cosa fare per uscire dal limbo in cui mi trovo?
Sono Elena, ho 26 anni e da 11 sto con M., che ne ha 29. La nostra è stata, come tutte, una bellissima storia, in cui siamo cresciti insieme e in cui non ho mai nemmeno lontanamente pensato che potesse finire. Entrambi ci siamo sempre considerati destinati e per tutto il tempo siamo stati la classica "coppia perfetta". Fino a gennaio del 2014, quando M. mi ha confessato di essersi infatuato di un'altra e di averla baciata. Io mi ero accorta che qualcosa non andava qualche tempo prima ma lui non mi ha mai detto la verità. Me l'ha confessata a seguito del bacio. Da lì è iniziato il mio calvario, nel senso che mi sono sentita tradita, abbandonata, e per di più umiliata e offesa, perchè lui ha sempre attribuito la colpa del suo gesto quasi totalmente a me, perchè da un po'non si sentiva desiderato fisicamente da me, si sentiva come un'amico e solo come una mia valvola di sfogo per i miei problemi familiari; per questo si sentiva poco amato, e lei in quel momento gli ha dato quello che io non gli davo più. Si è allontanato da me per capire e dopo quattro mesi si è ripresentato, dicendo però che non sapeva ancora bene cosa provava; diceva che gli mancavo ma allo stesso tempo non sapeva in che modo (se era amore, abitudine, altro), inoltre non aveva dimenticato nemmeno lei, dato che hanno continuato a vedersi in palestra. Mi ha chiesto aiuto per uscire dal tunnel e io ho accettato, pensando che stando a contatto avrei potuto riaccendere in lui il sentimento di un tempo. Lui però era freddo, lontano, distaccato e mi faceva stare male. Così gli ho detto che era meglio finirla e lui dopo una settimana mi ha chiamato in lacrime dicendo che doveva dirmi una cosa importante e che voleva parlarmi. All'incontro mi ha detto che era ancora innamorato e che era sicuro di voler ricostruire il nostro rapporto, che l'altra la vedeva ma non è successo più niente dopo quella volta. Io mi sono detta che forse si era finalmente deciso, ma non è stato così. Il suo atteggiamento di scarso interesse è continuato e per tutta l'estate ho sofferto a causa di esso. Le cose hanno iniziato a migliorare un pochino da settembre ma comunque lui a tutt'oggi è ancora sul "chi va là", con il freno tirato, a detta sua innamorato ma non del tutto, quindi non è ancora tempo di fare quei famigerati progetti di cui eravamo sicuri fino a poco tempo fa. Dice che io gli devo dimostrare di essere cambiata e di essere un po'più positiva rispetto alla persona pessimista che ero e che devo fargli capire che lo desidero fisicamente. Il fatto è che anche io ho bisogno di conferme da parte sua, ovvero che è sicuro di noi, che mi ama e che è tornato per restare, che mi desidera non solo fisicamente ma come persona. Invece quando gliene parlo dice dobbiamo semplicemente vivere, impegnarci per riconquistarci al 100% a vicenda e poi quando tutto si sistemerà decideremo, adesso non è il momento. Ma io dico, dopo tutto quello che ho fatto per lui durante quest'anno, dopo che ho resistito a tutte le sue angherie psicologiche e accettato le sue condizioni del cavolo pensando fossero temporanee (non vuole più entrare in casa mia nè vedere i miei, non suona più nemmeno il campanello bensì mi dice diche è arrivato facendomi squillare il cellulare, vuole una sera del week end per sè - essendosi tra l'altro tenuto quelli che ora sono i suoi amici ma un tempo erano comuni, quindi io sono rimasta a piedi anche di quelli - anche se già ci vediamo solo nei week end perchè lui vive lontano da me da due anni). A me sembra che invece di andare avanti siamo tornati indietro e questa cosa mi fa male. Perchè è tornato se non sa ancora cosa vuole? Lui dice di sapere che vuole stare con me ma che non è scontato che riusciamo ad uscire dalla crisi, se ci riusciamo poi ovviamente conviveremo o ci sposeremo. Chiede a me di essere me stessa, allegra, sorridente, amabile, forte, determinata, di fare l'amore dato che se no pensa che io non lo desideri e di non continuare a chiedergli certezze, se non faccio la parte di quella che vede solo quello che non va come al solito. Io ci provo, cerco di accontentarlo e cacciare via i brutti pensieri e le vocine che mi dicono che così non va bene ma sto male. Non sono felice, non sono appagata nè soddisfatta. Gliel'ho detto più volte ma in lui non cambia niente. Io lo amo, e l'ultima cosa che vorrei è perderlo per sempre, ma mi sento in un limbo, che a lui sta bene forse ma a me no. Come uscirne? Grazie mille in anticipo.