Buongiorno, sono molto combattuto in questa fase della mia vita perché non so che fare del mio futuro. Appena finite le superiori ho iniziato a lavorare nell'attività di mia madre, un ristorante. Dopo un paio di anni peró ho deciso di iscrivermi all'università, per il manifestarsi di un desiderio di indipendenza . Ora sono al 4° anno di medicina, ho 26 anni, e continuo quando posso a lavorare con mia madre. Il problema nasce dal fatto che sono ormai a un bivio: devo decidere se lasciare completamente il lavoro o lasciare l'università !
Qualche anno fa sarei stato sicuro della risposta, perché odiavo quel lavoro; oggi invece penso che mi dispiacerebbe vedere chiudere o vendere il locale per mancanza del cambio generazionale.
Non so davvero cosa fare: inoltre ho conosciuto una ragazza con la quale mi piacerebbe passare il resto della vita, lei naturalmente vorrebbe andare a convivere con me, ma se continuassi l'università probabilmente non avrei la forza economica di affrontare questo passo. Insomma ho paura di perdere la ragazza, di perdere l'attività di mia madre, ma d'altro canto mi piace molto quello studio. Non so dove sbattere testa...
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12 GEN 2018
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Gentile Alberto, capisco la sua situazione. Non risulta facile, infatti, prendere decisioni che (probabilmente) condizioneranno il proprio futuro e quello delle persone care. Affrontare i suoi dubbi con un valido psicologo potrebbe aiutarla a compiere la scelta più "giusta" per lei e a comunicarla alle persone coinvolte.
Resto a disposizione.
Cordiali saluti,
Dr.ssa Isabella Brega
15 GEN 2018
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Alberto,
mi sembra che lei stia mettendo a confronto due possibilità di lavoro molto diverse tra di loro ed immagino che sia figlio unico perchè si sente coinvolto in prima persona nella responsabilità di dover portare avanti l'attività di sua madre.
Partendo dal presupposto che le piace lo studio della medicina e l'idea di poter fare il medico e considerando gli sforzi fatti per superare il test di ingresso e per arrivare al quarto anno, direi che sarebbe un errore abbandonare per scegliere di lavorare nel ristorante.
D'altra parte, se non ci sono altri familiari disponibili a collaborare, l'alternativa non deve essere necessariamente quella di chiudere o vendere il locale ma può essere anche quella di assumere del personale o dare l'esercizio in gestione mantenendone la proprietà.
Quanto alla sua ragazza che già preme per andare a convivere con lei che ha appena 26 anni, penso che debba contare anche quello che desidera lei, Alberto, perchè per certe decisioni bisogna andarci cauti e la relazione di coppia dovrebbe essere paritaria senza pressioni o condizionamenti da una parte o dall'altra.
A mio avviso è indispensabile che lei si prenda del tempo per riflettere bene prima di decidere e magari ne parli per tutto il tempo necessario con uno psicoterapeuta che potrà aiutarla a pensare in merito a questa e ad altre tematiche della sua vita.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
15 GEN 2018
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Caro Alberto,
al giorno d’oggi le pressioni, così come gli stimoli, sono vari e variegati al punto da poter generare una gran confusione, anche solo apparente. La tua scelta di abbandonare una strada già battuta e conosciuta, ovvero il lavoro nel ristorante di tua madre, per una ancora da tracciare e definire, ma totalmente nelle tue mani, è stata una scelta coraggiosa e, a quel che sostieni, anche azzeccata dato che ti piace molto ciò che studi. Attualmente, però, è come se tu cercassi di farti largo tra distinte sensazioni: senso di colpa, desiderio di indipendenza, paura di sbagliare… A tal proposito ti consiglierei di rivolgerti ad uno Psicologo della tua zona per un consulto, così da poter avere un aiuto esterno nel provare a capire quale sia la strada migliore da prendere ai fini del tuo reale benessere.
15 GEN 2018
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Caro Alberto,
al giorno d’oggi le pressioni, così come gli stimoli, sono vari e variegati al punto da poter generare una gran confusione, anche solo apparente. La tua scelta di abbandonare una strada già battuta e conosciuta, ovvero il lavoro nel ristorante di tua madre, per una ancora da tracciare e definire, ma totalmente nelle tue mani, è stata una scelta coraggiosa e, a quel che sostieni, anche azzeccata dato che ti piace molto ciò che studi. Attualmente, però, è come se tu cercassi di farti largo tra distinte sensazioni: senso di colpa, desiderio di indipendenza, paura di sbagliare… A tal proposito ti consiglierei di rivolgerti ad uno Psicologo della tua zona per un consulto, così da poter avere un aiuto esterno nel provare a capire quale sia la strada migliore da prendere ai fini del tuo reale benessere.
12 GEN 2018
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Io credo che lei corra il rischio di perdere di vista se stesso per percorrere strade in cui in futuro potrebbe non riconoscersi.
Credo che lei debba innanzitutto chiedersi quali sono i suoi sogni e poi parlare apertamente con la sua famiglia e la sua compagna, confrontandosi sui suoi reali desideri e cercando soluzioni insieme per non perdere tutto come lei teme.
12 GEN 2018
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buon giorno Alberto,
e se ci fosse una terza via?
Probabilmente un sostegno psicologico, in questa fase critica, potrebbe aiutarla ad individuarla.
Le faccio i miei migliori in bocca al lupo,
cordiali saluti.
Dott.ssa Patrizia Borrelli
12 GEN 2018
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Alberto,
innanzitutto la ringrazio per aver condiviso la sua storia.
Spesso nella vita, quando siamo di fronte ai cambiamenti, ci troviamo di fronte a dei veri e propri dilemmi personali: da che parte vado? Cosa lascio e cosa tengo? Che direzione sento più mia?
In questi dilemmi è difficile capirci e, perché no, anche vedere strade alternative.
Credo quindi che possa valutare l'idea di un percorso terapeutico che le permetta di comprendere questi bivi di fronte ai quali si trova e individuare modi diversi di vivere quelle che già immagina, o addirittura costruire nuove strade da percorrere.
Le auguro una buona giornata
Dott. Alessandro Busi - Padova
11 GEN 2018
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Buonasera Alberto. Ho la sensazione che lei si ponga in una situazione di "tutto bianco o tutto nero" da quello che scrive. Le consiglio di valutare le sfumature intermedie e di fare una valutazione con sé stesso in merito a ciò che desidera. Si prenda del tempo e valuti l'inizio di un percorso psicologico che potrebbe aiutarla a trovare la soluzione che cerca. Le faccio i miei auguri, Dott.ssa Cascone Veronica, Bologna.