Da quando è scoppiata la pandemia per la paura di ammalarmi non esco mai di casa perché penso che devo toccare cose e vedere persone e se esco sto attaccata al gel... se non per cose super super urgenti non esco, non vado dal dentista, non faccio visite nonostante invece dovrei perché ho qualche controllo da fare ma ho questa paura che mi toglie il respiro. Come ho avuto paura del vaccino per quei casi dove ci sono state persone che si sono sentite male. E non sono riuscita a fare manco il vaccino per questa paura di essere quel caso che poi sta male o peggio muore. In realtà il covid potrebbe raggiungermi tramite altre persone in casa ma mi sento che ho più controllo se io non esco( pensandoci non ha davvero senso). È come se non tollerassi i rischi anche quando mi dimostrano che sono 0.01. Anche quando mi danno le prove tanto io le vado a confutare in favore della mia paura. Niente mi può rassicurare che non mi ammalerò o che sono bassi i rischi del vaccino per una di 28 anni. C'entra il doc anche qui ( ho diagnosi
Doc, disturbo ansia, fobia sociale e altre fobie) o è una paranoia, una fobia ? Questa condizione ovviamente mi sta portando molti problemi. Mi aumenta il malessere mio individuale di sentirmi inutile senza autostima e alimenta il rimuginare su altre ossessioni perché non riesco a distrarmi stando a casa. Sto male vorrei solo vivere la mia vita. Non vivo più e non mi sento fino in fondo capita da nessuno. Perché tutti vanno avanti e io sto ferma al " via" .
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4 MAG 2022
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Ciao,
rispetto alla paura dei rischi (cercare il rischio 0) sì, è pienamente nella dinamica ossessiva. Cioè con il dubbio ossessivo, l'analizzare tutte le possibilità, rimuginando a lungo, tentando di neutralizzare l'ansia legata all'eventualità possa succedere qualcosa di grave. Connesso a questo, di solito l'ingrediente fondamentale è che tu tema una catastrofe di cui saresti in qualche modo responsabile, cioè per la quale non hai fatto tutto il possibile per scongiurarla, attraverso comportamenti di controllo (di cui fa parte anche il rimuginare sulle varie possibilità).
Immagino quanto possa essere estenuante dover analizzare tutte le possibilità ed accertarsi di aver preso tutti gli accorgimenti: sarebbe troppo per chiunque!
Da un lato potrebbe esserti utile considerare un paradosso: stai cercando di scongiurare il covid ma su altre 1000 cose non ti senti obbligata a prendere provvedimenti, e non saresti neanche in grado! Quindi potrebbe essere uno spunto per limitare le tue responsabilità rispetto alla possibilità di contagiarti (non i rischi, che ci sono a prescindere, ma il tuo DOVERLI azzerare).
Dall'altro lato ho il sospetto che tu abbia interiorizzato una forte critica verso te stessa, che probabilmente ti accusa rispetto alla possibilità di essere stata "distratta" o "superficiale" e che ti ordina di stare più attenta. La stessa autocritica che giudica il fatto di avere le ossessioni e stare chiusa in casa. La stessa autocritica che probabilmente intacca le tue relazioni sociali. La stessa autocritica che forse ti critica per il fatto di criticarti. Potresti chiederti se tale autocritica in definitiva voglia il tuo benessere oppure sia solo fonte di dolore.
Credo sia importante un percorso psicoterapico che tenga conto della sintomatologia ossessiva e dei comportamenti che la mantengono come anche degli aspetti più profondi, anche legati alla tua autostima. Permettendoti di stimarti e volerti bene in modo incondizionato.
Spero di esserti stato d'aiuto.
Un caro saluto
4 MAG 2022
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Buongiorno Sara. La base d’ansia che la caratterizza gioca sicuramente un ruolo nel quadro generale che descrive, o quantomeno non le permette di controllare in modo vantaggioso le paure generate da una condizione di insicurezza come quella che stiamo vivendo negli ultimi anni. Potrebbe essere utile per lei iniziare un percorso con uno psicologo per capire cosa significhi per lei il rischio, come lo vive e se possano essere accettabili per lei altre strategie per affrontarlo. In questa sede è complesso darle una restituzione più approfondita in quanto bisognerebbe raccogliere ulteriori informazioni sul suo stato d’ansia, e per questo mi rendo disponibile anche online per un percorso di questo genere.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.
3 MAG 2022
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Buongiorno Sara, dalla Sua descrizione emerge prevalentemente la sofferenza che deriva dal non riuscire più a viversi la quotidianità e la normalità di prima. Sicuramente la paura e le preoccupazioni rispetto al contagio e al vaccino sono molto forti in Lei, ma il disagio e il malessere che derivano dalle limitazioni che si sta auto-imponendo sembrano essere il punto principale della Sua richiesta di aiuto. Credo Lei stia cercando un modo per affrontare le Sue paure (molto comuni in questi ultimi due anni) con comportamenti adeguati, senza sottovalutare i pericoli; penso sia importante per Lei trovare uno spazio per sentirsi supportata in questo difficile percorso.
La ringrazio per la condivisione e rimango a disposizione anche per colloqui online.
3 MAG 2022
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Gentile utente,
la condizione che descrive necessita di un contenimento sia terapeutico che, a nostro avviso e dopo ulteriore analisi, di tipo farmacologico.
A parte la diagnosi che le è stata fatta, ( da chi, dove?) ci sembra di capire non abbia mai seguito un lavoro e un percorso che possa sostenerla e aiutarla ad elaborare i sintomi descritti (ci sembra di capire non solo circoscritti alle parole condivise in questo spazio).
Lo ha fatto o si è preclusa questa possibilità?
Cordialmente,
Studio Associato Dott.ssa Sonia Simeoli Dott. Diego Ferrara.
3 MAG 2022
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Sara cara,
la tua paura, mi sembra di capire, ti sta assorbendo ogni frammento di energia vitale; è come se ti avesse inghiottito, e dentro di essa tu viva l'illusione di esser protetta dai pericoli esterni, dal virus in questo caso. Comprendo come ti senti e vorrei anche dirti che non amo dare un'etichetta a questo timore, piuttosto credo che l'angoscia di morte che vivi sia un messaggio, un segnale di un malessere più profondo.. non giudicarti, sii gentile ed accogliente rispetto ai pensieri "ossessivi" che oggi infestano la tua intima interiorità, essi ci sono per essere ascoltati, compresi e significati. Ti consiglio il dialogo con un terapeuta attento e sensibile che ti offra lo spazio protetto e accogliente della relazione terapeutica, con lui potrai esprimere, esplorare, condividere questi vissuti.. e insieme ripristinare un equilibrio sereno.
Se senti che attualmente il terrore di uscire è troppo forte, ti consiglio di contattare un terapeuta che effettui terapia online, cosi da poter cominciare questo lavoro su di te senza l'angoscia del contagio.
Io sono quì, a tua disposizione anche online.
Ti abbraccio cara.
Dott.ssa G. Clarissa
3 MAG 2022
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Cara Sara, mi spiace per la situazione che sta vivendo e comprendo il suo disagio. Sicuramente questa pandemia ha facilitato l'insorgere di ansie legate all'uscire di casa, mi sento di consigliarle un percorso di lavoro su se stessa in cui affrontare questa sua paura e ritornare a vivere la vita.
Resto a disposizione anche online.
Un caro saluto,dott.ssa Sara Manzoni
3 MAG 2022
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Salve Sara, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Ritengo fondamentale che lei possa essere aiutata nell'accettazione del rischio, tolleranza dell'incertezza e senso di responsabilità ipertrofico cercando di depotenziare il ruolo dei pensieri negativi sulla sua vita.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL