Buongiorno,
Sono una ragazza di 20 anni. A settembre avevo iniziato gli studi in una città lontana da casa per seguire il mio fidanzato. Lì le cose non sono andate bene perché ho iniziato a soffrire di attacchi di panico e così sono tornata a casa...in più il mio ragazzo mi ha lasciata. Per molto tempo evitavo di uscire di casa perché tutti mi chiedevano cosa studiassi, come mai ero tornata a casa e mi sentivo sempre più male, una fallita. I miei amici poi erano tutti all'università e questo peggiorava le cose... dopo ho preso la decisione di studiare a casa e fare gli esami in questa città. Sono riuscita a farne uno a gennaio... dopodiché mi sentivo carica, volevo provare più esami e se avessi riuscito nel farli non avrei perso l anno quando avrei fatto il trasferimento nell'università vicino casa. Periodicamente però ritornavo nel buio totale. Mi svegliavo con l'ansia, piangevo di continuo, avevo dei brutti pensieri. Ho così deciso di allentare al pressione ,dovendo studiare da sola a casa per esami difficili, e ho pensato di studiare per un solo esame più semplice cercando di convincermi che perdere un anno non fosse una tragedia. Mi sono calmata per un po' credendo che la mia ansia derivasse dallo stress dello studio.
Oggi mi ritrovo nella stessa situazione di sempre...ansia, fatico a respirare e piango e vorrei solo sparire. In più dentro di me mi sento debole, ho paura anche di fare un viaggio di pochi giorni. Al solo pensiero di stare lontana da casa mi prende il panico, sono ancora più legata ai miei genitori e al pensiero un domani di dover lasciare casa mia mi sento morire. È come se tutta questa storia mi avesse fatta retrocedere ad una mentalità infantile, mi sento una bambina fragilissima. Per non parlare dell'idea dell'università...ho addirittura pensato di mollare tutto nonostante nella mia vita mi sia sempre vista laureata. Non so cosa succeda dentro me e come poter gestire questo stato d'animo. Mi sento una fallita perché non ho le forze di lasciare casa e costruire un futuro. Quando provo a studiare inevitabilmente piango e sento di non crescere mai, di non fare progressi...vi chiedo un aiuto di cuore. Grazie mille
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24 APR 2017
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Gentile Martina,
probabilmente hai sottovalutato le difficoltà che avresti incontrato nel distaccarti bruscamente dalla tua casa, dai tuoi familiari e dalle tue abitudini sicchè l'ansia è cresciuta in maniera esponenziale trasformandosi in panico.
A parte ciò, sei stata frettolosa nel decidere di spostarti nella città di questo ragazzo per potergli stare vicino durante i tuoi studi e non hai pensato di chiedere a lui di trasferirsi nella tua città per lo stesso motivo!
Se ne può dedurre un tuo deficit di assertività ed autostima che poi interferisce notevolmente anche nello studio e che richiede un intervento correttivo.
In seguito hai pensato di mollare lo studio solo perchè ti sei molto scoraggiata e sei andata in crisi.
Ordunque, tanto più che con quel ragazzo non c'è più rapporto, ti consiglio di trasferirti all'Università della tua città e contemporaneamente iniziare un percorso di psicoterapia in quanto i problemi emersi hanno rivelato che ne hai bisogno.
Vedrai che pian piano ti riprenderai e crescerà la fiducia in te stessa che si evidenzierà innanzitutto con la ripresa dello studio e dei risultati positivi agli esami.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
25 APR 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gent.le Martina,
si può ipotizzare la presenza di un disturbo d'ansia che potrebbe avere radici più lontane che andrebbero trattate con un percorso di psicoterapia, il quale potrebbe insegnarle anche come affrontare la parte sintomatica con delle tecniche di rilassamento per poi lavorare sulla parte cognitiva e relazionale.Cordiali Saluri Dottssa Biancon Edy
20 APR 2017
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Martina.
Certe volte penso che le cose diventino difficili perchè si fa di tutto per non fallire. Infatti lei racconta di aver evitato di uscire al fine di evitare le domande degli altri, vero? Già da principio…
Non dico che sia facile la sua posizione e quella di tutti coloro che si trovano a dover digerire i propri insuccessi, tuttavia voler nascondere o cancellare gli errori fatti in passato, vuol dire rischiare di ripeterli ancora nel presente. Una delle frasi più utilizzate in Silicon Valley è di Samuel Beckett e dice: „ Hai tentato. Hai fallito. Tenta ancora. Fallisci meglio.“ Andare avanti in un percorso che è fatto anche di errori vuol dire evolversi, diventare maturi. Provi a fermarsi e a celebrare i suoi insuccessi, magari anche con l’aiuto di un professionista della sua zona. Peraltro nel suo scritto parla di ansia, di fatica a respirare, di panico, dunque provi a prendere in seria considerazione la possibilità di rivolgersi ad uno psicoterapeuta che l’aiuti in questo momento critico più di altri, della sua vita.
Resto a disposizione.
Un caro saluto
dott.ssa Lara Sciscio
19 APR 2017
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
salve Martina
quali sono questi "brutti pensieri"?
cosa succede, in lei, quando si trova a dover studiare per un esame?
l'evitamento, come dice di mettere in atto, è normale in uno stato di ansia intenso, e si tende a rimanere in luoghi che si reputano più sicuri, confermando in qualche modo che non ce la si fa a fare "nulla", e confermando allo stesso tempo la sua credenza di essere "debole".
cosa potrebbe succedere se si allontanasse da casa?
resto a disposizione
Dottssa Fabrizia Tudisco