Buonasera. Io e il mio ragazzo abbiamo deciso di interrompere la convivenza perché lui è rimasto senza lavoro. Anche prima di arrivare al licenziamento, odiava quello che faceva e ciò si ripercuoteva spesso sul nostro rapporto con frequenti litigi. Lui si è un po’ allontanato ma ultimamente ci siamo riavvicinati. Io vorrei tornare a convivere, lavoro e per me non sarebbe un problema dato che al momento lui sta svolgendo un tirocinio quindi la sua disoccupazione è temporanea. Ma lui non è pronto, mi dice di aspettare fino a maggio quando sarà più sereno. Mi bacia, mi porta fuori a cena, usciamo e ci sentiamo. Mi chiedo se sia giusto definire il mio rapporto, poiché io al momento non mi sento fidanzata. È il mio desiderio e lui lo sa ma non è disposto a venirmi incontro. Non capisco se il suo sia solo temporeggiare o abbia davvero bisogno di tempo per se stesso.
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21 FEB 2018
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Chiara,
da quanto scrive la situazione lavorativa del suo ragazzo ha inciso ed incide non poco sul vostro umore, sulla vostra serenità e di conseguenza anche sul vostro rapporto. Sarebbe interessante comprendere meglio come mai lei dica di non sentirsi fidanzata: ritiene la convivenza imprescindibile per sentirsi legata a lui? Come mai non crede di poter attendere fino a maggio provando ad andare incontro alle esigenze di lui? Non crede sia sincero quando le chiede di aspettare il momento in cui sarà più tranquillo? La risposta a queste domande, nonché al dubbio che espone al termine del suo scritto, possono essere date solamente da voi due, attraverso un dialogo sincero, maturo e una predisposizione all’ascolto dell’altro. Qualora non riusciste a raggiungere un punto di incontro, che permetta ad entrambi di trovare la giusta serenità all’interno del rapporto, potreste pensare di intraprendere una terapia di coppia.
20 FEB 2018
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Chiara,
un buon compromesso potrebbe essere quello di usare il tempo da qui a Maggio per riflettere insieme su cosa è andato storto nella vostra precedente convivenza, a prescindere dal problema lavoro che è un fattore di scompenso, ma non la causa diretta (come avete affrontato il problema è molto più importante), su quali sono i reciproci desideri e le reciproche paure, su quali sono gli obbiettivi condivisibili e i rispettivi impegni verso l'altro per dare maggiore stabilità al rapporto.
È importante aumentare la complicità e la condivisione emotiva.
Potete anche chiedere una consulenza professionale eventualmente.
Se poi vede che la situazione non si sblocca, non c'è una crescita della relazione e guardate al futuro in due direzioni diverse, allora sarà utile prendere una decisione in merito al futuro della vostra storia.
I migliori auguri
Dott.ssa Barbara Trevisan
Psicologa Psicoterapeuta