Salve,
faccio sport e nella mia squadra ci sono persone che mi prendono in giro in gruppo.
Ad esempio utilizzano come "urlo" di squadra il nome di mia madre e nonostante io abbia fatto presente che mi da fastidio, loro non smettono.
Io potrei fregarmene, ma per principio non mi sembra giusto.
Cosa potrei fare per farli smettere?
P.s. sono più grandi di me e non vorrei interpellare il mister o figure autoritarie perché comunque abbiamo un obiettivo comunque da raggiungere, ossia quello di vincere il campionato.
Grazie
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28 OTT 2014
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Caro Anonimo, immagino quanto questa situazione le crei disagio, rabbia e frustrazione. Come ha fatto rivolgendosi al nostro sito, cercherei di parlarne, con gli amici e con chi le vuole bene: tenersi dentro sentimenti penosi grava ancor più sul suo vissuto.
Forse varrebbe la pena parlarne anche con il suo allenatore, affinché possa gestire la situazione. Se è vero che l'obiettivo comune è il campionato, non crede che un vero spirito di gruppo, dato dalla serenità e dall'unione di tutti i membri che lo compongono, favorisca il risultato? E soprattutto il suo benessere?
Saluti
Maria Rita Milesi
29 OTT 2014
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Parlare con persone di cui si fida è il primo passo x non sentirsi da soli e per comprendere meglio ciò che sta 'accadendo. Condivido l' opinione del collega che parla di una forma di bullismo, che va fermata in tutti i modi. Fronteggiare un gruppo non è semplice, chieda sostegno e supporto(in famiglia, al mister, ad un amico, etc) Buone cose Dottssa Rosanna Tartarelli
27 OTT 2014
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Caro lettore,
il comportamento tenuto dai suoi compagni è veramente sgradevole. I tentativi di risolvere la situazione da solo non hanno portato buoni frutti per ora ma se ci vuole provare ancora tenti una strategia NUOVA che i suoi compagni non si aspettano come una delle seguenti:
- Ignori le battute collettive ma allo stesso tempo cerchi il contatto individuale dei suoi compagni. Impareranno a conoscerla meglio e lei a conoscere loro;
- Quando il gruppo la prende in giro li affronti apertamente e con molta calma. Li chiami per nome e chieda spiegazioni precise dei loro comportamenti. Resteranno spiazzati e increduli e non sapranno cosa rispondere;
- Ignori le provocazioni e si concentri sull'allenamento o sulla partita utilizzando la rabbia per i suoi compagni come stimolo per dare il meglio di sè. Successivamente, nello spogliatoio, riferisca ai suoi compagni, individualmente, tutto ciò che non gli è piaciuto di loro.
Si ricordi che è più complicato affrontare il gruppo che si nasconde dietro all'irresponsabilità mentre è più semplice affrontare gli individui, ognuno responsabile del proprio comportamento.
Se queste o altre strategie non avranno successo non aspetti oltre, si rivolga al mister per farsi aiutare a ritrovare il legame di squadra. E' difficile vincere se non esiste un buon spirito di squadra!
27 OTT 2014
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Salve,
questi episodi che si verificano, sembrano avere tutte le caratteristiche per essere chiamato bullismo. Lo sport è in grado di insegnare molte cose a chi si avvicina ad esso con spirito costruttivo e positivo, ma spesso si possono creare situazioni in cui da un sano agonismo si passa a fenomeni che poco hanno a che fare con i principi dello spirito di squadra.
Il mister ha un compito fondamentale nel far si che si pratichi sport sano. L' insegnamento delle regole, tra cui per prima cosa il rispetto, vale più di insegnare a calciare un pallone!
La prima cosa da fare quando ci sentiamo minacciati è quella di cercare di parlare con qualcuno di cui abbiamo fiducia ( un compagno di squadra, un allenatore ) e di non rispondere con la stessa moneta a questo tipo di violenza.
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27 OTT 2014
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Salve,
In ambito sportivo dovrebbe essere a tutti chiaro il principio secondo cui solo attraverso l’osservazione di norme condivise è possibile raggiungere traguardi prestabiliti e comuni.
Un sano agonismo è intrinseco allo sport, ma quando ci troviamo difronte ad atteggiamenti come quelli che purtroppo descrivi, siamo davanti a problematiche che potremmo anche definire, di bullismo.
Il mister ha il compito di insegnarvi gli schemi di gioco, ma anche e soprattutto, a fare squadra! Atteggiamenti di questo genere vanno puniti, insegnando le regole del gioco prima di ogni cosa.
Quindi se il mister non si è accorto di questo malessere che si presenta in campo, dovresti farlo presente tu, se hai fiducia in questa persona e puoi contare sul suo aiuto.
In generale, la prima cosa da fare quando ci sentiamo minacciati è quella di cercare di parlare con qualcuno di cui abbiamo fiducia ( un genitore, un compagno di squadra, un allenatore ) e di non rispondere con la stessa moneta a questo tipo di violenza ma neanche soccombere!
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Grazie per la tua valutazione!
27 OTT 2014
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Egregio Anonimo,
terapeuti cognitivo comportamentali addestrano i pazienti con basse competenze sociali con interventi assertivi per difendersi da pressioni altrui
dr paolo zucconi sessuologo clinico e psicoterapeuta comportamentale a udine
27 OTT 2014
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Caro Anonimo, se non se ne fosse accorto e' finito dentro un triste gioco di cameratismo oggi più comunemente noto come bullismo, che nel suo caso Può diventare vero e proprio mobbing. Se non le fosse chiaro a lungo termine questi atteggiamenti di finto gioco sono molto aggressivi nei suoi confronti e gli effetti sulla sua persona possono essere devastanti a lungo termine. Anche il suo profitto sportivo
Può
Essere danneggiato se in lei cominciano ad emergere ancora di più
Sentimenti di derisione che alimentano la sfiducia in se stesso è nel prossimo.
Dunque
Le suggerisco di condividere con qualcuno
Ciò
Che le sta accadendo. Capisco che parlare con il mister può
Ritorcersi contro di lei, ma se spiega bene le sue ragioni e che ciò la offende e ferisce emotivamente dovrebbe essere almeno compreso ed aiutato. Cerchi di non rimanere isolato.
Se non trova altre persone all'interno della società
Cerchi dei complici all'esterno.
Spero di esserle stato
Utile
Dott. Dario Grigoli
