Disturbo di personalità dipendente

Inviata da Francesca Romana · 10 set 2018 Disturbi della personalità

Buonasera, sono una ragazza di 32 anni e sono da tempo consapevole di avere un problema di dipendenza e di eccessivo attaccamento alla mia famiglia di origine (vivo da sempre insieme a mia madre, mio padre e i miei nonni, genitori di mia madre). Ho avuto modo di rendermi conto della mia problematica in ragione di innumerevoli "fasi di malessere", variamente manifestatosi, che hanno caratterizzato la mia vita finora e che mi hanno spinto a intraprendere una psicoterapia nel 2010.
Solo per citare alcuni episodi:
- ho puntualmente evitato le gite scolastiche, dopo essermi sentita male al momento della partenza per la prima lezione itinerante organizzata in primo liceo;
- ho sempre di fondo un disturbo ossessivo compulsivo che mi spinge a compiere dei "rituali", "spinta" dal timore che possa accadere qualcosa di brutto ai miei cari, anche se devo dire che questi gesti sono molto diminuiti nel corso degli anni e ormai ridotti ai minimi termini, quindi non mi intralciano nel vivere quotidiano;
- ho dei periodi (finora di massimo 3 mesi l'uno) nei quali soffro di derealizzazione, ossia senso di irrealtà, di "scollegamento" con ciò che mi circonda e questo è sicuramente il sintomo che più mi infastidisce e mi fa soffrire. Questo fenomeno mi è capitato per la prima volta quando ho iniziato l'università (2005), poi quando mi sono fidanzata (2007), con ulteriore ricaduta nel 2009.
Mi ero poi finalmente stabilizzata, sono stata molto bene dal 2010 al 2017, anni in cui ho viaggiato serenamente con il mio ragazzo, mi sono laureata e ho anche fatto un tirocinio. Ero assolutamente convinta di avere risolto il mio problema... ed invece no. Da settembre dello scorso anno, infatti, ho avvertito nettamente il riattivarsi della mia "parte patologica", nel momento stesso in cui si è diventata più realistica, concreta e vicina la prospettiva di andare a convivere con il mio ragazzo.
Preciso che io desidero (o almeno, a questo punto, devo dire "una parte di me" desidera) andare a convivere, in quanto non ho mai nè pensato nè voluto rimanere tutta la vita a casa con i miei! E anzi, stavo anche tentando di intraprendere un persorso lavorativo piuttosto ambizioso. Al momento mi trovo invece nuovamente bloccata, in preda ad una forte derealizzazione e a pensieri ossessivi che mi danno molto fastidio. Preciso che ho ripreso la psicoterapia e ho anche iniziato da un mese una cura farmacologica in dosi più elevate rispetto a quelle prese in passato.
Quello che volevo domandarvi è se è effettivamente possibile che un disturbo di personalità dipendente possa essere la causa di tutti questi fenomeni e se, realisticamente, ho secondo voi possibilità di venirne a capo.
Vi ringrazio per l'attenzione e per i consigli che potrete darmi.

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Miglior risposta 10 SET 2018

Buonasera Francesca,

Non amo le etichette diagnostiche, tuttavia si, una personalità dipendente può trovare le difficoltà che riporta lei nella domanda. In realtà l'unico consiglio che le darei è quello di iniziare nuovamente la terapia, leggo che l'ha già fatto, quindi penso sia la scelta migliore. Non si abbatta.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti, mi scriva
Dott.ssa
Alice Noseda

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