Inviata da Federico Argentieri · 23 giu 2022Autostima
Senso di colpa nell’affermare me stesso e ciò in cui credo. Difficoltà a dire un no categorico alle persone, troppa attenzione su quello che potrebbero pensare e paura nell’apparire una cattiva persona. Ansia sociale, difficoltà a relazionarsi e predilezione per la solitudine. Continua difficoltà nel scegliere tra: apparire come risoluto ma antipatico, oppure amichevole ma accondiscendente. Esiste una Possibile via di mezzo? Esperimento pratico?
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24 GIU 2022
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Buongiorno Leonardo,
Le difficoltà che avverti e che ti portano a scrivere in questa piattaforma si possono superare con una buona terapia.
Si può vivere con serenità le relazioni, essendo se stessi e piacendo agli altri.
Molti problemi relazionali nascono dalla percezione autoreferenziale che disturba il momento relazionale. Occorre allenarsi ad avere uno sguardo eterorelazionale, che si concentri sugli altri e li ascolti davvero.
La vera domanda è: perché mi accade questo? L’insicurezza che percepisci, la paura del giudizio hanno una loro genesi. Occorre scoprirla e risolverla in terapia.
Ti incoraggio quindi a intraprendere un percorso di supporto psicologico che possa aiutarti in questo.
Resto a disposizione e ti auguro il meglio
Dott.ssa Oriana Parisi
25 GIU 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Dire sempre di si ci porta a perderci, a sentirci fragili, ad accettare cose, persone e situazioni che non ci piacciono.
Essere risoluti, quando serve è necessario e ha la funzione di farci conoscere per ciò che siamo, di mettere i nostri limiti con gli altri, di provare la salutare sensazione di essere liberi di dire la nostra. Fa parte del diventare adulti e si può dire di no o essere risoluti senza necessariamente essere aggressivi, antipatici o scortesi.
E se alcuni ci reputassero tali, giudicandoci o etichettandoci come persone antipatiche e poco accomodanti?! Non si può mica piacere a tutti!
24 GIU 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Leonardo, esiste una via di mezzo e varrebbe la pena integrare le sue due parti: quella che la spinge a chiedere aiuto e quella che ha paura.
Resto a disposizione per un supporto.
Un caro saluto
Dott.ssa Chiara Paschetta
24 GIU 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Io invece ti chiedo: tutte le persone risolute sono antipatiche? Tutte le persone amichevoli sono accondiscendenti?
E soprattutto: perché parli di "apparire" e non di "essere"? Vogliamo migliorare la facciata della nostra casa o vogliamo migliorare la casa, dentro e fuori?
24 GIU 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Non sarebbe bene usare una "tecnica" per sembrare qualcosa che non si è, risulterebbe inautentico, che è peggio che risultare antipatico. Il fatto che lei pensi che essere risoluto faccia sembrare antipatici dice molto di lei e di quanto cerca di compiacere gli altri. Anche questa, sebbene lo sembri, non è la soluzione migliore per superare le proprie difficoltà, intrapsichiche e relazionali. Dovrebbe cercare invece se stesso, in modo da essere autentico ed avvicinare a sè le persone a cui piace e allontanare quelle a cui non piace. Non si può piacere a tutti e desiderarlo può solo portare all'annullamento della propria personalità e delle relative sfumature.