Dove trovare ancora un po' di forza?

Inviata da Micol · 3 feb 2016 Crisi esistenziale

Buonasera a tutti.
Non so neanche da dove partire...so solo dove vorrei arrivare: a vivere con leggerezza i miei 46 anni portati come una ragazza. Così mi sento. Una relazione di 15 anni che non mi ha maturata, la separazione, la sua nuova vita sbattuta in faccia ad ogni occasione, un figlio in comune e quindi l'impossibilità di rompere il legame completamente... Mi innamoro di chi non mi corrisponde, sto male una volta due venti cento, poi arrivo al culmine e arriva l'apatia, l'isolamento dal quale fortunatamente so come uscire grazie ad un ristretto cerchio di amici che prontamente rispondo ai miei appelli. Comunque mi sento instabile, vulnerabile, forte ma insicura, bisognosa di amore ma furibonda contro il genere maschile, sola ma solitaria. Mi sembra di essere rinchiusa dentro un labirinto. Vorrei che qualcuno mi prendesse in braccio e mi salvasse, ma dentro di me so che dovrei buttar giù i muri e uscire con le mie forze altrimenti rimettermi in gioco mollando la mia vita "perfetta" non sarà servito a nulla. Però sono passati due anni e mezzo dalla separazione e dopo aver girato la mia vita come un calzino sono così....stanca.... Datemi un consiglio per favore.
Grazie
Micol

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Miglior risposta 4 FEB 2016

Gentile Micol,
si evincono dal suo appello molta voglia di vivere , di amare e di essere amata ma anche molte ambivalenze e conflitti interiori.
Per questo motivo le sarebbe molto utile un percorso di psicoterapia onde poter sciogliere questi nodi interiori e pacificare i suoi conflitti.
Non ci può essere nessun Salvatore esterno se non si riesce a costruire prima un Salvatore interno e difficilmente lei potrà riconciliarsi col genere maschile se non riuscirà a riconciliarsi prima con se stessa.
Anche per completare l'elaborazione del lutto della sua separazione che ancora fa male, sarebbe utile l'esperienza di psicoterapia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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5 FEB 2016

Buongiorno Micol,
dalle tue parole mi arriva molta stanchezza e molta delusione, i rapporti in cui si investe spesso ci lasciano cicatrici che ci portiamo addosso per molto tempo.
E' bello che tu possa contare su amici fidati, spesso sono una buona risorsa, come sicuramente il concentrarsi su tuo figlio potrebbe essere un buon aiuto.
Ma hai mai pensato di fare un tuo percorso di psicoterapia per rafforzarti e potenziare quelle che sono sicuramente le tue risorse?

Buona giornara Micol

Studio Luca Napoli Psicologo a Pistoia

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5 FEB 2016

Gentile Micol,
da come scrive ho percepito molta energia. Si sente una ragazza di 46 anni e una vita sentimentale turbolenta. Esprime un conflitto interiore che può spiegare l'instabilità che sente. Scrivendo a noi psicologi e terapeuti ha preso consapevolezza di quanto le accade e sente che ha bisogno di aiuto. Probabilmente è arrivato il momento per lei di affrontare quanto le succede sia all'esterno che all'interno di se stessa. La nostra vita in genere è la rappresentazione di ciò che ci capita dentro. Non entro in merito ai contenuti della sua richiesta perché molte sono le informazioni che raccoglierei se potessi parlare di persona con lei.
Quindi l'unico consiglio che mi sento di darle è di iniziare un percorso di terapia affinché possa ri-conoscersi e valorizzare se stessa, indipendentemente dalle relazioni affettive. Allo scopo di instaurare poi, legami, basati su vera intimità.
Rimango a disposizione.
Dott.ssa Anna Gallucci

Dott.ssa Anna Gallucci Psicologo a Vicenza

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4 FEB 2016

Cara Micol
a me la sua comunicazione non è apparsa tanto chiara; non sono riuscita a comprendere dove vuole arrivare.
Ho percepito molto della sua stanchezza e desiderio di essere aiutata, di essere sostenuta e forse "salvata" ma non ho compreso bene che obiettivo pratico vuole raggiungere.
La mia impressione è che, nel tentativo di "realizzare " se stessa, attraverso esperienze varie e, nel tentativo di elaborare il vuoto lasciato dal precedente matrimonio, lei si sia stancata molto si sia molto dispersa.
A mio parere per ritrovare energie e motivazioni che possano riorientarla nella vita, lei ha bisogno di darsi delle priorità importanti.
Una priorità, a mio parere, potrebbe essere suo figlio, il suo benessere e lo stargli vicino come mamma.
Un altro obiettivo correlato può essere quello di mantenere (o costruire se ancora non c'è) un rapporto positivo col babbo di suo figlio perché, in fondo sarete sempre genitori insieme.
Un terzo obiettivo e scopo motivante può essere quello di evolvere se stessa e il suo carattere e questo anche facendo psicoterapia; imparare a gestire relazioni e a rapportarsi alla vita in modo positivo e costruttivo.
Penso che questi obiettivi, vissuti come motivazioni importanti possano aiutarla a ritrovare energie disperse.
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci psicologa psicoterapeuta

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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4 FEB 2016

Gentile Micol,
mi sembra che il sapere dove voler arrivare, e cioè iniziare a definire un obiettivo, sia invece proprio un inizio importante e significativo.
Nel momento in cui abbiamo chiaro dove voler arrivare, possono delinearsi le strategie per raggiungere proprio il luogo in cui vorremmo trovarci.
Il nostro obiettivo però ha bisogno di essere specifico: che vuol dire leggerezza? Quando potrà dirsi soddisfatta? Quando si accorgerebbe di essere proprio dove vuole?
Quello che lei dice è vero rispetto all’impossibilità di tagliare completamente un rapporto nel momento in cui si è genitori di un figlio, ma ovviamente questo rapporto cambia, ha una connotazione diversa, in cui si smette di essere coppia e si rimane comunque genitori, che hanno il compito di individuare una strategia educativa comune per il bene del proprio figlio. Lei si innamora di chi non la corrisponde…e mi chiedo come mai in questo momento della sua vita non è possibile accettare un amore corrisposto, connotato non dallo struggimento, quanto invece dalla reciprocità nel prendersi cura dell’altro.
Credo che l’unica persona che possa prenderla in braccio e salvarla sia se stessa. Gli altri possono aiutarla, sostenerla e starle vicino nel cammino, incoraggiarla ed aiutare nel vedere le cose da più punti di vista attraverso il percorso, ma le energie impiegate potranno essere le sue.
L’altro, se parliamo di amore, non può essere il salvatore ed il riparatore delle nostre ferite: questo ci pone di fronte ad un sicuro fallimento. L’amore può essere trovato ed accolto solo nel momento in cui siamo noi a sentirci completi, siamo noi ad aver costruito la nostra vita con noi stessi come centro. Essere consapevoli e capaci di appagare i propri bisogni è la chiave per poter ammettere l’altro nel nostro mondo, un mondo completo che non chiede di essere salvato, ma condiviso.
Comprendo il senso di stanchezza a seguito di scelte così importanti e coraggiose, sane per lei e che, comunque, hanno richiesto molte delle sue energie.
Il punto focale però è partire da se stessa a ricostruire il suo spazio, imparando a volersi bene lei per prima.
D’altra parte ci sono anche momenti in cui le tante cose che ci sono successe hanno bisogno di essere metabolizzate prima di andare avanti, nel rispetto dei nostri tempi.

Le invio un caro saluto

Dott.ssa Anastasia Zottino
Psicologa
Aprilia (LT)

Dott.ssa Anastasia Zottino Psicologo a Aprilia

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3 FEB 2016

Cara Micol,
ha formulato la sua domanda in modo chiaro e conciso.
Mi sembra che di fronte ai momenti di difficoltà lei abbia comunque attinto a delle preziose risorse personali con le quali si è aiutata quando sentiva che stava per cadere. E quando ne ha avuto bisogno, ha chiesto aiuto. Forse ciò che le serve in questo momento è sentire dentro di sé la fiducia in se stessa e nelle sue capacità di scelta.
La sua è una richiesta di aiuto più che legittima. Ha solo bisogno di essere accompagnata e forse, perché no, tenuta per mano, Sentire che ce la può fare.
In questo senso, la psicoterapia la può aiutare molto, tanto più che mi sembra di intuire che dalla sua ha una buona capacità di riflettere su di sé e mi sembra motivata a guardarsi dentro, fondamentale affinché una relazione terapeutica possa funzionare. Ci pensi su'. Un caro saluto.
Dott.ssa Saladino Luisa
Psicologa Psicoterapeuta Monza/Milano

Dott.ssa Saladino Luisa Psicologo a Monza

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3 FEB 2016

Gentile Micol,
la sua richiesta mi ha molto colpita. Non solo perché è scritta molto bene, ma soprattutto perché dalle sue parole si comprende che Lei ha fatto un percorso personale molto intenso per arrivare a prendere determinate ed importanti decisioni nella sua vita.

Lei chiede dove trovare un po' di forza. Penso che innanzitutto dovrebbe riconoscersi determinati meriti, come quello che, nonostante la reazione apatica (che la anestetizza dalle emozioni negative), ha risorse interne ("so che dovrei buttar giù i muri e uscire con le mie forze") ed esterne (gli amici che al momento le stanno vicini) e che se le possiede, il merito è suo.

Spesso il percorso personale (riflessioni, convinzioni, mete, ecc..), specie quando abbiamo un carburante importante come la rabbia, serve per farci uscire da determinate situazioni.
A volte però diventa un ostacolo, in particolare quando ci aspettiamo utilizzare le stesse modalità per fare cose diverse.

Il consiglio che le do è di essere più chiara possibile con se stessa e porsi domande specifiche, ad esempio:

a cosa deve servire la forza che chiede?
Che cambiamento vorrebbe ottenere?
Cosa significa per Lei vivere con leggerezza in termini concreti?

Più sarà precisa, affrontando un problema per volta, più è probabile che la nebbia si diradi e che Lei riesca ad intravedere le mete che ha.

Se volesse potrebbe contattare un professionista abilitato che l'aiuti a fare chiarezza e ad utilizzare metodi e strategie nuove, dal momento che le mete che ha adesso sono probabilmente cambiate rispetto al passato.

Cordialmente,

Dott.ssa Anna Patrizia Guarino. Psicologa, Roma.

Dott.ssa Anna Patrizia Guarino Psicologo a Ardea

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3 FEB 2016

Gentile Micol, da ciò che scrive deduco un grande bisogno di essere amata e coccolata che difficilmente ha trovato risposta nella sfera sentimentale, si è innamorata di chi non ha corrisposto ed aggiunge di provare molta rabbia per il genere maschile. Questi elementi sono dei buoni punti di partenza per intraprendere un percorso di psicoterapia che le consentirebbe di conoscere le origini delle sue ambivalenze e sciogliere quei grovigli che le impediscono di raggiungere quella leggerezza desiderata.
Un caro saluto
Dott.ssa Damia Simona Bragalini
Psicologo Psicoterapeuta Gruppoanalista Milano

Dott.ssa Damia Simona Bragalini Psicologo a Milano

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3 FEB 2016

Cara Micol,
da quello che scrive ci sono tanti punti su cui poter fare un bel lavoro di psicoterapia personale. La salvezza la troverà solo in te stessa, da sola uscirà da quel labirinto. Le consiglio di contattare un professionista della sua zona e affrontare i motivi del suo disagio. Saluti.

Dr.ssa Sonia Rossetti
Lizzano, Taranto.

Dr.ssa Sonia Rossetti Psicologo a Lizzano

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