Disturbi alimentazione: alimentazione limitata

Inviata da Alessandro · 2 mag 2016 Disturbi Alimentari

Buongiorno, scrivo per chiedere lumi sull'alimentazione della mia ragazza, che mi preoccupa molto: ha 20 anni (no problemi salute psicofisici particolari, normopeso) e da quando aveva pochi anni non tocca più né sopporta bene odore o vista di una vasta gamma di alimenti che va da qualsiasi frutta o verdura fino ai prodotti caseari, con pochissime eccezioni (ad esempio i legumi). Sembra che il rifiuto sia compiuto su una base sensoriale (es. non mangia x perché ha "colore del vomito", "sembra marcio", etc.). Inoltre presenta altre peculiarità come per esempio il rifiuto categorico di alcuni alimenti se in condizioni particolari (es. latte non scaldato) oppure l'abuso di salse come maionese su moltissimi cibi, come per uniformarne il sapore. Ciò che mi preoccupa sono le mancanze di principi nutritivi che credo possano derivare da questo quadro, ma anche l'influenza che ha questo sulla sua vita sociale. Il problema è che lei non avverte il problema come chi gli sta intorno, da parte sua non ci sono stimoli a cambiare le cose.
Ringrazio sinceramente per qualsiasi consiglio, AV

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Miglior risposta 3 MAG 2016

Gentile Alessandro,
innanzitutto sarebbe interessante sapere se questo rifiuto di alcuni cibi da parte della sua ragazza è comparso di recente oppure è di vecchia data e, in tal caso, a quale periodo evolutivo risale.
In secondo luogo, è consigliabile tramite il medico di base, eseguire degli accertamenti di laboratorio per escludere l'esistenza di eventuali intolleranze alimentari.
Effettivamente è possibile, come anche lei ipotizza, che a lungo andare possano subentrare carenze nutrizionali e ripercussioni negative sul funzionamento sociale in occasione di feste, gite, cene etc.
E' anche possibile che questa sindrome riconosciuta oggi come "Selective Eating Disorder" (disturbo da alimentazione selettiva) sia in relazione a difficoltà relazionali all'interno della famiglia e/o a un tratto di personalità ossessivo-compulsiva.
In ogni caso, il consiglio è quello di incoraggiare la sua ragazza ad intraprendere un percorso di psicoterapia preferibilmente psicodinamica.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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4 MAG 2016

Gentile Alessandro,
effettivamente , pare che la sua ragazza, si porti dietro una modalità di alimentazione che ha tutto il sapore della oppositività. Selezionare in quel modo i cibi o utilizzare salse per cancellarne il sapore originario, fa pensare ad una bambina piena di rancore , che non accetta il cibo porto a lei, se non in maniera assolutamente selettiva, mandando attraverso questo comportamento, un messaggio di rifiuto, rivolto probabilmente , non tanto al cibo stesso , quanto alla qualità dell'amore con cui questo cibo le è stato proposto. In età infantile l'alimentazione è legata molto profondamente alle sue valenze simboliche, che esulano dal mero sostentamento. Accettare o rifiutare un alimento, può avere molto a che fare con l'accettare o rifiutare parti di chi lo propone e lo porge , per mandare un messaggio certamente inconscio , ma di sofferenza, di difficoltà di comunicazione o di relazione inadeguata con l'ambiente. Queste abitudini , una volta consolidate, se non affrontate nel modo opportuno, vengono trasportate nell'età adulta , ad indicare che qualcosa di irrisolto legato all'infanzia e/o alla preadolescenza , ancora domina il mondo emotivo / affettivo del soggetto.
Quindi, la sua intuizione e preoccupazione , non è senza fondamento. La sua ragazza potrebbe superare spontaneamente questo problema , semplicemente crescendo e attraverso la nuova relazione con lei , abbandonare questi riti alimentari ultraselettivi, che sicuramente portano in sè tracce di ossessività. In altro modo , potrebbe senza forzarla, farle comprendere come una psicoterapia sperabilmente di tipo psicoanalitico, teso cioè ad indagare a fondo l'inconscio e quindi le implicazioni infantili ancora attive nei comportamenti della ragazza,sarebbe cosa opportuna da intraprendere, per affrontare in modo maturo e intelligente questo problema e sperabilmente , superarlo.

Cordiali saluti

Dott.ssa Giuseppina Cantarelli
Psicoanalista Junghiana
Parma

Dott.ssa Giuseppina Cantarelli Psicologo a Parma

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