Buonasera gentili dottori soffro di doc da controllo e timore di colpa per irresponsabilità,in particolare riguardo al covid.In questi anni ho sempre fatto tamponi per essere sicura di non contagiare nessuno perché il solo pensiero mi provoca molta ansia.Il mio datore di lavoro (mio fratello)ha la febbre e diversamente da me non sembra avere intenzione di farsi il tampone lui è sempre stato piuttosto restio ma dopo le mie pressioni o crisi di ansia lo ha sempre fatto in passato ma stavolta non ne abbiamo nemmeno parlato.faccio psicoterapia e sono a buon punto tanto che non ho dato subito peso alla cosa,piano piano però il pensiero è diventato sempre più forte e invadente.Mi ripeto che non ho nessuna colpa,che lui è adulto per decidere da solo,mi ripeto che non sono complice ma invece mi sento adesso ansiosa, complice e in colpa.Perche' andremo al lavoro e non saprò mai se e' positivo e non voglio sentirmi complice di questa cosa.La strategia che sto attuando è quella di non fare assolutamente nulla,di stare in questo stato sperando che passi e che l'ansia vada via.sono stanca di dover sopperire alle mancanze altrui,ho problemi di salute e vorrei badare a me stessa solo a me stessa.e' corretto il mio modo di pensare? grazie infinite
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18 APR 2023
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Salve Lilt,
grazie per aver condiviso con noi i suoi pensieri. Sono dispiaciuta per l’invadenza che le provocano, ma da ciò che scrive intuisco che sta lavorando bene! Bravissima! Mi permetto solo di suggerirle di aggiungere agli esercizi di depotenziamento del pensiero disturbante, qualche minuto di pensiero di gratitudine verso di sé, sull’impegno che mette, i risultati raggiunti, col sorriso e una buona respirazione. Ne parli con il suo terapeuta. Spero di esserle stata utile e le auguro buone cose.
Un caro saluto
Dott.ssa Myria Laghi
18 APR 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara,
Chiedersi se è corretto il proprio modo di pensare serve a poco, perché le modalità di pensiero che adottiamo rispondono al nostro funzionamento. Mi sembra che lei abbia un certo insight e sia in grado di comprendere che talvolta i suoi pensieri possono essere un po' intrusivi e dipendere dalla necessità di controllare le persone e le situazioni che ha attorno a lei. A questo proposito, le auguro il meglio dal percorso che sta facendo la sua/il suo psicoterapeuta. La invito a fare presente alla sua/al suo terapeuta questo stato d'ansia, ma nel frattempo le posso dire che questa modalità di funzionamento va spesso a braccetto con il sensi di colpa e l'ansia di non fare abbastanza per evitare il verificarsi di alcune situazioni. La invito però a riflettere sul fatto che non siamo onnipotenti, che non possiamo esercitare il controllo su tutti e tutto e caricarci di responsabilità che non sono nostre. Tuttavia, mi rendo conto che subentrano qui, in questa situazione, tutta una serie di elementi legati alle norme anti Covid: fare il tampone in presenza di sintomi? Isolarsi? Proteggere gli altri dal contagio? In questi casi, semplicemente, resta alla coscienza di ciascuno di noi decidere come comportarsi sulla base del proprio stato di salute, tenendo in considerazione le norme vigenti in materia - attualmente molto meno stringenti -, le condizioni di lavoro e di salute dei propri colleghi.
Fabiana
