Salve mi chiamo Giulia e ho 23 anni. Sono fidanzata da un anno con un ragazzo. Sono uscita da una relazione di due anni, e dopo due mesi ho trovato il mio attuale fidanzato e mi ha preso in un momento in cui non volevo nessuno, ma con lui e stato diverso. Sto molto bene con lui, però non so a volte mi vengono dei complessi perché molte cose di lui non mi piacciono come il fatto che non è geloso. A volte mi capita di ripensare al mio ex, ma non nel senso che mi manca, ma di pensarci in generale e per questo mi vengono dei complessi. Ho paura. Ma non ho paura che mi possa piacere il mio ex perché ormai è chiusa, ho paura magari di non amare abbastanza il mio attuale ragazzo. Io quelle famose farfalle nello stomaco le ho sentite poche volte in vita mia e con lui a volte le ho sentite, ma io le vorrei sentire sempre. Cioè con lui ci sto benissimo, mi fa sentire amata, è molto presente, però non lo so. Però dall'altra parte non mi vedo senza di lui, cioè mi ci vedo in un futuro con lui, cosa che non facevo con il mio ex
Che mi consigliate?
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16 AGO 2020
· Questa risposta è stata utile per 9 persone
Gentile Giulia,
forse non c'è stato il tempo necessario per elaborare in maniera opportuna la fine della sua precedente relazione sicchè nascono frequenti paragoni tra l'attuale ragazzo ed il suo ex con probabili sensi di colpa per la rottura di quella relazione, sensi di colpa che rischiano di riproporsi anche nella relazione attuale risvegliandole la paura che anche questo rapporto possa vacillare.
Il suggerimento è di intraprendere un percorso di terapia di coppia o anche individuale per neutralizzare queste paure avendone chiarita l'origine.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno):
22 GIU 2020
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Arianna, dal Suo messaggio emerge una situazione di continuo confronto con la relazione precedente, che come Lei dice giustamente, è estremamente riflessiva: in altre parole, Lei non ascolta "la Sua pancia", ma la Sua testa. I dubbi che Le vengono La sganciano dall'esperienza, La fanno pensare, creando circoli viziosi che La allontanano dal sentire affettivo (che per definizione è pre-riflessivo) e creano ulteriori domande. Così è complesso uscirne: sta cercando di rispondere a una domanda affettiva con una risposta riflessiva! Per poterne uscire è necessario andare al cuore dell'esperienza, della vita vissuta, e comprendere come si sente e per quali motivi. Contatti un terapeuta, insieme aprirete i contesti delle due relazioni affettive per comprendere i significati che Lei ad oggi non vede, ed esaminerete l'esperienza quotidiana per ritrovare esistenziali, cioè modi di essere nel mondo e con l'altro che Le appartengono e danno conto della Sua difficoltà. Lo scopo è il riprogettarsi nel futuro secondo una traiettoria che Le appartenga e che Lei senta propria, al di là del dubbio di cui è preda ora. A disposizione, in bocca al lupo! DP