La ragazzina ha 12 anni, frequentante la 1^ media con discreti risultati, non riesce ad essere accettata dalle compagne ed amiche anche delle elementari, poichè ha difficolta nell'esprimersi e ha comportamenti più infantili rispetto alle coetanee. Lei soffre questa esclusione, soprattutto da parte di chi lei riteneva amica acquisita. Come comportarci? Grazie dell'attenzione.
Braini Antonio
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5 OTT 2015
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Gentile Antonio,
data l'età di questa ragazza, è probabile si tratti soltanto di timidezza e scarse abilità sociali che gradualmente possono scomparire spontaneamente o facilitando occasioni di incontri e frequentazioni con coetanee anche al di fuori dell'ambiente scolastico.
Qualora nel tempo questo disagio dovesse persistere, è consigliabile chiedere l'aiuto di uno psicoterapeuta che, tramite terapia individuale o familiare, faciliterà l'acquisizione di migliori competenze sociali.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
22 DIC 2014
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Gentile Antonio,
per risponderle adeguatamente occorrerebbe sapere qualche cosa di più; la bambina è figlia unica e ciò le rende più difficile socializzare? E' timida, insicura? Cosa connota principalmente le relazioni tra la bimba e i genitori o altri membri della famiglia?
Per capire i bambini è quasi sempre necessario prendere inconsiderazione l'intera famiglia, anche perchè nel trattamento psicologico saranno in genere i genitori, aiutati dallo psicologo, a promuovere il cambiamento nei figli.
La invito perciò a contattare uno psicologo psicoterapeuta che veda tutta la famiglia.
Sono indicati vari indirizzi come il Sistemico, lo Strategico Breve, la Gestalt..e con gli ultimi due possono essere sufficienti anche pochi colloqui.
Cordiali saluti
22 DIC 2014
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Caro Antonio,
penso prima di tutto che per la ragazzina queste difficoltà siano una risorsa: un'occasione per imparare a gestire le relazioni con fiducia e soddisfazione.
Spesso accade che i bambini con piccole problematiche vengano protetti più degli altri per facilitare la loro vita. In realtà, troppa protezione rende tutto più difficile nel tempo perchè quel bambino ha avuto minori occasioni per sperimentare le proprie capacità, i propri limiti e il modo per superarli.
Il mio consiglio è di aiutare la ragazzina ad avere più occasioni dove sperimentarsi in autonomia con gli altri (es. sport, feste, invitare a casa le compagne, frequentare gruppi organizzati, etc.) cioè senza l'intervento di un adulto mediatore. In questo modo la ragazzina andrà incontro a delusioni e difficoltà ma imparerà con il tempo a gestire autonomamente i normali ostacoli della propria vita. E questo è un apprendimento che lei si porterà sempre con sè, come quando si impara ad andare in bicicletta.
Gli adulti di riferimento possono, invece, starle vicino con la presenza, l'affetto, le parole di conforto e i racconti di come loro hanno superato gli stessi problemi perchè ognuno di noi ha vissuto un momento simile a quello da lei descritto.
Non c'è protezione più grande di quella che ti permette di fare le proprie esperienze. Auguri, dr. Katjuscia Manganiello
22 DIC 2014
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Buongiorno Antonio,
sua figlia sta attraversando una fase delicata di crescita nella quale cambia il modo di rapportarsi tra coetanei e di costruire o di gestire le relazioni, anche quelle consolidate. Credo sia importante darle un pò di tempo per cercare nuove modalità e abbandonare quelle più infantili, probabilmente meno adeguate al nuovo contesto. Da parte sua esserle vicino cercando di trasmetterle fiducia nella possibilità di affrontare le difficoltà di questo cambiamento e la forza per non ritirarsi dalla mischia ma provare e riprovare o, al più, cercare nuove possibilità e nuove amicizie.
17 DIC 2014
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Buongiorno Antonio
visto che la ragazzina ha dei buoni risultati a scuola di certo non abbiamo un deficit intellettivo.
Il problema per cui non viene accettata dalle amiche è legato a queste difficoltà ad esprimersi e a comportamenti e, probabilmente, interessi diversi dalle coetanee.
Fermo il fatto che spesso le ragazzine sono anche "troppo" avanti rispetto alla loro età e quindi assumono, attualmente, comportamenti da donne essendo ancora bambine, il divario può non essere troppo ampio tra sua figlia e le coetanee.
Comunque sia un aiuto alla ragazzina va dato anche con un consulto e aiuto specialistico.
Inoltre va, chiaramente, anche fatto comprendere che lei deve procedere coi suoi tempi e imparare ad accettarsi così com'è, quindi non esasperare il confronto con le altre e non indicarle come modelli da imitare...anche i fiori hanno tempi diversi di "sbocciatura" e spesso quelli che si aprono più tardi hanno rara bellezza.
Un caro saluto a lei e alla ragazzina.
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicoterapeuta in Ravenna
16 DIC 2014
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Caro Antonio,
le consiglierei di valutare l'ipotesi di contattare uno psicoterapeuta dell'età evolutiva considerando che, questi problemi di esclusione, sono dovuti a comportamenti- a suo dire- più infantili rispetto alle coetanea a difficoltà nell'espressione del linguaggio che vanno avanti davvero da tanto tempo.
Le auguro una buona giornata,