Salve a tutti. Sono una ragazza di 28 anni e mi piacerebbe conoscere la fonte del mio problema. Non riesco ad essere una persona indipendente. Finisco sempre con il dipendere dalla persona con cui sto, lasciarmi passare le peggior cose e soffrire pur di non stare sola. Oltretutto, consapevole di subire danno alla mia persona, continuo in ogni caso a dipenderne. Come posso uscire da questo loop? Grazie infinite.
Risposta inviata
A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo
C’è stato un errore
Per favore, provaci di nuovo più tardi.
Prenota subito un appuntamento online a 44€
Ricevi assistenza psicologica in meno di 72 ore con professionisti iscritti all’ordine e scegliendo l'orario più adatto alle tue esigenze.
Miglior risposta
9 DIC 2017
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Gentile Rachele,
Vivere in relazioni poco appaganti fa stare male e chiedere aiuto è il primo passo per poter modificare questa modalità relazionale. L'essere umano nasce nelle relazioni e ne ha bisogno, ma a volte la dipendenza non è sempre sana. È possibile che la dipendenza affettiva di cui parla abbia a che fare con l'autostima che ha origine da alcune modalità relazionali con cui è cresciuta... e chissà, magari, la tipologia di persona alla quale si accompagna è, più o meno, sempre la stessa. Queste sono solo ipotesi. Sono sicura che se si rivolgerà ad un professionista, potrà capire meglio la situazione e potrà trovare la sua serenità personale e relazionale.
Un caro saluto,
Dott.ssa Alessandra Malmesi (BG e MI)
11 DIC 2017
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Rachele,
quello che scrive andrebbe senz’altro approfondito in sede di psicoterapia. Le consiglio pertanto di rivolgersi ad un professionista della sua zona che possa guidarla nel comprendere e intervenire efficacemente su cosa la porta a instaurare, come da lei detto, rapporti di dipendenza nelle relazioni affettive.
Cordialmente,
Dott.Colamonico Damiano
11 DIC 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Rachele
Il primo passo lei lo ha già fatto e consta in primis nel rendersi conto di questa sua modalità che le sta generando un disagio relazionale ed affettivo ed in secondo luogo nel chiedere aiuto a chi per competenza e professionalità può aiutarla.
Le consiglierei di dedicarsi un tempo terapeutico per affrontare questa sua modalità al fine di comprenderne in primo luogo la radice cioè da cosa nasce e come può gestirla. Come tutti i percorsi terapeutici sarà faticoso ma certamente le consentirà di conoscersi meglio e di poter vivere con maggiore consapevolezza le sue scelte.
Un caro saluto
Dott.ssa Fabiana Nicolini
8 DIC 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
cara Rachele. il fatto che tu abbia riconosciuto queste tue dinamiche è già un buon punto di partenza per un percorso di conoscenza e di crescita personale. ti consiglio una psicoterapia che ti aiuti ancora meglio a notare i cicli disfunzionali in cui ti senti di cadere ogni volta per poi attuare un piano di cambiamento comportamentale connotato da maggiore consapevolezza.
a disposizione per ulteriori consigli,
un saluto
virginia valentino
8 DIC 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Rachele, a un certo punto della sua vita avrà imparato che essere indipendente, per lei nasconde una minaccia di qualche tipo.
Cosa accadrebbe se fosse indipendente?
Di solito la paura è quella di perdere l'altro ma ogni persona è a sè. Le suggerisco di pensare a un percorso di psicoterapia che la possa aiutare a mettere a fuoco cosa la spinge a mettersi in una posizione di dipendenza. Un caro saluto - Luisa Fossati - Psicologa psicoterapeuta
8 DIC 2017
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buonasera Rachele,
Ciò che racconta è una difficoltà importante, si percepisce molta sofferenza, quasi una disillusione come se nulla potesse essere differente.
Tuttavia lei ha consapevolezza della situazione, ciò rappresenta un punto di partenza per attuare un cambiamento.
Se fosse possibile, le consiglierei di richiedere una consultazione psicologica per salvaguardare se stessa e la propria vita.
Resto a disposizione per qualsiasi informazione
I miei migliori auguri
Dott.ssa Donatella Costa
8 DIC 2017
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Gentile Rachele,
può uscire dal suo problema intraprendendo un adeguato percorso di psicoterapia che le faccia recuperare quell'autostima che attualmente è inesistente.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
8 DIC 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Generalmente le cause di una dipendenza affettiva sono da ricercare nella poca autostima, nel pensiero costante di non potercela fare da soli e di aver quindi bisogno del sostegno di un altro. In fondo, quando si dipende affettivamente nel modo che lei descrive, è come se non si fosse mai entrati nell’età adulta, rimanendo legati ad un desiderio inconscio di un rapporto simile a quello che avevamo con i nostri genitori quando eravamo molto piccoli. Ognuno, però, ha la sua storia e per superare questa dipendenza è utile una psicoterapia nel corso della quale imparerà a stimarsi, volersi bene e, conseguentemente, ad essere autosufficiente.
8 DIC 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Rachele,
Ha fatto bene a chiedere un parere a professionisti formati nel settore.
Sicuramente vivendo in questa condizione di dipendenza, le provoca molta sofferenza e umiliazione.
Occorrerebbe essere aiutata a capire la causa del suo comportamento.
Rifletti sulla possibilità di affidarsi a uno psicologo ed intraprendere un percorso psicologico.
Rimango a disposizione
Dottoressa Chiara Ragno
8 DIC 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Rachele.
Da ciò che lei descrive di sé stessa, il suo problema è una forte dipendenza dalla persona di turno a cui lei è legata e da cui finisce di accettare ogni "angheria" pur di non perderla.
Probabilmente ciò dipende da una bassa autostima e scarsa fiducia in se stessa.
Se desidera iniziare ad avere delle relazioni affettive in cui lei sia più autonoma, le suggerisco Rachele di valutare un percorso di aiuto psicologico.
Un caro saluto.
Dottore Betti Giuseppe
8 DIC 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Rachele niente é mai per caso il "segreto" di cosa limita te stessa e ti fa sentire così insoddisfatta e Mina la tua autostima sta in te. Tutto si trova con un metodo persona e professionalità adeguata, da lì si lavora per trasformare quello che no ti fa star bene in qualcosa che apre orizzonti diversi,non é magia ma di possono fare molte cose . Sono a disposizione per informazioni
8 DIC 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Rachele,
Non è facile dare una risposta esaustiva con così poche informazioni, senza conoscere la sua infanzia, la relazione con i genitori per poi arrivare alle relazioni amorose o amicali.
Le consiglio un percorso psicologico.
8 DIC 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Vuoi "salvare" il tuo partner (isterica/istrionica)? Non riesci a fare niente se non chiedi aiuto e approvazione (dipendente)? Subisci umiliazioni e "devi" soffrire perché senti di meritarlo (depressa)? Provi continue oscillazioni tra intensa dipendenza e intensa rabbia (borderline)? Come dico sovente in questa rubrica, senza un'accurata esplorazione del vissuto infantile con i genitori non si può capire qual è lo stile organizzativo della psiche e soprattutto se si tratta di un funzionamento patologico. Un sorriso.