Difficoltà al primo anno dell'università

Inviata da Andrea · 23 giu 2019

Salve, sono uno studente frequentante il primo anno della facoltà di Astronomia. Quest'anno è stato probabilmente il più difficile e logorante della mia vita: dal quarto anno delle superiori non ho più avuto una vera e propria passione, perciò l'estate scorsa mi sono ritrovato a dover scegliere in fretta e in furia il mio futuro percorso. Quella scientifica è l'area di studi che più mi ha sempre attirato, in particolare mi ha sempre affascinato l'astronomia, forse perché misteriosa, perciò dopo diverse difficoltà ho scelto questa facoltà. Premetto che ho sempre vissuto a stretto contatto con entrambe le parti della mia famiglia (i miei sono separati) e che ho superato l'esame di maturità in un istituto tecnico con il massimo dei voti. Inoltre vivo in una delle isole italiane, perciò gli spostamenti purtroppo gravano molto economicamente e sono molto sporadici. Quest'anno è stato terribile. Sono sempre stato una persona molto ansiosa e preoccupata del giudizio delle persone a cui tengo. Per diversi motivi ho iniziato il primo anno all'Università in ritardo di quasi un mese e iniziando a frequentare le lezioni con gli argomenti già parzialmente spiegati e non essendo abituato ai ritmi universitari, sono rimasto traumatizzato. Non credevo e non credo di esserne all'altezza, nonostante sia abituato a un corso di studi scientifico dalle superiori, e la pressione del giudizio dei miei (e dell'eventuale cessazione del rifornimento di denaro per l'affitto in caso non avessi portato risultati) mi ha distrutto. Ho passato tutte le serate (dopo sfiancanti 6 ore di lezione al giorno) a rimuginare e a studiacchiare, ma senza risultati. Non ho dato nemmeno un esame in tutto l'anno. Appena andavo alla sede dell'esame mi bloccavo, avevo paura perché non mi sentivo pronto (perché non lo ero davvero e forse non sopporto una cosa simile dato che non mi è mai successo prima), mi veniva un'ansia incredibile, seguita da tremori, nausea e pensieri orribili, i quali ormai si presentano ad ogni ora della giornata togliendomi ogni tipo di serenità. Ora mi ritrovo in trappola: mio padre minaccia di non farmi più studiare qua e io non potrei reggere una cosa simile, dato anche che sono partito l'anno scorso con la mia ragazza che amo e che mi ama alla follia. Inoltre non sono più convinto di voler fare l'astronomo, forse perché ultimamente queste vicissitudini mi hanno fatto odiare lo studio. Sono disperato.

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Miglior risposta 24 GIU 2019

Gentile Andrea,
dalle sue parole traspare il turbamento al quale è soggetto in relazione alla vicenda descritta. In questo momento, sembrerebbe trovarsi dinnanzi ad una situazione con forte pressione esterna, dovuta alla percezione di aspettative genitoriali, alla paura di non essere all’altezza della materia ed ai sensi di colpa, anche economici, che prova.

Da una descrizione non è possibile estrarre quel dettaglio necessario ad una analisi soddisfacente ma, risulta importante che possa comprendere che prima di tutto si trova in una fase “delicata” di per sé, cioè il passaggio dall’istituto superiore alla didattica universitaria, con l’aggiunta della dimensione legata al trasferimento ed al cambiamento completo del suo stile di vita.

Andrea, una fase molto importante e preliminare ad un buon percorso sia universitario che di vita è quella legata all’orientamento, cioè al comprendere con maggiore onestà verso sé stessi la propria scelta autentica, eliminando i condizionamenti che provengono dall’esterno, oppure, se ritenuto accettabile dalla persona, considerare gli eventuali compromessi che le scelte spesso portano con sé, purché questi compromessi si portino al giusto grado di consapevolezza.

In conclusione, Andrea, un percorso di orientamento e supporto in grado di far luce sulle sue reali aspettative e passioni, e che sia anche in grado di farle inquadrare con meno ansia il senso di colpa generato dal mantenimento da parte dei suoi genitori durante gli studi, potrà esserle di sicuro aiuto.

Un Cordiale Saluto,

Dott. Fabio Romanelli
Psicologo del Lavoro e delle Organizzazioni
Career Consultant
Formatore

Dott. Fabio Romanelli Psicologo a Fiumicino

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25 GIU 2019

Gentile Andrea,
comprendo la preoccupazione e il disagio per come vive l'università, il primo anno rappresenta un grosso cambiamento. Occorre altresì comprendere meglio quali sono le sue attitudini e progetti di vita. Compia un atto di coraggio, ne parli con i genitori per richiedere un aiuto specifico in questo momento di difficoltà, continuare a mantenere il segreto non le giova affatto.
Resto a disposizione per chiarimenti
Cordialmente
Dr.ssa Costa

Studio Psicologia e Benessere Psicologo a Rezzato

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25 GIU 2019

Gentile Andrea,
sicuramente lei ha le capacità mentali di portare avanti gli studi in maniera brillante ma il problema è nella sua insicurezza e bassa autostima esacerbata dai cambiamenti a cui ha dovuto far fronte e alimentata da una rigidità di pensiero che probabilmente è anche conseguenza del suo contesto familiare e dello stile educativo ricevuto.
Penso, infatti, che lei avrebbe gli stessi problemi anche se studiasse una disciplina diversa da quella intrapresa e quindi il problema è a monte.
Occorre che lei innanzitutto diventi più indulgente con se stesso e poi, mettendo da parte rigidità ed orgoglio, spieghi a suo padre, anzi ad entrambi i genitori, le difficoltà che ha incontrato nel passaggio traumatico dal liceo all'Università ed i suoi problemi di insicurezza ed ansia da prestazione per timore dei giudizi negativi, tutte cose per le quali sarebbe indicato un percorso di psicoterapia.
Tuttavia, può trarre l'energia necessaria per affrontare queste difficoltà dall'amore ricambiato che dice di avere per la sua ragazza e quindi dal desiderio di costruire un futuro con lei.
Per altro, è anche giusto che suo padre che sostiene le sue spese universitarie veda qualche risultato per cui lei, con o senza l'auspicabile aiuto della psicoterapia, dovrà fare amicizia con l'ansia sopportandola, fare il suo dovere di studente e poi affrontare ogni esame con l'umile consapevolezza che, se dovesse andare male , a) non è una tragedia e b) è perchè è emersa la necessità di colmare delle lacune, cosa che si può fare.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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