Consiglio per risolvere la situazione

Inviata da Martnax · 23 gen 2023 Disturbi Alimentari

Da mesi sto avendo problemi con il vomito... Ho fatto numerose viste e nonostante la maggior parte dei consulti mi dicevano che potesse essere un fattore nervoso, ne è uscito che sono intollerante al lattosio e che ho problemi con l'intestino. Ovviamente questo vomito mi ha portata a dimagrire, sono arrivata a pensare 44 kg e sto negli standard peso-forma. Cerco sempre di fare un'alimentazione corretta e evitare i cibi che al momento mi danno fastidio, ma il vero problema sono i miei. Pretendono sempre che io mi abbuffi e nonostante i medici gli abbiano detto che io non sono anoressica, sono convinti che lo sia. La mia ssituazione migliorando, per fortuna e ho già ripreso 0,5kg.Ogni giorno a casa è un inferno, mi minacciano continuamente di andare in clinica.

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Miglior risposta 24 GEN 2023

Buongiorno Martnax, mi spiace davvero per il tuo disagio sia fisico che psicologico. Penso che i medici abbiano dato dei consigli alimentari per migliorare i disagi delle tue intolleranze, altrimenti valuterei di fare una visita con un nutrizionista, che sicuramente saprà darti una corretta indicazione per ritrovare il benessere. Valuterei anche il caso di "fare due parole" con uno psicologo, visto il tuo stress quotidiano con i familiari, e vedere di trovare una soluzione anche a questa problematica.
Resto a disposizione.
Federica Scaturin.

Dott.ssa Federica Scaturin Psicologo a Dolo

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26 GEN 2023

"...ma il vero problema sono i miei. Pretendono sempre che io mi abbuffi e nonostante i medici gli abbiano detto che io non sono anoressica, sono convinti che lo sia..." Dica ai suoi che parlino con i medici tutte le volte di cui hanno bisogno per chiarirsi le idee.

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

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25 GEN 2023

Cara Martnax,
in questi casi è sempre bene procedere con accertamenti medici che possano escludere o individuare un'origine organica della problematica. Spesso, tuttavia, fattori psicologici e fattori fisici si incontrano e si intrecciano, rendendo la situazione molto più complessa.
I disturbi intestinali che la affliggono sono sicuramente legati alla componente fisiologica, verificata e certificata da professionisti. L'intestino è tuttavia un target particolarmente comune nei casi di somatizzazione e, generalmente - così come le problematiche legate all'alimentazione - è molto sensibile alle difficoltà relazionali e familiari (che dal suo racconto sembrano essere presenti e ingombranti). Lo stomaco e il vomito sono il mondo del "non digerito", di ciò che non ci piace, che ci fa stare male e che non riusciamo ad assimilare.
Penso sarebbe utile affiancare una terapia individuale o familiare, agli accertamenti medici che già sta eseguendo: questo sia per cercare di interrompere un possibile legame tra componente organica e psicologica, sia per offrirle un sostegno a seguito di un periodo che lei ha vissuto con grande sofferenza, sia per cercare di modulare la relazione con i suoi genitori, che sembrano non accontentarsi dei pareri medici. Mi chiedo a questo proposito, quando il sintomo che lei lamenta possa in qualche modo essere connesso anche a tematiche relazionali con i suoi genitori e quanto il suo mantenimento possa andare a soddisfare delle richieste invisibili.
Spero di esserle stata di aiuto,
un abbraccio.
Dott.ssa Annalisa Magnaneschi

Dott.ssa Annalisa Magnaneschi Psicologo a Roma

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24 GEN 2023

Buongiorno Martinax.
Il nostro apparato gastrointestinale, così come fisiologicamente è deputato all'assimilazione dei contenuti, allo stesso modo dal punto di vista simbolico rappresenta le medesime funzioni, legate Quindi al nutrimento affettivo.
Il vomito e i disturbi intestinali rappresentano quindi la difficoltà a trattenere contenuti intollerabili per la coscienza: emozioni, vissuti, pattern relazionali e comportamentali. Mi domando quali siano i rapporti con i suoi genitori, Al di là del sintomo, che potrebbe , come seconda ipotesi, rappresentare il tentativo di ricevere accudimento da parte della famiglia la quale ha corrisposto al suo bisogno la direzione opposta rispetto a quella da lei auspicata, facendola sentire poco compresa e immagino anche tanto, e forse più di prima, arrabbiata e non capita. Consiglio vivamente un percorso con uno psicoterapeuta per sviscerare l'aspetto psico corporeo dei suoi sintomi e risolvere il problema.
Resto a disposizione.
Cari saluti
Dottoressa Simona D'Urso

Dott.ssa Simona D'Urso Psicologo a Torino

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24 GEN 2023

Buongiorno Martinax.
Il nostro apparato gastrointestinale, così come fisiologicamente è deputato all'assimilazione dei contenuti, allo stesso modo dal punto di vista simbolico rappresenta le medesime funzioni, legate Quindi al nutrimento affettivo.
Il vomito e i disturbi intestinali rappresentano quindi la difficoltà a trattenere contenuti intollerabili per la coscienza: emozioni, vissuti, pattern relazionali e comportamentali. Mi domando quali siano i rapporti con i suoi genitori, Al di là del sintomo, che potrebbe , come seconda ipotesi, rappresentare il tentativo di ricevere accudimento da parte della famiglia la quale ha corrisposto al suo bisogno in negativo, facendola sentire poco compresa e immagino anche tanto, e forse più di prima, arrabbiata e non capita. Consiglio vivamente un percorso con uno psicoterapeuta per sviscerare l'aspetto psico corporeo dei suoi sintomi e risolvere il problema.
Resto a disposizione.
Cari saluti
Dottoressa Simona D'Urso

Dott.ssa Simona D'Urso Psicologo a Torino

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24 GEN 2023

Buongiorno, anche se i suoi disturbi hanno una base organica non si può escludere una componente psicologica che influenzi il suo stile alimentare ed il rapporto con l'alimentazione e il suo peso. Un peso di 44 kg non è di per sé indicativo di una condizione di normo peso. Esso va messo in relazione con l'altezza calcolando l'Indice di Massa Corporea. Consideri che con questo peso, già se fosse alta 154cm, si troverebbe al limite inferiore tra normo peso e sotto peso.
Oltre a ciò va considerato che, come lei stessa ci scrive, sarebbe aumentata di peso di mezzo chilogrammo. Ciò fa pensare che presta molta attenzione al suo peso.
Il suggerimento è quello di rivolgersi ad uno/a psicologo/a esperto di disturbi alimentari per una valutazione del suo stile alimentare, del suo rapporto con il suo corpo e con il peso.
Esistono forme di disagio psicologico che, anche se non esitano in un franco disturbo alimentare, necessitano attenzione per prevenire una pericolosa deriva verso un disturbo alimentare molto problematico come l'anoressia nervosa.
In più, va valutato il suo livello di benessere psicologico che in ogni caso può essere messo a dura prova dalle discussioni con i suoi genitori, dai suoi problemi gastrici e/o da altri fattori che non sono emersi in quanto celati sotto la problematica alimentazione.

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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24 GEN 2023

Salve, nonostante il suo messaggio si apra con la questione fisica che riguarda il vomito e l'intolleranza, leggendo bene vi é un passaggio in cui dice "il vero problema sono i miei" e immagino sia questa la richiesta che l'ha portata a scrivere e chiedere un'opinione su questo portale. Sarebbe interessante comprendere come si inserisce il tema del cibo nella dinamica familiare e nella vostra storia. Solitamente infatti il momento dei pasti non é solo un momento di nutrizione nelle famiglie, ma anche un momento cruciale di relazione in cui ci si siede tutti attorno al tavolo e il cibo é il mezzo per parlare di altro. Se sente questo o problema nel suo rapporto con i suoi genitori può valere la pena provare a comprenderlo meglio con l'aiuto di un professionista.
Saluti

Dott.ssa Giulia Meneghetti Psicologo a Roma

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24 GEN 2023

Buongiorno ,
da quello che scrive c'è una parte che va gestita a livello medico ed è bene che continui ad essere seguita anche in questo senso.
Di sicuro potrebbe fare un percorso di supporto psicologico , per la situazione personale e familiare.
Può valutare e chiedere un percorso insieme ai suoi genitori , e anche una terapia personale , che l'aiuterebbe molto.

Dott. Aldo Tandurella Psicologo a Torino

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24 GEN 2023

Buongiorno
Se fossi in lei, andrei da un gastroenterologo,
Per vedere le problematiche organiche,da un nutrizionista, per imoare a nutrirsi senza il lattosio, le ricordo che vi sono tanti alimenti senza lattisio, e da uno psicoterapeuta per analizzare le problematiche psicologiche
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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