Dipendenza della ex fidanzata
Sono un uomo di ventisette anni e non ritengo che, complessivamente, la mia vita sia mai stata troppo soddisfacente, ma, circa un anno fa, si è conclusa la relazione sentimentale con la mia ex fidanzata, dopo ben cinque anni, e da quel momento in poi ho realizzato di soffrire di depressione. Questa perdita ho dovuto affrontarla durante la seconda quarantena tenutasi per colpa del virus Sars-Cov-2. Ho realizzato dopo pochissimi giorni di non farcela da solo ad elaborare il dolore ricevuto da quella perdita, ed ho deciso di rivolgermi, per la prima volta in vita mia, ad uno psicologo, cominciando così un percorso di psicoterapia; prima telefonicamente, e poi in presenza. Dopo otto mesi di psicoterapia dove, in primis, affronto il problema di questa rottura, e, successivamente, analizzo altre parti e comportamenti di me stesso, ho la sensazione di sentirmi meglio, anche perché la maggior parte di limitazioni dovute al virus vengono meno, e quindi ho l'opportunità di vivere in maniera più appagata le mie relazioni sociali. Ad oggi, dopo quattro mesi dalla mia ultima seduta di psicoterapia, mi accorgo che le cose non vanno poi tanto bene "dentro di me". Nonostante io viva una vita che si potrebbe definire oggettivamente appagante, continuo a non sentirmi come, invece, probabilmente dovrei. Ho identificato dei sintomi precisi che, periodicamente, si manifestano e sollevano in me dubbi e domande, portandomi in uno stato depressivo. Il tutto riguarda sempre la mia ex fidanzata, che sento di non aver ancora superato come "lutto". In particolare, ogni qual volta vengo a sapere qualcosa di lei, anche indirettamente, emotivamente sento manifestarsi numerosi sintomi negativi, che mi fanno sentire molto disorientato, triste e malinconico. Vedere una sua nuova foto, sapere delle sue attività, dei suoi viaggi, dei suoi interessi, sono tutte cose che hanno un fortissimo impatto sulla mia emotività, in negativo. Ho provato ad ignorare tutto ciò che le riguarda, ma, inevitabilmente qualcosa di lei esce fuori ogni tanto. Ci tengo a precisare che tra me e lei non è rimasto alcun tipo di rapporto, non l'ho mai più rivista dopo la rottura e quasi mai più sentita, lei non mi ha più cercato neppure una volta. Dal momento in cui la mia relazione è finita, ho avuto rapporti (non necessariamente nella sfera sessuale) con altre ragazze, ma, ad oggi, non mi sono mai sentito lontanamente appagato da ognuno di essi. Ogni tentativo di relazionarmi con una nuova ragazza si è sempre concluso facendo un paragone tra lei e la mia ex fidanzata, che, inevitabilmente, è sempre finito a favore della mia ex, portandomi a perdere qualsiasi tipo di interesse verso la nuova ragazza. Questo si è ripetuto ogni volta, ed è diventato abbastanza stremante da affrontare. Oltre a questi continui paragoni, io non sono certo che il problema sia esattamente quello di provare ancora dei forti sentimenti verso la mia ex fidanzata. Ho notato, infatti, che passo molto del mio tempo ad analizzare la mia vita (intesa come insieme di esperienze ed attività) paragonandola continuamente alla vita che conduce lei, oggi. Provo brevi sensazioni di sollievo solo quando vivo qualcosa che possa essere meglio di ciò che fa lei. Questi paragoni avvengono sulla base delle informazioni che ogni tanto vengo a sapere riguardo la vita della mia ex (racconti, foto, video), oppure all'interno di proiezioni mentali che costruisco personalmente, basandomi sulle cose di lei che conosco e ricordo. In pratica, è come se ci fosse una grandissima competitività a chi conduce la vita migliore tra me e la mia ex, che però, alla fine, vede solo me come unico "sfidante in gara". Inutile dire che, anche in questo caso, la bilancia tende a favore della vita della mia ex, che considero, al termine di ogni analisi, molto migliore, appagante e felice della mia, provando un forte senso di tristezza e depressione. Per concludere, in un modo o nell'altro sento di essere ancora fortemente legato alla mia ex, anche se non sono in grado di identificare quale sia la vera causa che mi spinge a mantenere il medesimo legame. La penso spesso, e, nonostante in me sia viva la speranza che lei possa tornare da me un giorno, il mio desiderio più grande, se rimango razionale, è quello di superarla definitivamente, essere realmente felice per lei se vive una vita appagante, concentrarmi realmente sulla mia vita, smettendo di fare questi stupidi paragoni, innamorarmi finalmente di una ragazza, più di quanto sia stato innamorato di lei (o, almeno, pensare sinceramente che un giorno sarà possibile), e tornare ad avere una vita equilibrata, in primis nella mia sfera sentimentale, che ad oggi risulta un vero disastro. Provo a fare tante cose per me, ma sembra sempre non bastare. È da un anno che ci siamo separati, e mi capita ancora di fare sei sogni su di lei che mi distruggono l’umore già al mattino. Riuscite a riscontrare se si tratta di un problema di autostima, o sentimentale?