Buongiorno.
Espongo brevemente la mia situazione. Sono un ragazzo di 21 anni caratterialmente piuttosto tranquillo. Da 2-3 anni convivo con una forma di tristezza (che penso essere quasi sicuramente depressione), che mi sta lentamente togliendo ogni piacere della vita. Inizio a pensare che tutto sia inutile, non ho voglia di far niente perché qualunque cosa dalla più semplice alla più complessa non mi da più piacere. Faccio fatica (ma questo da sempre) a relazionarmi con le persone poiché non ho mai argomenti di conversazione, mi sento come svuotato dentro e ciò mi causa molto disagio. Faccio una fatica enorme ad uscire quando i miei amici me lo chiedono, ed inoltre soffro di ansia perenne che, per quanto io sia consapevole essere ingiustificata, mi divora. Penso sia causata da quanto riportata sopra, ma è molto limitante. Sono una persona molto autoironica, non mi prendo mai sul serio. Ho una visione molto distaccata della vita, cerco di avere uno sguardo sempre al di sopra di ogni cosa. Nonostante ciò vivo quest'ultima come un lento trascinarsi senza futuro, sono molto invidioso di coloro i quali riescono a godersela al 100 per cento ogni secondo o minuto. Se può essere utile non ho problemi economici o altro che mi ostacoli alla felicità (lutti, traumi ecc.). Ringrazio in anticipo per una eventuale risposta. Cordiali saluti, Edoardo
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28 SET 2016
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Gentile Edoardo,
affermi che non ci sono stati lutti o traumi nella tua vita e che questa apatia/depressione è iniziata 2 - 3 anni fa. Ma allora cosa è cambiato nella tua vita rispetto a prima? Oppure, cosa non è accaduto che ti aspettavi accadesse e magari desideravi?
Stai pur certo che le spiegazioni al tuo malessere ci sono anche quando ti sembra che non ce ne siano o non le vedi e possono emergere in un percorso di psicoterapia che vivamente ti consiglio poichè può contribuire alla tua crescita personale migliorando la tua qualità di vita.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
29 SET 2016
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Gent.mo Edoardo,
complimenti, hai esposto il problema in modo molto chiaro e pertinente. A me non è molto chiaro cosa vuoi fartene di questo vissuto che hai descritto e qual è la domanda per la quale desideri una risposta. Forse non sarebbe una cattiva idea iniziare proprio da lì, da ciò che desideri, magari con l'aiuto di uno psicoterapeuta.
Buon cammino
29 SET 2016
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Buon giorno Edoardo, da quello che dici effettivamente si delineerebbe un quadro di depressione. Ma la depressione è un sintomo non è la malattia. Ci sono molte domande a cui è necessari dare risposta per capire meglio: cosa è successo prima che cominciasse ? Ci sono stati prima segni di qualche sofferenza psicologica ? E la Tua infanzia ? E la Tua adolescenza ? I tuoi rapporti con la famiglia ? I Tuoi rapporti affettivi, sessuali ? Etc.... Insomma la depressione non cade dl cielo così, ci sono sempre delle ragioni psichiche, spesso profonde, inconsce. Dici di essere una persona dotata di autoironia e questo è un tratto molto positivo che denota intelligenza e risorse interiori. E allora perchè ?
Queste domande possono essere affrontate e avere risposta con l'aiuto di un bravo terapeuta. E quando avrai trovato le risposte avrai anche risolto la Tua sofferenza psichica ed esistenziale. Dalla depressione si esce, e si esce meglio con la psicoterapia che con qualsiasi farmaco, se per caso Ti fosse venuto in mente di farne uso.
Io comunque resto a Tua disposizione e Ti saluto con simpatia. Dr. Marco Tartari, Asti
28 SET 2016
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Caro Edoardo,
Credo che la richiesta di aiuto sia un buon punto di partenza per affrontare questa situazione che si protrae da un po'.
Un percorso con un terapeuta, potrebbe essere le d'aiuto. È un ragazzo giovane, ha inquadrato il problema in modo preciso ... perché non provare a fare qualcosa?
Resto a disposizione.
Cordialità!
28 SET 2016
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Salve,
Poiche' si tratta di un vissuto che sente protrarsi da 2/3 anni e sente che coinvolge diverse sfere della sua vita, le consiglio di prendere in considerazione un percorso psicologico.
Credo sia molto importante per lei, poter far luce sul significato di questo malessere e sulle modalita' quotidiane che contribuiscono al suo mantenimento.
Tenga anche conto che ognuno di noi costrusice delle modalita' per affrontare le esperienze di vita. Nel suo caso sembrerebbe che l'umore depresso l'apatia e l'ansia di cui parla siano il risultato invalidante e non piu' adattivo di un qualche meccanismo che lei ha acquisito in passato e che forse in qualche momento della sua vita ha avuto una sua efficacia, anche se ad ora e' diventato come una gabbia che le toglie ossigeno ed energie vitali.
28 SET 2016
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Caro Edoardo, il tuo è il cosiddetto "Male di vivere" tanto cantato dai poeti nel passato, ma quelli erano altri tempi. Diciamo che nell'ottocento saresti stato in buona compagnia, ma oggi, la vita e la società esigono altro! Non racconti niente della tua famiglia ne di quello che hai fatto nel passato...
Ti consiglierei, dato che la tua tristezza/depressione forse si è in po' cronicizzata, di cercare un terapeuta per un percorso psicologico di sostegno. Sei sicuramente un ragazzo sensibile ma vedrai che con un aiuto riuscirai a stabilire quei contatti sociali e a tirare fuori le caratteristiche per vivere al meglio nel mondo di oggi. Auguri e fammi sapere
dr. Annalisa Lo Monaco
27 SET 2016
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Gentile Edoardo,
Pensa sia accaduto qualcosa in particolare quando sono comparsi questi primi sentimenti di tristezza, 2 o 3 anni fa? Come viveva in quel periodo? Cosa accadeva fuori e dentro di lei?Inoltre,riesce a ricondurre le sue sensazioni di ansia a situazioni specifiche?
Essendo il suo, un problema che persiste da diverso tempo, le suggerisco un consulto da uno psicologo a lei vicino, in modo da programmare un eventuale intervento di sostegno strutturato. In bocca al lupo!
Dr.ssa Antonella Magno