Il mio "problema" è abbastanza semplice ma allo stesso tempo molto delicato. Mi trovo in una situazione dove il mio ragazzo non se la passa tanto bene, nel senso che per vari motivi è sempre giù di morale. È in terapia, precisiamo questa cosa, però a volte mi sembra di stargli accanto nella maniera più banale, molte volte non trovo le parole per stargli veramente vicini, mi premuro sempre di dirgli che andrà tutto bene ma a volte sento che avrebbe bisogno di qualche stimolo in più e io non so proprio dove parare perché ho sempre paura di dirgli qualcosa, non dico di sbagliato, però magari futile e invece vorrei che conservasse sempre con se le mie parole come un moto di coraggio.
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1 OTT 2015
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Gentile Lucia,
il suo ragazzo è già in psicoterapia. Non si preoccupi e lasci che sia il/la terapista ad aiutarlo. Se proprio vuole dirgli qualcosa di non futile quando lo vede giù di tono per incoraggiarlo, gli dica di non mollare perchè la psicoterapia è un lavoro di fondamentale importanza che però richiede dei tempi per poter ottenere risultati positivi stabili.
Pensi alla possibilità di un aiuto psicologico anche per sè stessa sia per sentirsi più vicina e solidale con lui e sia per acquisire più capacità comunicativa e argomentativa da utilizzare in questa relazione col suo ragazzo e nelle sue relazioni familiari e/o amicali.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psiciologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
15 OTT 2015
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buonasera Lucia, credo che lei abbia un problema con la "massimalità", ovvero ciò che per il resto del mondo è il massimo, per lei è il minimo. Quello che già sta facendo per il suo ragazzo (compresa questa costante preoccupazione-attenzione-autoriflessione sui propri comportamenti o parole) designa il massimo che può fare in questo momento ed in queste condizioni. Abbia fiducia nella terapia (immagino che si senta poco utile, in questo momento) e col tempo arriveranno novità; in quel momento, sì, che dovrà pensare a come gestirle. Tuttavia, non pensi solo alla sofferenza del suo partner; ora, visto che lui è affidato ad un terapeuta ed ha, comunque, lei pronta e vicina, cerchi di pensare di più a se stessa, a come sta con lui, quali sono i suoi vissuti emotivi quando gli è accanto, se esiste, all'interno della coppia, qualcosa che non va ma è coperto dalla sua (di lui) sofferenza, etc.
Buona fortuna,
dott. Massimo Bedetti,
Psicologo/Psicoterapeuta Costruttivista Postrazionalista-Roma
3 OTT 2015
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Cara Lucia,
in alcuni momenti difficili le parole possono essere superflue. Lei sta già facendo molto: è presente, è disponibile e anche molto attenta e sensibile. Credo che la cosa migliore non sia dire le parole giuste, ma essere disponibili ad ascoltare. Se prova a ripensare a quando lei ha avuto qualche problema, si sarà sfogata con qualcuno, e la cosa importante non erano le parole dell'altro, ma la disponibilità ad esserci e ad ascoltarla. Magari dica esplicitamente che lei ci sarà sempre per ascoltarlo, e vedrà che questo sarà molto importante per il suo ragazzo. Se si sentirà ancora a disagio, provi a parlarne con franchezza, chiedendogli di cosa ha bisogno, e come lei potrebbe aiutarlo: questo potrebbe aprire una comunicazione sincera e libera e rafforzerebbe anche il vostro legame!
Un caro saluto,
Dott.ssa Roberta Schiazza
Psicologa e Psicoterapeuta Chieti Pescara
2 OTT 2015
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Lucia,
la sua posizione è molto delicata ed importante allo stesso tempo.Quello che può fare è essere presente, non giudicarlo, non avere aspettative esagerate su di lui. Un sorriso, la positività, fantasticare insieme sul futuro e piccoli gesti d'amore incondizionato lo potranno far sentire meglio.
un caro saluto
Dott.ssa Monica Salvadore
2 OTT 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentilissima Lucia,
sicuramente la sua è una posizione molto delicata e non per nulla semplice: la voglia di aiutare chi si vuol bene contrapposta all'impotenza di poter fare qualcosa, può, in alcuni casi, creare un senso di frustrazione e inadeguatezza.
Ciò che può fare è far percepire al suo ragazzo la sua presenza, non forzatamente a parole: la sicurezza di avere una persona accanto, anche in momenti non positivi, è sicuramente già un aiuto da parte di chi vive la situazione.
In concreto, purtroppo, non può fare nulla, se non stargli vicino nella quotidianità, con piccoli gesti, molta pazienza e senza pretese, con la consapevolezza del periodo che sta attraversando il suo ragazzo.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Monica Di Giambattista
1 OTT 2015
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Lucia
una presenza che doni leggerezza, una presenza non giudicante, un sorriso, piccoli gesti che indicano voglia di esserci possono bastare.
Tutto quello che può fare è partecipare con serenità alla sua vita, incoraggiandolo ad andare avanti anche se le cose vanno male, offrendogli il suo appoggio, nutrendo la speranza, attendendo tempi migliori. Non è lei che deve fare il lavoro, ma lui.
Un caro saluto
Dott.ssa Stefania D'Antuono
1 OTT 2015
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Lucia,
vedere il proprio compagno in difficoltà non è semplice da accettare né tantomeno da gestire. Il suo ragazzo si sta facendo aiutare e questo è molto positivo. Lei si chiede però come potrebbe fare per potergli essere accanto e allo stesso tempo dargli conforto con le parole giuste. Cara Lucia, già è importante la sua semplice presenza! non si preoccupi di dire o di fare la cosa giusta nel momento giusto. Sia naturale e spontanea e si mostri sempre disponibile al dialogo e al sostegno. Quando il suo compagno ne avrà bisogno, saprà che lei c'è e già questo è di conforto.
Cari saluti
Dott.ssa Carla Francesca Carcione
1 OTT 2015
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Cara Lucia,
in alcuni momenti la presenza silente è il mezzo migliore per gar sentire la propria vicinanza all'altro e dargli coraggio.
Abbia fiducia nel lavoro terapeutico che sta facendo, non facile e impegnativo. Noti con lui i cambiamenti e rallegratevene; notate gli insuccessi e prendetene atto senza drammatizzarli.
Stia con lui. Non faccia nulla, sia presente.