Difficoltà a mantenere un atteggiamento coerente con la figlia
Non so più cosa fare con mia figlia. Ha un carattere introverso e dalle scuole superiori in poi ha accentuato molto le sue difficoltà ad interagire con gli altri. Dalla terza superiore è stata seguita da una psicologa fino alla fine delle superiori ed inizio dell'università,senza peraltro avere dei risultati e finendo la scuola ancora sola ,senza amicizie. Ha cominciato l 'università in un altra città condividendo l'appartamento con altre 2 ragazze ma ha vissuto la cosa non in termini positivi.Era molto speranzosa di fare amicizie con aspettative alte ed invece non ha fatto nessuna amicizia e quando tornava a casa per il fine settimana il lunedì aveva grosse difficoltà a ripartire e spesso ripartiva di martedi. Ha cominciato il percorso da una seconda psicologa anche qui senza grossi miglioramenti. Nel primo anno universitario ha superato 4 esami ( solo scritti). A fine anno ha voluto cambiare università ed e tornata a casa iniziando una università privata perché diceva che non era la facoltà adatta per lei. .Nel secondo anno non ha però passato nessun esame dicendo di avere difficoltà a concentrarsi e non essere più sicura del percorso scelto. Ho cercato di spronarla e metterla di fronte ad una scelta o studio o lavoro essendo l università anche costosa .A parole si è detta convinta di voler andare avanti per cui le ho pagato l'iscrizione al nuovo anno. Qs anno ha frequentato poco le lezioni come d'altronde aveva fatto anche l anno precedente. Sta molto in camera sua e ad oggi non ha ancora iniziato a studiare .Usa molto il telefono pur non avendo amicizie con cui interagire. Se provo a spronarla si arrabbia. Ho provato a convincerla a trovare un lavoretto per pagarsi qualche spesa e uscire di casa ma trovo un muro. Se insisto si arrabbia e le viene l ansia . ,Non proprio attacchi di panico ma quasi . Ieri mi ha detto che non si sente adatta a lavorare perché deve parlare con le altre persone ma anche il percorso universitario la spaventa, dice che non si sente adatta (ha scelto psicologia) . Ha paura degli esami che in qs universita sono orali. A volte dice che la sua vita non ha senso ed e stufa di vivere. perché tanto non cambierà mai nulla. Dalla psicologa non va più perché dice che è inutile. Anch'io sono in un ansia terribile e non so come fare ad uscire da qs.situazione di stallo totale. Non so qual'e l'atteggiamento giusto che devo avere e mi sembra di sbagliare tutto. Il papà non è mai stato molto presente nella vita di mia figlia,.mi ero separata 12 anni fa ed è morto a giugno di qs.anno. Ha un fratello con cui non comunica e io ho un compagno da anni con cui mia figlia ha un rapporto faticoso. Se non è lui a rivolgerle la parola lo ignora . L'ultima psicologa mi diceva comunque che a mia figlia piace un po' crogiolarsi e trovare delle scuse per non fare le cose e dovevo responsabilizzarla di più perché è un po' viziata,anche se comunque andava monitorata la sua depressione. Io comunque faccio fatica, alterno dei momenti in cui sono un po' più severa ad altri in cui prevale il dispiacere e la preoccupazione per lei, per cui le regole date poi le accantono soprattutto quando dice che è stufa di vivere perché mi viene un' ansia terribile. Mia figlia si accorge delle mie contraddizioni e a volte me lo fa notare. Cosa devo fare per cercare di sbloccare la situazione?