Salve a tutti, sono una ragazza di 23 anni e dal 2013 ho iniziato a soffrire di attacchi di ansia e panico con tutti i sintomi connessi, pensavo fosse un periodo legato all'inizio dell'università invece non andava via e così nello stesso anno ho intrapreso una psicoterapia e una cura farmacologica. Grazie a entrambe sono stata meglio e gli stessi attacchi di ansia mi venivano solo raramente. La psicoterapia è terminata l'anno scorso, per quanto riguarda la terapia farmacologica invece, già dall'anno scorso con la supervisione della psichiatra ho iniziato a scalare i farmaci e quest'anno sono arrivata quasi alla completa sospensione senza avere problemi. Da qualche mese però, qualche sintomo si è riaffacciato senza che stessi affrontando un periodo stressante o difficile, certo ho qualche pensiero sul mio futuro professionale ma non è una vera e propria preoccupazione, fatto sta che ho ricominciato a prendere le gocce quando ad esempio non riesco a dormire la notte. Sono giunta però a questi ultimi giorni in cui la situazione è peggiorata, sono sempre agitata e tesa, non riesco a rilassarmi e faccio fatica anche a fare ciò che faccio abitualmente, ma soprattutto mi sento delusa e sconfitta perché pensavo di essere riuscita a superare questo problema! Vorrei che qualcuno mi desse qualche consiglio su che strada alternativa alla terapia farmacologica intraprendere, ho sentito parlare delle tecniche di rilassamento, del training autogeno e anche di altre forme di meditazione, insomma non vorrei trovare sollievo solo in un farmaco ma soprattutto vorrei imparare a gestire questi stati e a vivere meglio. Grazie per l'attenzione dedicatami.
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10 MAG 2016
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Cara Dory
non devi pensare al percorso svolto come ad un fallimento in quanto sicuramente (e tu stessa lo hai ammesso) questo percorso ti è servito e ha migliorato di molto la tua situazione.
Però è probabile che ci sia la necessità di doverlo "rinforzare", nel senso che ti occorrono nuovi strumenti adeguati per consolidare interiormente sicurezza, e per permetterti di affrontare ogni situazione con calma e capacità di reazione adeguata.
A mio parere il Trainig Autogeno è la miglior tecnica a disposizione in quanto ha questa duplice azione sia sul fronte fisico che psichico aiutando adeguatamente ad acquisire calma e sicurezza.
Quindi ora cerca di organizzarti perché quello che ti aspetta è un nuovo step che andrà a completare il precedente lavoro.
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta.
11 MAG 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Dory,
dando per scontato che la tua esperienza di psicoterapia sia stata continuativa e regolare senza periodi di interruzione inframezzati, forse è il caso di riprendere temporaneamente il contatto terapeutico e, quando ti capitano momenti "down", fare qualche seduta di sostegno facendoti consigliare in merito dallo stesso terapeuta che ti ha seguito.
Comunque, non devi sentirti nè delusa nè sconfitta perchè l'aver imparato a meglio gestire l'ansia in modo da non essere travolta dal vortice del DAP è gIà un grande risultato che deve essere ora soltanto perfezionato.
Quanto ai farmaci, se sono stati utili in fase iniziale, potrebbero essere ora evitati anche per non facilitare l'insorgenza di fenomeni di assuefazione specie relativamente agli ipnoinducenti.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
10 MAG 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve carissima,
mi colpisce, fra le altre, la tua richiesta poiché affronto quotidianamente da molto tempo casi simili al tuo. Ebbene, pur non conoscendoti, cosa indispensabile prima di darti qualsiasi tipo di suggerimento, ti posso confermare che al di là della terapia farmacologica palliativa e talvolta indispensabile, la vera terapia che non deve occuparsi dei sintomi, bensi di ciò che li determina, è quella psicologica, in assoluto. Ritengo che la tua ricaduta dipenda dal fatto che, una volta che ti eri liberata dai sintomi, hai preso meno in considerazione la relazione con la psicoterapia. Meglio così, dato che sei molto giovane, perché molto probabilmente fattori stressanti che non conosco hanno slatentizzato una tua conflittualità che era stata 'coperta' dall'esperienza terapeutica non adeguata. Potrei dirti molto di più, ma a voce, dato che il particolare tipo di comunicazione richiede immediatezza.
Eventuali tecniche di rilassamento vanno utilizzate non come copertura dei sintomi soltanto, ma per metterti nelle condizioni di collaborare terapeuticamente, affrontando e risolvendo la conflittualità sottostante.
Sono a disposizione quando vuoi per ulteriori chiarimenti.
Dott.ssa Carla Panno
psicologa-psicoterapeuta
10 MAG 2016
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Gentile Dory,
occorre comprendere quanto è durata la sua psicoterapia e se è stata conclusa. A volte se l'obiettivo è lo stare meglio abbassando la sintomatologia questo potrebbe essere solo uno primo step. Non sempre infatti un miglioramento dei sintomi permetti di ritrovare risorse personali per superare difficoltà profonde nei rapporti col sistema in cui siamo inseriti.
Le consiglio di riprendere con la psicoterapia e magari rivalutando con il suo psicoterapeuta motivazione e obiettivi comuni. Successivamente, ma solo in accordo con il suo psicoterapeuta, potrebbe riprendere col i farmaci o potrebbe utilizzare tecniche di rilassamento che non sono però adatte a tutte le personalità.