Disturbo ossessivo compulsivo/ansia del controllo. Cosa fare CONCRETAMENTE?
Buongiorno,
mi chiamo Francesco e sono un ragazzo di 25 anni, neolaureato in Scienze della Comunicazione.
Fin da adolescente convivo con un disturbo di tipo ossessivo-compulsivo, tuttavia mai diagnosticatomi ufficialmente in quanto non mi sono mai sottoposto ad alcuna terapia - né psicologica, né farmacologica - proprio perché, fino ad ora, non ne ho mai avvertito un reale bisogno. Infatti, seppure con alcune difficoltà nell'età compresa fra i 15 e i 16 anni, la situazione è rimasta abbastanza stazionaria e perfettamente gestibile fino all'anno scorso.
Da qualche mese, però, tutte le manie, i pensieri invasivi e i rituali di cui sono sempre stato "schiavo" si sono acuiti in modo impressionante, al punto da limitarmi persino - anzi, soprattutto - nelle più banali situazioni della vita quotidiana.
La causa scatenante presumo sia stata la grande quantità di ansia e stress dovuta all'università, agli esami e all'ottenimento della laurea, sulla quale ho riposto un'importanza forse addirittura smisurata. Tutto ciò mi ha portato a sviluppare un'ansia del controllo (degli oggetti, di me stesso, delle situazioni...) a livelli quasi maniacali, tanto da portarmi ad una situazione che, dal mio personale punto di vista, ritengo sia diventata ingestibile ed estremamente limitante.
Nello specifico, le cose che considero maggiormente fastidiose sono: la pulizia eccessiva ed ossessiva; la paura dei germi, dello sporco, del contatto con le altre persone; il tenere sempre sotto controllo qualsiasi aspetto della mia vita (la più banale azione che mi sfugge di mano mi porta a uno scompenso esagerato, cosicché mi ritrovo costretto a mettere in atto una serie di rituali per ritrovare un "equilibrio", altrimenti l'ansia e il disagio prendono il sopravvento, senza che io riesca a fare nulla).
Lo stato psicologico in cui mi ritrovo mi ha, oltretutto, portato alla convinzione che l'unico modo per combattere efficacemente il disagio che provo in questo momento sia trasferirmi all'estero - cosa che, comunque, pensavo di fare da oltre un anno, a prescindere da tutto - nella speranza che un radicale cambio di vita possa essere la soluzione ai miei problemi.
Per il momento, cerco un parere/consiglio da un esperto in materia per capire quale possa essere un rimedio CONCRETO per sconfiggere, o quantomeno attenuare, i pensieri invasivi ed ossessivi che mi attanagliano già da diversi mesi, in modo da poter ritrovare uno stato di salute mentale, se non idilliaco, quantomeno sereno.
Grazie