Buonasera, sono una ragazza di Roma.
Io ho un problema. Circa 6 mesi fa è venuto a mancare un mio caro parente che consideravo un nonno. Da quel giorno soffro di crisi di pianto sempre più frequenti. All'inizio erano una a settimana circa di una durata massima di 10 minuti. Ora, da circa 2 mesi a questa parte, le crisi di pianto vanno da 1 a 2 volte al giorno di una durata di circa 20 o 30 minuti. Inizio dal nulla, senza un motivo, senza un perché, e comincio a cercare qualche spiegazione, quali la morte di questo parente, i problemi che mio padre ha causato in casa, il divorzio dei miei e cose varie. Ma la parte più "dura" è quando comincio ad avere i sensi di colpa. Ma questi sensi di colpa poi mi portano al pensiero di suicidio. Fisicamente non mi sono ancora procurata nulla, per fortuna, ma psicologicamente sono a pezzi. Secondo voi potrebbe essere una depressione o un'accenno. Cordiali saluti.
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Gentile Chiara,
La perdita di una persona cara rappresenta sempre un evento traumatico da superare.
L'elaborazione della perdita può richiedere tempo e non sempre si riesce da soli a superare il momento.
Perciò le consiglierei di intraprendere in breve tempo un percorso di sostegno psicologico che la faciliti nella elaborazione del lutto.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Donatella Costa
Cara Chiara,
In generale la perdita necessita di tempo per essere metabolizzata, se poi la persona che ci ha lasciata era un punto di riferimento le cose si complicano perchè è come se il mondo crollasse e intorno ci fossero solo macerie. Ad oggi non so se sia giusto parlare di depressione, sarebbe importante però che lei riuscisse a ricostruire il mondo a suo piacimento, per far questo nella situazione in cui è le farebbe bene fare qualche colloquio con un collega.
Buona giornata
Buonasera Chiara,
la perdita di una persona cara porta con sé un periodo di lutto che è caratterizzato da sintomi di tipo depressivo. Il prolungarsi di questo stato e quindi la mancata o insufficiente eleborazione del lutto, può scaturire una depressione. Molte persone di fronte alla perdita di una persona affettivamente significativa hanno difficoltà a riprendersi e quindi a "lasciare andare" giungendo ad uno stato di serena accettazione. La difficoltà più grande in un "addio" è infatti rinunciare non solo ad un affetto, alla presenza di qualcuno, quanto a quella parte di noi che con la persona cara se ne va. In questo processo di elaborazione e recupero di parti frammentate della propria identità da ridefinire la possibilità di esprimere il proprio vissuto e le proprie emozioni con uno psicologo è spesso un aiuto per compiere quel processo di eleborazione e accettazione che il lutto ci chiama necessariamente ad effettuare per continuare a vivere.
Sono a disposizione per altre eventuali informazioni o per un colloquio su Roma. Un caro saluto,
Dr.ssa Ilaria Beltrami Psicologa Clinica Roma
Cara Chiara,
hai vissuto e stai vivendo situazioni particolari e dolorose. A volte, riusciamo a superare questi momenti da soli con le risorse di cui disponiamo, altre abbiamo bisogno di un aiuto. Rivolgersi a un esperto diventa fondamentale per recuperare serenità e lavorare sui pensieri e gli aspetti che ci causano sofferenza. Se hai bisogno di chiarimenti, resto a disposizione.