Crisi personale e familiare dopo una storia finita ed una nuova non accettata
Gentili Psicologi, sono una ragazza di 26 anni e mi rivolgo a Voi in quanto ormai da mesi vivo una situazione complessa, che non so come risolvere. Cinque mesi fa ho lasciato il ragazzo con cui stavo da 2 anni e mezzo. Un ragazzo serio, onesto, colto e dolce. La prima crisi si era verificata tre mesi prima in quanto notavo sempre più spesso una carenza di attenzione nei miei confronti. Nonostante vivessimo a pochi km l'uno dall'altra, durante la settimana era sempre troppo stanco per passare del tempo con me e addirittura non trovava il tempo per un saluto al telefono. Dopo la prima crisi, provammo a ricostruire il nostro rapporto. Lui fece indubbiamente alcuni sforzi per migliorare i suoi comportamenti. Tuttavia io mi ritrovavo ormai sempre più lontana da lui, con rammarico. Nel frattempo, svolgevo (e tuttora svolgo) il praticantato presso uno studio legale. Fin dall'inizio si era creato un ottimo rapporto con l'avvocato (dominus), che con il tempo da professionale diventò anche di amicizia. Nel periodo di crisi con il mio ragazzo mi trovai a confidarmi con lui, da pochi mesi separato dalla moglie con cui da molto tempo il rapporto era in crisi. Cinque mesi fa, dopo un litigio per motivi futili che fu però la famosa "goccia che fece traboccare il vaso", decisi di lasciare il mio ragazzo. Fu una decisione difficile. Lui mi implorò più volte di riprovare nuovamente ma non ci riuscii più. Intanto l'affiatamento con il mio dominus cresceva fino a quando un giorno ci ritrovammo abbracciati. A quel punto, mi confidò di essersi innamorato di me ma che se non avessi corrisposto quel sentimento avrebbe accettato la mia posizione. Io in quell'abbraccio provai un brivido ed un'emozione unica. Poco tempo dopo affrontai la questione con i miei genitori, con cui ho sempre avuto un ottimo rapporto. Spiegai loro che provavo un sentimento per il mio dominus, quarantaquattrenne, separato e con un bambino, ma per me speciale. La loro reazione fu assolutamente negativa. Inizialmente decisi di troncare sul nascere quella relazione appena nata, ma non ci riuscii. Mi stavo innamorando di un uomo più grande di me, con una situazione familiare problematica, ma che mi capiva con uno sguardo e che mi dava un calore che ormai con il mio ex ragazzo si era assopito. Cominciai a vivere questa storia di nascosto, sentendomi ben presto disonesta con la mia famiglia e con me stessa. Pochi giorni fa ho trovato la forza di dire a mia mamma che ho una relazione con questa persona. Mi ha risposto che sarò sempre la loro figlia ma non lo accetteranno mai. Proprio il giorno dopo si è fatto vivo il mio ex ragazzo, chiedendomi un consiglio legale (sono laureata in giurisprudenza e a breve affronterò l'esame da avvocato). Così sono riaffiorati nella mente i momenti belli insieme a lui, sebbene negli ultimi tempi sentissi che mancava qualcosa. Ora provo un sentimento reale, autentico per un'altra persona ma vivo nell'ansia di litigare da un momento all'altro con i miei genitori e soprattutto penso che futuro potremmo avere: lui con me vede un possibile futuro, magari un matrimonio ed un bambino ,ma la mia famiglia non lo accetterà mai. In più il mio ex ragazzo mi ha chiesto di vederci un giorno di questi, da amici. Ho rifiutato. La verità è che temo di tornare insieme a lui solo perché la mia nuova storia è troppo complicata da vivere. Non so come fare. Sto vivendo malissimo anche perché il rapporto con la mia famiglia è ormai rovinato e questo mi ferisce molto.