Dilemma: vendere la casa di mia madre dopo lutto

Inviata da Virginia Fantini · 19 mar 2025 Elaborazione del lutto

Salve,
Ho 37anni e lo scorso dicembre ho perso mia madre a causa di un cancro che, in soli due mesi se l'è portata via.
Mio padre morì quando avevo 6anni e ora.. Sono sola.
Ho la mia famiglia:il mio compagno, le mie figlie. Abito lontano da casa di mia madre, che ora.. Per successione è passata a me, in quanto sono l'unica erede non avendo fratelli. La casa è... Casa. Mia mamma ci ha vissuto fino alla fine e ha fatto un sacco di sacrifici per averla. Ho i ricordi di tutta la mia vita "di prima" lì. La casa, però è in una delle zone della Romagna soggette alle ultime alluvioni. Lo scorso week end abbiamo davvero rischiato grosso e io non ce la faccio a vivere con quest'ansia ogni volta che piove. D'altro canto però so che, senza quella casa, non avrò più... Radici o meglio, dove sarà casa mia se non ho più nessuno a casa e se vendessi non avrei più una casa a cui fare ritorno nemmeno fisicamente. Sono in balia di mille pensieri su cosa farne. Tenerla? Non credo riuscirei a "vivermela" con la mia famiglia e le mie figlie come appoggio per il mare o simili. È più un tempio. È casa sua. Mia, ma resterà sempre lei, per me quella casa.
Ha senso tenerla e non riuscire emotivamente ad usarla, con l'ansia che vada sott'acqua ad ogni cambio stagione? Ha senso venderla? Riuscirò a vivere pensando di non avere un luogo in cui poter dire che "torno a casa"?

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Miglior risposta 20 MAR 2025

Carissima Virginia,
quello che sta vivendo è un intreccio di emozioni forti: il dolore della perdita, il senso di solitudine, il legame con il passato e la paura del futuro.
Mi colpisce molto quando dice "Senza quella casa, non avrò più radici": è come se quella casa fosse l’ultimo legame tangibile con sua madre, con la sua storia, con chi è stata prima di diventare madre e compagna.
Ora si trova di fronte a una scelta che non è solo pratica, ma soprattutto emotiva: tenere la casa e convivere con l’ansia, oppure lasciarla andare e affrontare il timore di perdere un pezzo di sé. Ma le radici non sono fatte solo di mattoni, non trova? E se le sue radici fossero dentro di lei, nel modo in cui porta avanti i valori e l’amore che sua madre le ha lasciato? Potremmo esplorare insieme questo concetto, aiutandola a capire cosa significhi davvero "casa" per lei oggi.
Forse la domanda più importante non è solo "Ha senso tenerla?" o "Ha senso venderla?", ma "Come posso onorare il mio legame con mia madre senza restare imprigionata in un luogo che mi fa soffrire?"
Potremmo lavorare su questo insieme, trovando un equilibrio tra memoria e libertà, tra passato e presente.
Se sente il bisogno di approfondire queste emozioni e trovare una strada che la faccia sentire più serena, lavoro su Roma e anche online!

Dott.ssa Chiara Quinto Psicologo a Roma

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1 APR 2025

Gentile utente, ha spiegato molto bene ed in maniera emotivamente molto carica ciò che sta vivendo; la comprendo e le sono vicina.
Credo che le potrebbe essere di grande aiuto, intraprendere un percorso di psicoterapia per elaborare il lutto di questa grave perdita.
La casa rappresenta per lei sentimenti molto contrastanti ed ambivalenti legati al senso di colpa e di tradimento, nei confronti della mamma, al pensiero di venderla, il bisogno ed il desiderio di rimanere ancorati alle radici e la consapevolezza delle difficoltà derivanti dal lasciare le cose come stanno. Affrontare il lutto ed elaborarlo può aiutarla a comprendere quale sia la scelta giusta e a vivere in maniera adeguata e costruttiva questo doloroso momento. Le suggerisco un percorso con un Terapeuta EMDR.
Resto a disposizione, senza alcun impegno, per eventuali approfondimenti.
Le faccio tantissimi auguri. Dott.ssa Daniela Noccioli.

Dottoressa Daniela Noccioli Psicologo a Cascina

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24 MAR 2025

Buongiorno Virginia,
innanzitutto le porgo le mie condoglianze per la sua perdita. Capisco perfettamente il dilemma, e la conseguente sofferenza, che sta vivendo in questo momento...quando perdiamo un genitore e ci rimane qualcosa di lui/lei ci attacchiamo emotivamente a quella stessa cosa perché ci fa sentire ancora la sua presenza nella nostra vita.
C'è da considerare poi nel suo caso che è figlia unica e giustamente quella casa rappresenta la sua unica fonte di storia familiare...vorrei ricordarle peró che la sua storia rimane sua a prescindere dal fatto che ci sia un luogo a ricordargliela: i ricordi e i momenti vissuti rimarranno per sempre in lei così come la sua mamma e il suo papà.
Non posso dirle cosa fare ovviamente ma posso dirle questo: non si senta in colpa,qualora decidesse di vendere, perché sono dell'idea che sua mamma capirebbe perfettamente le sue ragioni; il suo lascito è quello di lasciarle un qualcosa se poi questo qualcosa rimanga la casa o si trasformi diventando altro avrebbe comunque raggiunto il suo obiettivo. Si ricordi che i genitori si adoperano con l'unico scopo di farci stare bene, è questo quello che conta per loro...
Le ricordo anche,però, che nessuno la obbliga a decidere in questo momento;può prendersi il tempo necessario per elaborare in primis il lutto e poi per prendere con serenità tutte le decisioni che servono.
Spero di esserle stata d'aiuto!

Ilaria D'Angeli Psicologo a Guidonia

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21 MAR 2025

Gentile Virginia,
grazie per la sua condivisione. Dal suo scritto riesco ad immaginare la confusione che in questo momento sta attraversando. Affrontare una perdita importante è un percorso lungo e delicato, pertanto credo che sia ancora presto per prendere una decisione del genere. Difatti, come lei ha spiegato, la casa non rappresenta solo le mura in cui ha abitato, ma porta con sé un valore affettivo ed emotivo, il ricordo delle sue origini e di sua madre, ed è difficile venderla perché questo implicherebbe per lei "non avere più una casa a cui fare ritorno fisicamente". D'altro canto, però, convivere con il pensiero di questa casa, in cui non si immagina in un futuro e che è esposta ad alluvioni in una zona d'emergenza, le provoca ansia. Credo che potrebbe essere utile prendere del tempo per lavorare sul significato attribuito a questa casa, così da poter delineare le diverse possibilità con maggiore chiarezza: tenerla per riuscire emotivamente ad usarla, affittarla, venderla, oppure considerare delle soluzioni alternative.
Detto questo, ritengo che casa non sia solo un luogo fisico, ma la casa da lei descritta è anche un posto interno, dove torna con il pensiero per ricordare sua mamma e la sua infanzia. La casa potrebbe essere la rappresentazione fisica di qualcosa che lei ha dentro (emozioni, ricordi, "radici") e che rimarrà anche qualora decidesse di venderla.

Dott.ssa Francesca Romana Mosca

Dott.ssa Francesca Romana Mosca Psicologo a Roma

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21 MAR 2025

Buongiorno Virginia,
si prenda cura di stessa, il lutto della mamma potrebbe attivare tutto un vissuto abbandonico del passato

Dott.ssa Alice Noseda Psicologo a Lecco

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21 MAR 2025

Buonasera
Mi spiace molto della perdita di sua mamma.
E un grande trauma che l essere umano subisce.
Si faccia aiutare da uno psicoterapeuta.
Dottoressa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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20 MAR 2025

Gentile Virginia,

Mi dispiace molto per il suo lutto e percepisco una comprensibile confusione in merito al da farsi.
Come spesso accade, le abitazioni in cui cresciamo non sono solamente delle case, ma racchiudono un insieme di emozioni e ricordi che ci rendono difficile il distacco proprio perché rappresentano il luogo in cui tali sensazioni sono state percepite. Staccarsi dalle mura domestiche è estremamente complesso, ma non è impossibile soprattutto se rappresentano, allo stato attuale delle cose, una preoccupazione difficile da sostenere.
In una situazione di questo genere, il carico emotivo da elaborare è raddoppiato e appare evidente la necessità di un sostegno psicologico adeguato.

Se ha desiderio, mi contatti e valutiamo insieme come lavorare per aiutarla a prendere la decisione più idonea per lei.
Un caro saluto,
Dott.ssa Claudia Cianchi

Dott.ssa Claudia Cianchi Psicologo a Roma

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20 MAR 2025

Ciao cara Virginia,
grazie per la condivisione dei tuoi pensieri, emozioni e percezioni.
Forse potrebbe valere la pena approfondire cosa significa per te casa e che senso ha quella casa. La casa delle tue radici, della tua mamma, della tua vita "di prima".

Trovando uno spazio e un senso a ciò e approfondendo e lasciando fluire le tue emozioni, esplorandole, credo proprio che tu potresti trovare le tue risposte.

Per qualsiasi cosa sono qui,
Abbi cura di te!

Eva Melchior

Dott.ssa Eva Melchior Psicologo a Vicenza

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20 MAR 2025

Virginia, mi dispiace tantissimo per quello che stai attraversando. Hai perso tanto, e ora sei di fronte a una scelta difficile e dolorosa. Quello che provi è naturale: hai perso tua madre da poco e quella casa è diventata un simbolo potente di tutto quello che hai vissuto e di tutto quello che non vuoi perdere.
Quella casa è più di quattro mura. È il luogo dove tua madre ha costruito la sua vita, dove hai i tuoi ricordi e dove senti ancora una connessione con le tue radici. È normale che tu ti senta come se, lasciandola andare, perderesti anche una parte importante di te stessa.
D'altra parte, il pensiero delle alluvioni e dell’ansia costante è altrettanto reale e importante. Hai una tua famiglia adesso, e il tuo benessere e la tua serenità contano.
Se vuoi, posso aiutarti a esplorare le diverse possibilità, senza fretta e senza giudizio. Possiamo pensare insieme se c’è un modo per onorare quella casa e tutto ciò che rappresenta senza che questo significhi necessariamente viverci o tenerla per forza. Magari ci sono soluzioni intermedie che non hai ancora considerato.
Vuoi provare a parlarne un po’?
Dott.ssa Antonella Bellanzon








Dott.ssa Antonella Bellanzon Psicologo a Massa

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20 MAR 2025

Salve Virginia, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice Psicologo a Roma

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20 MAR 2025

Innanzitutto, intendo porle le mie condoglianze per la grave perdita

La perdita di un genitore è sempre qualcosa di molto doloroso che lascia il segno

È comprensibile la sua paura dell’alluvione e quindi di non poter vivere tranquillamente in quella casa

Ed è comprensibile che lei sente quella casa sua, i suoi ricordi i suoi vissuti e quindi si la vende non avrebbe più una casa a cui ritornare”


Per darle una risposta più precisa è necessaria approfondire la situazione

Le consiglio di prendersi del tempo e di valutare con calma il da farsi

Un percorso psicologico può aiutarle nell’elaborazione del lutto

Per ulteriori informazioni, mi contatti le risponderò con piacere

Dott. Luca Ferretti Psicologo a Pontedera

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20 MAR 2025

Salve Sig.ra Virginia,
mi dispiace per l'importante perdita di sua mamma e posso ben comprendere la sofferenza che sta provando.
La ringrazio di aver condiviso con noi la sua situazione e ciò che sta vivendo e per tale ragione per rispondere alle sue domande mi sento di suggerirle di iniziare un Percorso di Sostegno psicologico attraverso il quale poter affrontare la perdita di sua mamma, elaborare quindi questo importantissimo lutto, esprimere la sua sfera emotiva e sofferenza emotiva, trovare le risposte in merito ai suoi molteplici dubbi e domande, capire che scelte intraprendere in merito alla situazione della casa di famiglia e soprattutto avrebbe la possibilità di ritrovare uno stato di benessere psicofisico ed emotivo dopo tutta questa sofferenza.
Le suggerisco tale percorso perché lei ha detto di aver perso suo padre quando aveva soltanto 6 anni, di non avere fratelli o sorelle e di avere soltanto la sua famiglia che ha costruito con il suo compagno e tale aspetto è molto importante e può influenzare molto profondamente la scelta in merito se vendere o no la sua casa. Con la perdita di sua mamma lei è come se avesse perso del tutto ciò che la legava alle sue origini, ora la casa è l'unica cosa che la tiene legata ad esse ma come lei ha detto non è consapevole ad oggi se vivere in quella o viverla per brevi periodi estivi potrebbe suscitare benessere o profonda angoscia per quello che ha rappresentato per lei...per tale ragione le consiglio un percorso psicologico per poter affrontare non solo il lutto della perdita di sua mamma ma il lutto che lei sta vivendo con il suo passato e con le sue origini.
Io le auguro di riuscire a trovare le risposte che cerca e trovare il coraggio di superare ed affrontare questo periodo cosi complesso e ricco di profondi cambiamenti e scelte da intraprendere. Resto a disposizione per qualsiasi cosa, mi scriva senza alcuna esitazione se ne avesse bisogno. Io lavoro a Roma ogni mercoledì presso lo studio ma lavoro con pazienti e/o clienti della mia città o di altre città anche modalità online, prima consulenza sempre gratuita.
Un caro saluto,
Dott.ssa Chiara Ilardi

Chiara Ilardi Psicologo a Roma

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20 MAR 2025

Il dolore della perdita è già difficile di per sé, e dover affrontare anche una scelta così carica di significati rende tutto ancora più complesso.

Da quello che scrivi, mi sembra che la casa rappresenti molto più di un semplice immobile: è un legame con tua madre, con la tua infanzia, con le tue radici. Allo stesso tempo, però, ti crea ansia e non riesci a immaginarla come un luogo in cui vivere serenamente con la tua famiglia.

Forse la domanda chiave non è tanto "tenerla o venderla?" ma "come posso onorare il legame con mia madre senza che diventi un peso?".

Potresti prenderti ancora un po’ di tempo, se possibile, senza sentirti in dovere di decidere subito. A volte la distanza temporale aiuta a vedere le cose più chiaramente. Se l’ansia per il rischio di alluvione è così forte, puoi valutare di venderla o di trasformarla in qualcosa che mantenga il legame emotivo ma senza generare stress continuo (come affittarla a qualcuno di fidato, usarla per un progetto speciale, ecc.).

E se un giorno dovessi venderla, casa non sarà meno casa. Forse non sarà più un luogo fisico, ma resterà nei tuoi ricordi, nei racconti che farai alle tue figlie, nei piccoli oggetti e nei profumi che porteranno con te il calore di tua madre.

Non devi decidere subito. Concediti il tempo di sentire cosa è giusto per te.

Dott. Mirko Manzella Psicologo a Trieste

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20 MAR 2025

Gentile Virginia, perdere una persona cara è una grande sofferenza che ha bisogno di tempo per essere elaborata, un tempo ancora più lungo quando accade velocemente come è accaduto a lei, perchè si fa più fatica ad uscire dalla fase di incredulità e stupore che accompagna tutte le perdite. Il lutto è probabilmente troppo recente per prendere decisioni pratiche importanti, la casa rappresenta ancora un luogo concreto a cui tornare e, a meno di altre motivazioni prioritarie, sarebbe più coerente aspettare, mentre prosegue il suo percorso interiore di elaborazione.
Se crede può rivolgersi a uno psicoterapeuta che la aiuti a ripercorrere il rapporto con sua madre e la sostenga in tutto il percorso.
Un cordiale saluto.
Dr. Patrizia Mattioli


Dott.ssa Patrizia Mattioli Psicologo a Roma

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