Gentilissimi Dottori,
Ho deciso di rivolgermi a voi perchè ho bisogno di un piccolo consiglio.
Sono una ragazza di 32 anni, e sono in terapia da circa un anno e mezzo con sedute settimanali. Ho deciso di recarmi in terapia per dei problemi di ansia post traumatica (Consigliato dal mio neurologo, dopo aver effettuato circa sei mesi di cure farmacologiche) perchè 5 anni fà, è morto mio padre di tumore, e sei mesi prima mia nonna materna con il quale io ero molto legata e da quel momento sono rimasta in casa sola con mia madre. . Dopo un anno e mezzo circa di terapia con il mio psicoterapeuta ho iniziato ad avere dei dubbi sull'efficacia di questa terapia, perchè l'ansia per cui mi ero messa in cura con lui ogni tanto si ripresenta e non ho ancora avuto gli strumenti adatti per poter far si che questo disturbo non si riprensenti più (So la causa della mia ansia, pero' non so come affrontarla); in più dopo tutto questo tempo speravo di aver acquisito maggior sicurezza in me stessa, invece la situazione non mi sembra ancora migliorata; ho sempre paura che ogni cosa che faccio vada male, e non riesco ancora ad avere fiducia nelle persone (Sono molto diffidente). In terapia affrontiamo diversi temi che riguardano la mia vita, presente e passata, ho affrontato l'argomento lutto però l'ansia continua a persistere. So che di queste cose ne dovrò parlare con il mio psicoterapeuta alla prox seduta, pero' a voi chiedo un parere per capire meglio la situazione e decidere il da farsi: il percorso che sto facendo è giusto e richiede tempo, oppure la situazione doveva essere diversa (con dei miglioramenti in più), e quindi pensare se cambiare terapeuta e meno??
Grazie,un saluto!
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Miglior risposta
30 GIU 2017
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Buongiorno,
Se ne parla con il suo psicologo, provi anche a chiedergli che tipo di orientamento segue. L'orientamento è uno strumento del terapeuta che lo adopera e, anche se non esiste un orientamento migliore di altri, se lei ha bisogno di un approccio meno interpretativo e più pratico potrebbe orientarsi su un tipo di terapia cognitivo comportamentale.
Buona giornata
Dott.ssa Ilaria Albano
Psicologa a Roma
1 MAG 2017
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Buongiorno Muma.
Contenta di sapere che il suo neurologo abbia deciso, ahimè dopo sei mesi, di consigliarle uno psicologo. Quando si perde qualcuno di molto caro, é un pò come se si perdesse il senso dell’essere al mondo, e credo che il lavoro diventi più un lavoro sui significati e sul senso dell’esser-ci (al mondo) piuttosto che una valutazione neurologica sui processi cognitivi. Tuttavia rispondere alla sua domanda è assai complicato anche perchè bisognerebbe conoscere molti più dettagli del suo lavoro. Domandare: "la situazione doveva essere diversa?“, non chiarisce il punto da cui è partita e neppure l’obiettivo che voleva raggiungere. „Doveva essere diversa da quella che è“, mi pare che sia la sua risposta. Si, ma come diversa? Sicuramente le darà maggiore sicurezza arrivare ad affrontare i suoi dubbi con la sua psicoterapeuta, anche perchè il lavoro che sta facendo è un lavoro con lei, Muma, e su di lei ed è più che lecito che lei sollevi le sue perplessità. Da ciò potrebbe nascere un nuovo imput per nuovi obiettivi in terapia. Per finire, sappia che esistono molteplici approcci in psicoterapia. Alcuni sono maggiormente centrati sul problema e sulla sua soluzione come per esempio l’approccio breve-strategico, per citarne uno ma ce ne sono altri, e approcci che sono maggiormente centrati sul ‚perchè' del problema (i primi più sul ‚come‘ funziona il problema). Approcci diversi vuol anche dire risultati diversi in differente tempi. Allora forse potrebbe chiarirsi maggiormente sull’esistente (parlo delle diverse psicoterapie possibili) rispetto a quelli che sono i suoi personali obiettivi. Buon lavoro!
Un caro saluto
Dott.ssa Lara Sciscio
27 APR 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Muma, innanzitutto mi dispiace molto per le sue perdite.
È un po' difficile darle una risposta non conoscendo in modo dettagliato la sua situazione e non mi è ben chiaro se nel suo caso ci sono stati dei miglioramenti oppure no.
In generale la durata di una terapia dipende dal tipo di problema ed anche dal tipo di approccio che viene utilizzato dal terapeuta. Ci sono degli approcci più rapidi e degli approcci che richiedono molto tempo. Magari può chiedere dei chiarimenti in merito a questo aspetto e valutare di conseguenza.