Non è facile scrivere tutto quello che riguarda la mia storia... "sposati" da 4 anni , abbiamo un meraviglioso bambino di 18 mesi.
Io non sono stata accettata dalla sua famiglia e viceversa ... dopo il matrimonio ho avuto 3 aborti (spontanei) uno dopo l'altro e non solo il dolore ma anche l'umiliazione di persone senza scrupoli che hanno colto l'occasione per farmi rinunciare al mio lavoro. Non sto parlando di estranei ma della famiglia di mio marito ....probabilmente sono una strega ...anche se io sono solo una donna che si è innamorata e ha desiderato avere un figlio e niente più! E’ stato l’inferno.. ho visto e sentito di tutto … troppo per scriverlo in poche parole…la mia sola colpa non essere stata remissiva … ho visto come l’interesse fa diventare cieco un padre e una madre (mio suocero è socio fondatore dell’azienda in cui lavoravo … e lavora mio marito ….)
Lui dice di amarmi … ma ora accusa me di tutto per seppellire quello che mi è stato fatto … non siamo separati ma io sono ritornata dai miei genitori (sono di un’altra regione) e lui viene i fine settimana …è umiliante …sono rimasta senza un lavoro cresco da sola mio figlio e mio marito … ho rinunciato a tutto per la mia famiglia …. Ma la mia famiglia dov’è? Cosa devo fare prima di prendere decisioni senza ritorno… non è giusto per mio figlio ma neanche per noi!
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31 MAG 2013
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Le lancio solo una provocazione:
suo marito dov'è?
io farei un percorso insieme a lui da uno psicologo familiare.
In bocca al lupo
Dr.Francesco Riccardi Pesaro
27 MAG 2013
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Gentile Maria,
il dolore che ha provato e che tuttora prova è percepibile dalle sue parole ed è importante che prima di tutto, prima di pensare ad un percorso di coppia che potrebbe davvero esservi di aiuto, lei si focalizzi sul suo benessere e sul suo equilibrio interiore che da più parti è stato messo a dura prova. E' vero che lei ha la responsabilità di un bambino e di una relazione di coppia da "far funzionare", ma prima di tutto ha una responsabilità verso se stessa, e cioè quella di cercare e difendere il suo benessere come persona. Le suggerisco di cercare uno psicologo della sua zona con cui intraprendere un percorso di sostegno in questo delicato momento della sua vita e da cui essere aiutata a capire di che cosa sente maggiormente il bisogno. Un cordiale saluto, dott.ssa Lucia Mantovani, Milano
24 MAG 2013
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Cara Maria,
io credo che il punto fondamentale sia fare chiarezza sui suoi bisogni attuali e più profondi. Prendere contatto con i propri bisogni non è un'operazione semplice e ancor di più non lo è trovare la forza di agire in base ad essi. Da quel poco che leggo credo che per lei sia arrivato il momento di accendere un riflettore su quest'area.
Per qualsiasi altra informazione può tranquillamente scriverci ancora.
Un saluto
24 MAG 2013
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Gentile Maria, credo che nel suo caso sarebbe importantissimo intraprendere una terapia di coppia con suo marito, infatti, mettendovi a nudo di fronte ad un professionista estraneo potete manifestare l'uno all'altra le vostre opinioni e le vostre sofferenze che hanno riguardato la vostra coppia, infatti se entrambi dite di amarvi, è solo il caso di ricomporre la vostra coppia e di andare avanti insieme per il bene del bambino!
Tantissimi auguri!
23 MAG 2013
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Gentile Maria,
comprendo la sua sofferenza ma bisognerebbe conoscere molte informazioni in più per esprimere un parere. Lei lavorava nell’azienda di suo marito, per cui si può ipotizzare che ci fossero delle dinamiche comunicative ben precise, attive da prima del vostro matrimonio. Le sue parole la pongono in un ruolo di “vittima”, si sentiva così anche come lavoratrice nell’azienda di famiglia ? E suo marito, prima fidanzato, come si poneva dinnanzi a certi suoi atteggiamenti ?
Ritengo che ora, nonostante la sua delusione, sia opportuno porsi in un ruolo più propositivo, altrimenti rischia di farsi travolgere dagli eventi, mentre quello che è opportuno che lei apprenda a gestirli e farvi fronte.
Un saluto
Dott.ssa Cristina Mencacci