Da che cosa potrebbe difendere il mio disagio?

Inviata da Marty78 · 29 apr 2021

Ho 25 anni e non ho mai avuto rapporti sessuali, non capisco il motivo del mio rifiuto a ciò, ma ci sono alcune cose che penso possano collegarsi a ciò.
Ho un ricordo che spesso riemerge. Ero nella casa a mare di mia nonna, quando poi nel cuore della notte mi svegliai, avevo circa 8 anni, adesso ne ho 25. In quella casa a parte la mia famiglia c'erano anche vari zii, quando mi svegliai due di loro erano svegli, uno dei due zii mi disse di andare subito a dormire.. il ricordo è limpido nella mia mente, ricordo di essermi avvicinata, aver preso una coperta ed essere andata a dormire, tutto qua. Ma perché dal nulla questo pensiero riemerge? Io sono sicura di non aver subito abusi, ma da qualche anno ne ho il dubbio, perché questo ricordo dal nulla mi torna in mente, mi sforzo di provare a pensare a quale possa essere il problema, il perché un evento così stupido e banale mi torni in mente. Nella mia testa è tutto logico e tranquillo. Seppur io abbia 25 anni non ho mai avuto rapporti sessuali, seppur abbia avuto un fidanzato, e questo abbia manifestato più volte il suo disagio nel non avere rapporti, io non riuscivo. Al solo pensiero di qualcosa del genere ho la nausea, il ribrezzo, mi viene da piangere, mi sento sporca, disgustosa. Ho ricevuto un educazione abbastanza chiusa da questo punto di vista. Quando ero fidanzata, con l'unico fidanzato avuto in vita mia, mia madre cercava di capire se io e lui avessimo avuto rapporti, domande mirate a mettermi alla prova, fatte quasi con rabbia, come un giudice davanti un assassino, e nonostante io non abbia mai fatto nulla, mi sono sempre sentita sporca quando la guardavo. Non fraintendetemi, mia madre è una persona molto disponile, mi ha sempre lasciata libera di fare ciò che volevo, non mi ha mai detto esplicitamente di non avere rapporti sessuali, sono i suoi sguardi che non mi sono mai piaciuti, o domande della serie " dove siete stati ieri? Perché sei tornata così tardi?" fatte con un tono indagatorio, con uno sguardo schifato e triste. Quando nei jeans di mio fratello trovò un preservativo, pianse a dirotto e si confidò con me...
Cosa pensate di ciò? Io ho affrontato un percorso psicoterapeutico ma ho molta vergogna a parlare di ciò, quindi nessuno sa' del mio disagio, a parte il mio ex. Io non ci capisco nulla so solo che mi causa disagio e nausea il pensiero qualcuno possa toccarmi. Penso anche sia una cosa ridicola venire qui a raccontare ciò, e peggio andare da qualcuno a parlare di ciò, perché è una cosa disgustosa io mi soffermi a pensare ciò, è da persona sporca. Le mie amiche parlano spesso dei rapporti avuti, non le reputo in nessun modo, e credo sia normalissimo per una coppia avere rapporti sessuali, anche rapporti occasionali, sugli altri non ho "pregiudizi" credo che ognuno sia libero di fare ciò che crede, e che sia normale. Ma non su di me. Lo stesso scriverne qua mi fa capire quanto sporca io sia.

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Miglior risposta 30 APR 2021

Carta Marty,
innanzitutto le faccio i miei complimenti per aver avuto il coraggio di affrontare qui questo tema tanto delicato e complesso per lei. Iniziare a parlarne è proprio il primo passo verso l'analisi, la comprensione e la risoluzione delle situazioni.
Posso immaginare il disagio che prova, soprattutto per non riuscire a spiegarsi il motivo alla base di questo rifiuto.
Il sentirsi sporca può probabilmente dipendere dal fatto che il sesso sia considerata una cosa "sbagliata" e che è meglio non fare, esattamente come ha spiegato lei relativamente alle domande di sua madre.
Ma la sessualità non è solo avere un rapporto sessuale completo: la sessualità è anche relazione, affettività, vicinanza fisica ed emotiva. Il suo disagio potrebbe essere stato causato da un evento che lei ha registrato inconsapevolmente come traumatico e potrebbe avere a che fare proprio con una relazione, che magari non è stata all'altezza delle sue aspettative.
Per concedersi all'altro bisogna riuscire a lasciarsi andare, a rinunciare ai freni inibitori che si attivano nella quotidianità. Ma per farlo è necessario sentirsi a proprio agio con l'altro e soprattutto con se stessi, con il proprio corpo e le proprie emozioni.
Io credo che affrontare questo tema con uno specialista possa esserle di grande aiuto, perché riporterebbe alla luce esperienze che possono averla segnata ma che la coscienza cerca di rimuovere. E lei, di conseguenza, sperimenta il disagio che descrive.
Nell'incontro con uno psicologo non sarà mai giudicata o criticata per ciò che ha fatto o non ha fatto. Si può fidare :)

Le auguro il meglio!

Un caro saluto,
Dott.ssa Federica Beglini

Dott.ssa Federica Beglini Psicologo a Milano

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30 APR 2021

Cara Marty,
i nostri vissuti, pensieri, emozioni non sono né stupidi né sporchi, non deve sentirsi a disagio o provare senso di colpa a parlare di qualcosa che vive come un problema, specie con professionisti come noi psicologi o con persone di cui si fida.
La sessualità è una sfera intima che ci rimanda a come viviamo la nostra femminilità e mascolinità, a che idee sull'amore e sul sesso abbiamo ricevuto in famiglia come educazione e soprattutto come modello trasmesso dagli atteggiamenti e dalle convinzioni dei nostri genitori a riguardo.
Il giudizio su di sé che ha è molto severo e rigido e questo ha sicuramente un senso.
Lei parla di sua madre come di una persona spaventata dall'idea che i suoi figli possano avere rapporti sessuali, come se non accettasse che siete adulti, che siete cresciuti e facesse fatica a modificare dentro di sé l'immagine di voi che possiede; sembra non riuscire a modificare il modo di relazionarsi a voi figli, ormai adulti e non più bambini.
In un rapporto di coppia entrano in gioco non solo la passione e l'attrazione fisica, ma anche la scoperta reciproca, la condivisione di ciò che si è, di ciò che ci piace, del nostro mondo e dei nostri progetti, si costruisce una fiducia l'uno dell'altro, si impara a darsi sostegno, vicinanza emotiva e poi il contatto fisico a tutti i livelli è l'espressione dei nostri sentimenti di legame a quella persona.
Credo che per lei valga la pensa, senza vergogna ma trovando la persona giusta, aprirsi con uno psicoterapeuta di questi suoi blocchi a partire dalla sua storia familiare e verificare magari quel suo ricordo ricorrente cosa possa significare.
Se lo desidera io sono disponibile anche online.
Cordiali saluti,
dott.ssa Raffaella Ramazzotti psicologa psicoterapeuta sistemico-relazionale
istruttrice di interventi basati sulla Mindfulness

Dott.ssa Raffaella Ramazzotti Psicologo a Ancona

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30 APR 2021

Salve cara ragazza, comprendo molto bene il suo disagio. Ci sono persone anche più grandi di lei che non hanno mai avuto un rapporto sessuale e in un mondo così improntato sul sesso e la sessualità con tutte le sue sfumature, non credo sia affatto facile.
Anzi, oggi molte ragazzine vivono la verginità come un peso da togliersi, in antitesi con la vecchia e ormai superata mentalità puritana. Siamo andati da un estremo all'altro e come sempre, il giusto sta nel mezzo, nell'equilibrio nel compromesso.
Per quanto riguarda i suoi ricordi, credo che ritornando in maniera così ricorrente, le vogliano dire qualcosa, non necessariamente di brutto.
Consideri che la curiosità e l'eccitazione nei bambini sono molto frequenti ed è normale che si facciano delle domande sul sesso (come nascono i bambini? Etc..) E spesso, gli adulti che hanno molte difficoltà a comunicare sull'argomento, rispondono dicendo che certe domande non si devono fare, non se ne deve parlare perché è qualcosa di brutto e sporco per i bimbi.
Le fantasie dei bambini possono spaziare ovunque, creandosi anche delle vere e proprie storie, dove può essere difficile distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è, soprattutto nelle circostanze in cui non c'è grande apertura al dialogo e ad accogliere le emozioni,i sentimenti ,i dubbi e le curiosità.
Io credo che per lei sia molto importante ri-narrare se stessa, guardarsi, ascoltarsi e ascoltare anche il proprio corpo.
Contatti uno psicoterapeuta vicino a lei, non tema il contatto, mi riferisco a quello emotivo, per riuscire ad avere poi anche un contatto fisico che sia edificante, costruttivo e ristoratore... buona fortuna!
Cordiali saluti
Dott.ssa Ilaria Raia Psicoterapeuta psicodinamica a Cecina (Li)

Dott.ssa Ilaria Raia Psicologo a Cecina

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30 APR 2021

Carissima, lei ha una visione sicuramente sbagliata del sesso. Il sesso non è una cosa sporca, perchè dovrebbe esserlo? Cosa c'è di sporco? L'umanità è cresciuta col sesso senza la terra sarebbe disabitata, si tratta di uno dei bisogni primari, ovvero fisiologici, degli uomini e degli animali (noi siamo animali più evoluti, ma pur sempre animali). Io lavorerei sui suoi blocchi, sul suo non riuscire a lasciarsi andare alle emozioni e alle sensazioni fisiche. Sulle paure legate al condividere le proprie sensazioni con qualcuno. Ci sono delle metodologie per superare questi blocchi fisici diciamo e per superare i suo pensieri disfunzionali sul sesso, ma anche sul condizionamento che ha avuto dal comportamento di sua madre su tale questione. Per riuscire a vivere serenamente le sue relazioni intime e lasciarsi andare ad un comportamento di trasmissione reciproca di affetto e di amore che non ha in se nulla di sporco. Resto a sua disposizione per approfondire senza vergogna di tale argomento anche on line, perchè non c'è da vergognarsi nel parlare di qualcosa di naturale e fisiologico come mangiare e bere.
Cari saluti.
Dott.ssa Barbara De Luca

Dott.ssa Barbara De Luca Psicologo a Catanzaro

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30 APR 2021

Buongiorno Marty,
se lei ancora è seguita in un percorso psicoterapeutico le consiglio di trovare lo stesso coraggio per parlarne che ha trovato nel farlo online. Sembra esistere forte l'elemento della vergogna. Il fattore relazionale nella vergogna è fondamentale così come mettersi in relazione con l'altro per scoprire la propria emotività. Questo "scoprirsi" viene richiesto nelle relazioni intime. Il rapporto con lo psicoterapeuta ha dei connotati di intimità anche se differenti dall'amore e dalla sessualità condivisa da due partner. Sessualità , relazione d'amore, relazione terapeutica richiedono tutte lo smascheramento e la condivisione delle sue emozioni. Lei probabilmente riesce a condividerne alcune, altre, quelle legate a dubbi o timori più profondi, fatica di più a farlo. In questo non c'è nulla di sbagliato ma sicuramente le complica la comprensione di sé e, pertanto, il relazionarsi nella sfera di intimità desiderata.

Un saluto,
Dott.re Claudio Lorenzetto
psicologo psicoterapeuta



Dott.re Lorenzetto Claudio Psicologo a Ferrara

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30 APR 2021

Gentile, Lei non é sporca, si percepisce in questo modo perché Le é sempre stato rimandato che la sessualità é qualcosa di disgustoso, che Lei non può e non deve praticare perché, inconsapevolmente, sente che ferirebbe una figura di riferimento fondamentale:Sua mamma (veda l'episodio di Suo fratello). Questa é solamente una ipotesi e, in ogni caso, non ne escluderei altre. I fattori del Suo malessere possono essere molteplici. Penso sia comprensibile il Suo sentimento di vergogna e di inadeguatezza nel parlare di qualcosa che non tollera e che nella Sua mente non può essere tollerabile. Ma credo sia molto importante affrontare ed elaborare i Suoi vissuti che intralciano la Sua serenità e che La fanno sentire come si sente. Riprenda quindi un percorso che possa farLe trovare benessere, liberandosi di ciò che La attanaglia.
Buona fortuna.
Dr.ssa Amanda D'Ambra.

Dr.ssa Amanda D'Ambra Psicologo a Torino

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