Devo per forza perdonare i miei genitori per il male che mi hanno fatto?

Inviata da Lenny Belardo · 18 mag 2021

Salve a tutti, mi chiamo Lenny e ho 24 anni.
So già che molte delle risposte mi consiglieranno di andare in terapia, per cui vi prevengo: ci sono stata per tre anni, ho smesso da poco per motivi economici. Scrivo qui per togliermi un dubbio su una questione a cui spero possiate rispondermi anche senza conoscere me e la mia storia "clinica".

Andando al sodo, sono arrabbiata con i miei genitori per l'amore che non mi hanno mai dato e che mi hanno sempre chiesto.
Entrambi i miei genitori hanno sofferenze mentali (mia madre più gravi e conclamate, mio papà è solo un bambino mai cresciuto e mai amato): per questo non sono mai stati capaci di essere i genitori di cui avevo bisogno, e il loro è sempre stato un amore condizionato. Non mi hanno mai fatta sentire amata, ho sempre pensato che non mi volessero bene e mi sono sempre sentita incapace, inetta, mai abbastanza, non 'amabile' . Oltre a ciò, entrambi mi hanno chiesto di accudirli, ascoltare i loro sfoghi e le loro confessioni, di sobbarcarmi le loro sofferenze mentali fin da quando ero molto piccola, e in sostanza ad un certo punto mi sono trovata a fare da madre ai miei genitori senza aver mai avuto dei genitori.

Pur comprendendo perché hanno agito così e provando molta empatia (e sincero dispiacere) per loro, questo per me non cambia le cose. Nonostante io sappia che non sono cattivi e che mi vogliono bene, sono stati e sono ancora pessimi genitori, mi hanno fatto soffrire enormemente e niente al mondo cambierà mai questo dato di fatto.
Sono arrabbiata con loro per avermi caricato di tanto peso, per non aver chiesto a qualcun altro, per non avermi mai amato, per avermi fatto nascere sapendo di non essere capaci e per il fatto che non sono in grado di ammettere a se stessi di stare male, di avermi fatto male e quindi di chiedermi perdono.
La mia domanda é: va bene questa rabbia? O mi impedisce di guarire le ferite della mia infanzia? Posso non volerli perdonare oppure covare rabbia e rancore non mi porterà altro che malumore senza risolvere niente?
Prima o poi crescerò e forse perdonerò loro tutto questo, ma ora come ora provo solo risentimento e non mi va di perdonarli, perché mi sentirei di nuovo l'adulta che cede ai loro capricci, la madre che mette da parte se stessa per non far star male i suoi bambini, che si priva del cibo per darlo ai suoi pulcini che piangono, e onestamente l'ho sempre fatto ma ora basta.
E' sano egoismo il mio, è un prendermi cura di me o la mia rabbia è un volerli punire, un infantile "non voler essere la prima a cedere"?

Mi scuso delle lunghezza e spero di essere stata chiara. Grazie in anticipo,
Lenny.

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Miglior risposta 10 GIU 2021

Cara Lenny, la tua rabbia ed il tuo risentimento sono del tutto comprensibili e giustificati.
No, non sei obbligata a perdonarli, il tuo è - come scrivi tu - un egoismo sano - ciò che devi cercare di fare è accettare che da loro scuse non ne arriveranno mai e voltare pagina.
Continuare a provare rabbia, pur essendo come scrivevo sopra del tutto giustificata, farà del male solo a te... i tuoi genitori non se ne renderanno conto.
In pratica è come continuare a dare loro il potere di farti star male.
Lo so, è più facile a dirsi che a farsi, ma è questo l'obiettivo che ti devi porre... non per loro, non per assolverli dalle loro colpe, ma per prenderti cura di te stessa.
Con il passare del tempo la rabbia ti logora dentro, avvelenandoti la vita... ed io sono certa che tu vuoi di più per te.
La vendetta non paga, il "piacere" che si prova è solo momentaneo, in realtà prolunga solo il tuo dolore... non concedere loro di farti star male più di quanto non abbiano già fatto.
L'importante è che ti sia ben chiaro che non sei tu la causa del loro comportamento e che i tuoi genitori, non è che non vogliano o non abbiano voluto volerti bene, ma lo hanno fatto con gli strumenti che avevano... del tutto insufficienti per dare ad una figlia l'amore necessario, ma hanno fatto quello che potevano.
Non dico questo per giustificarli o per minimizzare il tuo dolore, ma per spiegare il loro comportamento: avere la consapevolezza delle motivazioni del loro atteggiamento è l'unica cosa che puoi ottenere e concentrarti su questo ti aiuterà ad andare avanti con la tua vita.
Katia Caravello.

Dott.ssa Katia Caravello Psicologo a Bologna

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