Disagio interiore e senso di inferiorità

Inviata da Walter · 12 lug 2021

Salve a tutti. Sono un ragazzo di 26 anni,studente universitario.
Da un anno e mezzo ho cambiato facoltà e da un anno e mezzo sto avendo determinati comportamenti.
Io ho sempre avuto un senso di inferiorità,devo premettere questo.
Tuttavia sto avendo una forte ansia e nervosismo a sentir parlare di esami dati da amici e colleghi,a sentir parlare di studio. Non riesco nemmeno a vedere le loro storie su instagram per via dell'ansia. Non riesco nemmeno a contattarli certe volte,soprattutto in sessione,per via della forte ansia. L'unica cosa che riesco a fare per stare meglio è tenere spento il telefono 23 ore su 24,lo accendo solo per vedere se mi ha scritto qualcuno e lo spengo subito. Praticamente per stare meglio devo creare una sorta di campana di vetro attorno a me.
La forte ansia mi porta problemi di salute,per esempio una forte dermatite seborroica in faccia (cosa confermata anche da dei dermatologi). Cosa ne pensate?
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Miglior risposta 13 LUG 2021

Buongiorno Walter,
Il disagio che avverti e che ti sta condizionando può essere affrontato con una buona terapia che ti permetta di sciogliere alcuni blocchi interni e recuperare la sicurezza in te stesso. I pensieri disfunzionali elicitano emozioni disfunzionali e di conseguenza scegliamo comportamenti che ci allontanano dai nostri obiettivi.
Rimango a disposizione e ti auguro il meglio
Dott.ssa Oriana Parisi

Dott.ssa Oriana Parisi Psicologo a Bari

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13 LUG 2021

Buongiorno Walter,
forse potrebbe aiutarla un percorso di conoscenza di se stesso. Potrebbe comprendere le origini della sua ansia e soprattutto lavorare sulla sua autostima. Il suo terrore del confronto con gli altri la porta ad allontanarsi e a farli allontanare (vedi dermatite), compromettendo la sua vita di relazione. Non indugi e si occupi di sè, si può stare meglio!
A sua disposizione, anche online. Dott.ssa Franca Vocaturi

Franca Vocaturi Psicologo a Torino

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13 LUG 2021

Gentile, penso che la soluzione sia lavorare sul riconoscimento delle Sue risorse interne per affrontare, elaborare e gestire il senso di inferiorità di cui parla, e che si travisa attraverso la condizione di ansia. Di rimando, penso sia necessario lavorare sulla Sua autostima e sulla consapevolezza di riuscire ad agire attivamente nell'ambiente circostante, non sentendosi, al contrario passivo, ricercando un Suo personale equilibrio e nella relazione con l'altro.
Intraprenda un percorso psicologico per darsi la possibilità di stare bene con se stesso.
Buona fortuna.
Dr.ssa Amanda D'Ambra.

Dr.ssa Amanda D'Ambra Psicologo a Torino

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13 LUG 2021

Buongiorno Walter,
il senso di inferiorità di cui parla, è un sentimento normale che accomuna tutti noi. Pensi ad un bambino: è per struttura, per costituzione, inferiore; questo perché dipende per forza di cose da un-Altro, che deve accudirlo in tutto e per tutto. Tuttavia, il sentimento d’inferiorità, a poco a poco, crescendo ed acquisendo tutti gli strumenti necessari (da quelli cognitivi a quelli emotivi), viene incanalato in modo tale da costituire una forza propulsiva verso i compiti della vita. Nel suo caso, sembra che il suddetto sentimento si sia rattrappito e non si sia sviluppato. Quando ciò accade il passaggio è quello dal naturale e costante sentimento d’inferiorità al suo complesso, ovvero la “credenza di una persona nella sua incapacità a risolvere i problemi della vita” (Cit. A. Adler). L’irrigidimento del suo sentimento d’inferiorità è in linea con l’ansia e il nervosismo di cui parla, quando ode gli esami dati da amici e colleghi. Non riesce a “vedere le loro storie su Instagram”; non riesce “a contattarli”. L’unica cosa che può fare è “tenere spento il telefono”, per non vedere e non sapere. L’unica cosa che può fare è, per così dire, chiudere la porta in faccia al mondo per evitare il confronto. Seguendo questa linea, il lavoro psicologico da fare è esplorare i suoi sentimenti rispetto all’inferiorità, ovvero, rispetto alla possibilità di fallire. Chiarire cosa significa per lei, Walter, fallire. Comprendere l’errore insito nella sua visione delle cose. Il rischio di continuare su questa strada, è quello di fallire davvero; che non vuol dire sbagliare un esame, quanto non provare, non tentare, non lanciarsi nei compiti vitali. Caro Walter, quando riusciamo a fare del fallimento, il suo elogio, allora e solo allora, liberiamo tutta l’energia di cui abbiamo bisogno per affrontare la nostra vita.
Dott. Simone Evangelista

Dott. Simone Evangelista Psicologo a Milano

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13 LUG 2021

Caro Walter,
Scrive che il cambio di facoltà coincide con questi nuovi comportamenti e con l’ansia, nelle sue varie manifestazioni. Sente di avere particolari difficoltà rispetto al nuovo corso di studi? Cosa aggrava il suo senso di inferiorità (usando le sue parole)? Cosa significa per lei “essere inferiore”? Cosa la rende così agitato nel confronto con gli altri? Cosa teme? Quali sono i criteri con cui decide chi e cosa è migliore di Lei?
Il disagio che descrive è degno di attenzione; le manifestazioni psicosomatiche indicano in modo visibile che è il momento di ‘sistemare’ ciò che non va, ovvero prendersi cura di se stesso in modo diverso da come ha fatto fino ad ora.
Le consiglio di intraprendere un percorso, in particolare, con approccio cognitivo comportamentale, che è quello con maggior efficacia nel trattamento di problematiche come la sua. Apporta miglioramenti in tempi tendenzialmente più brevi di altre forme di terapia, corroborando e rafforzando il tutto con esercizi molto pratici. Inoltre, potrà apprendere sin da subito anche tecniche per gestire l’ansia che la aiuteranno nella vita quotidiana e permetteranno di lavorare su tutto il resto con lo giusto stato d’animo.
Resto a Sua disposizione per qualsiasi info o dettaglio in più (ricevo anche online).
Buona giornata,
Dr.ssa Annalisa Signorelli

Dott.ssa Annalisa Signorelli Psicologo a Belvedere Marittimo

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