di chiudere o sicuramente allentare questo rapporto, ma non riesco a percepirne bene i confini

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Miglior risposta 3 NOV 2022

L'unica cosa che ti posso consigliare, così come farebbe una buona amica, è chiederle di poterne parlare insieme. Che ti dia uno spazio per esporre questo tuo malessere, chiaramente senza dargliene la colpa perché può essere che per lei non sia cambiato nulla, e ti offra il suo punto di vista.
Incrociando bene le dita la vostra amicizia potrebbe uscirne rafforzata

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

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2 NOV 2022

Buongiorno,
il tuo racconto è molto intenso e racchiude diversi elementi importanti. Quando scegliamo un amico che consideriamo stretto a tal punto da pensarlo come un fratello, sorella, non lo scegliamo mai a caso, in qualche modo ne siamo attratti, per alcuni aspetti caratteriali che possono essere simili o totalmente differenti. Probabilmente quella parte fragile, indifesa, che la tua amica ha manifestato all'inizio del vostro legame è esattamente la stessa che, in questo momento, stai esprimendo tu e, allora, hai avuto la forza ed il coraggio per difenderla. Nel momento in cui la tua amica ha scoperto altre parti di sé si è allontanata e, in qualche modo, ti ha lasciata sola con questo aspetto più intimo da affrontare. Questo, a mio parere, è uno degli aspetti su cui riflettere maggiormente e approfitterei di questa lontananza per trovare le risorse necessarie per stare meglio. Un forte abbraccio

Dott.ssa Roberta Soldani Psicologo a Roma

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26 OTT 2022

Buonasera,
Ho letto il suo racconto, ed è emerge a pieno la sua sofferenza e confusione.
Sa, io penso che sul piano concreto lei sappia già qual è la strada per lei più corretta in cui dirigere questo rapporto (se non la vedo sto bene e se solo la sento nominare mi agito). Ma la situazione è più complessa di così: cosa le sta comunicando questa invidia, cosa può insegnarci su di lei, Alice? Non metterei il focus sulla sua amica, ma su di lei. Penso che dall’invidia che si prova per l’altro ognuno di noi può imparare quali sono quelle parti di noi, presenti nell’altro, che vorremmo acquisire. Mi permetto inoltre di consigliarle un percorso per incrementare le sue capacità assertive, e decisionali in merito a quello che desidera e metterlo in pratica. Mi dispiace per la fine della sua amicizia, ma sono sicura che con la giusta riflessione può ritrovare una relazione appagante con se stessa.
Un abbraccio
Resto a disposizione

Dott.ssa Cecilia Autelli Psicologo a Pavia

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26 OTT 2022

Buongiorno Rachele,

dalle sue parole emerge forte tutto il disagio e la sofferenza che sta vivendo per la situazione con questa sua amica.

Le rimando alcune intuizioni e considerazioni rispetto a quanto ha scritto:

- come lei sottolinea, questa amica molto probabilmente ha una bassa stima di sé e si svaluta fortemente, per cui, per sentirsi bene, ha bisogno di attirare l'attenzione degli altri così da ottenere quei riconoscimenti che non riesce a darsi da sola; come conseguenza di questa insicurezza e bassa autostima, la sua tendenza sarà inoltre quella di mettersi in competizione con gli altri per sentirsi migliore, cosa "vitale" per lei per sentirsi ok;

- emerge inoltre e come conseguenza di quanto sopra, il bisogno di questa sua amica di avere sempre una persona di riferimento per non rimanere sola; attualmente sembrerebbe essere il suo fidanzato, magari una volta potrebbe essere stata lei, in quanto sua amica particolarmente vicina. Probabilmente si tratta di una dipendenza affettiva che la porta a legarsi ad una persona in maniera così forte da non riuscire più a dare la giusta importanza ai rapporti con persone altrettanto significative.

Tenendo in considerazione quanto sopra ho riportato come possibili elementi alla base dei comportamenti della sua amica, si arriva a lei. Considerando che non possiamo cambiare gli altri, le loro reazioni e comportamenti, comprendo benissimo il dispiacere per non poter più avere il rapporto che aveva una volta con questa persona, allo stesso tempo, penso che abbia bisogno di prendere distacco emotivo da lei; la percezione che ho è che la sua sofferenza sia determinata dall'importanza che dà ai comportamenti della sua amica nei suoi confronti; è come se si sentisse davvero "sbagliata" come lei le rimanda.

Quello che voglio dire è che ha bisogno di centrarsi su se stessa e fare contatto con il valore che ha al di là di quello che le rimanda questa amica, lasciandoselo scivolare via, invece di "prenderselo addosso". Se impara a sentirsi ok al di là di quanto le dicono gli altri, vedrà che riuscirà a vivere diversamente il rapporto con la sua amica, perché non le lascerà il potere di colpirla e soprattutto rimarrà "immune" davanti alle sue provocazioni. Se si concentra sul fatto che i comportamenti della sua amica non sono determinati dalla volontà di colpirla, bensì da un bisogno profondo di essere vista e riconosciuta (seppure non vadano giustificati), penso che riuscirà più facilmente a non farsi influenzare.

Spero di esserle stata utile.

Un caro saluto.

Dott.ssa Claudia Cioffi

Dott.ssa Claudia Cioffi Psicologo a Ancona

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26 OTT 2022

Gentile Rachele, perdoni la mia franchezza, ma a me sembra che sia lei ad aver bisogno di intraprendere un percorso che la possa aiutare a vivere in maniera più serena, migliorare la sua autostima ed avere più fiducia nelle persone. Sento da parte sua molta diffidenza e ostilità e soprattutto, dalle sue parole, sembra emergere un pensiero molto personale rispetto al concetto di amicizia.
Secondo lei, se una persona le è amica, dovrebbe ascoltarla e seguire i suoi consigli oltre a cercare di non avere molte altre frequentazioni. Sento molto giudizio da parte sua e proprio per questo le rinnovo il suggerimento di farsi aiutare per comprendere i motivi del suo disagio ed imparare a vivere in maniera più tranquilla le relazioni con il mondo esterno. Le faccio tantissimi auguri.
Dott.ssa Daniela Noccioli.

Dottoressa Daniela Noccioli Psicologo a Cascina

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26 OTT 2022

Buongiorno Rachele,
dalle sue parole mi arrivano molte emozioni e sofferenze, ma anche la capacità di ascoltare i propri bisogni. Posso immaginare la difficoltà di porre limiti e paletti, per questo le potrei suggerire di sviluppare le competenze di assertività che le permetterebbero di poter esprimere i suoi bisogni senza nuocere o ferire l’altro. Sono a disposizione se ne vorrà parlare.
Un caro saluto
Dott.ssa Myria Laghi

Dott.ssa Myria Laghi Psicologo a Porto d'Ascoli

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26 OTT 2022

Cara,

si fidi di come si sente quando frequenta questa persona; infatti, se lei torna a casa provando rabbia e senso di competizione, non è un rapporto che la arricchisce di significato, ma piuttosto la svuota di senso.
A questo proposito, la invito a intraprendere un percorso psicologico che la aiuti a elaborare e approfondire questa "amicizia" e le sue relazioni significative, alla luce dei contesti di appartenenza in cui è inserita.
Sono a sua completa disposizione, anche online.

Dott.ssa Francesca Orefice.

Dott.ssa Francesca Orefice Psicologo a Bologna

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26 OTT 2022

Salve Rachele, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Credo innanzitutto che sia importante che voi possiate instaurare un dialogo schietto e sincero mediante il quale poter condividere pensieri e vissuti emotivi circa la situazione da lei riportata al fine di trovare soluzioni che possano soddisfare le esigenze di tutti. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Anonimo-181068 Psicologo a Roma

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26 OTT 2022

Buongiorno, le rispondo in modo succinto alla sua domanda che mi sembra incarni della sofferenza psicologica che lei potrà affrontare e risolvere attraverso un’elaborazione della separazione dalla sua amica. Sembra infatti che questo rapporto la stia intossicando perché inficiato da elementi simbiotici. Quando la simbiosi psichica, che si è provata nelle sue componenti di amore e amicizia, poi non evolve verso la differenziazione delle parti psichiche messe in comune con l’altro, allora c’è la perdita dei confini psichici e il sole dell’amicizia è oscurato dall’ eclissi e dunque dai sentimenti indifferenziati dell’invidia e della gelosia. Dunque quelle manifestazioni che giustamente lei accusa come provenienti dall’altra, sono in realtà il segnale che bisogna trovare una nuova distanza protettiva che metta lei al riparo da svalutazioni e attacchi. Pertanto è giunto forse nel vostro rapporto il tempo del distanziamento, che è necessario quando la relazione si connota con quei moti indifferenziati di cui parlavamo sopra. Laddove c’era simbiosi ora ben venga la differenziazione a protezione delle istanze creative di sé.
Buon proseguimento e buon distanziamento, dedicandosi alle proprie cose preziose!
Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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