dopo 6 anni insieme e un crollo personale (sono in terapia da 7 mesi), inizio a sentirmi morire ogni giorno un po' di più...non riesco più a provare per lui quel che provavo. Non gli trovo difetti, ultimamente quando mi stringe la mano o ci abbracciamo a tratti mi sento bene poi torna questo mostro. Se penso a una vita con lui inevitabilmente ripenso alla me di prima e mi viene angoscia e nausea forte. Mi sento a pezzi, irrealizzata, bloccata (anche sessualmente, come donna...infatti non abbiamo mai avuto un rapporto completo). Ieri sera mi parlava di un suo amico nel quale mi riconosco per gli stessi problemi di crescita, e mi sono sentita morire, come se avessi spostato il dolore per noi su di me...ma poi a casa volevo morire, volevo dirgli neanche io so cosa...come se lasciarlo non bastasse a svuotarmi dal dolore atroce che provo. Paragono tutto al passato e non mi sento più così con lui. Non sento il cuore pieno di gioia, a volte ho ansia a stare con lui è quando sento che dovrei parlargli non capisco più nulla, ansia, panico e pianto. Faccio sogni orribili, sogno mio padre che vuole uccidermi, mi sento angoscia e paura, mi sveglio, lo guardo e al pensiero di passare la vita con lui mi sento morire. Ho tentato più volte di lasciarlo, ma poi nel momento di separarci impazzivo di dolore. Lui per me é stato tutto, primo amore, prima vera felicità nella vita ma se guardo le foto o ripenso alla vita di prima è come se non fossi io...non so spiegarlo! Continuo a consultare forum o cercare risposte in rete, ci penso 24 su 24, solo quando sto con lui e c'è contatto sospendo il pensiero e sto bene ma se mi faccio la domanda "ma allora lo ami?" mi rispondo di no milioni di volte di fila e mi sembra di impazzire. Quando c'è cerco continuamente le sue attenzioni e se non mi calcola mi sento come una bambina rifiutata, sebbene lui sia affettuoso e mi stia sempre vicino. Ma cos'ho? Non ho voglia di fare nulla, di impegnarmi per me, mi faccio schifo e se penso a lui aumenta la voglia di stare a letto immobile per sempre. L'unica cosa "positiva" che noto è che sento di aver voglia di avere intimità con lui ma dopo che c'è stata mi chiedo se fingevo o se l'ho fatto per sensi di colpa. Non ne esco più!
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24 OTT 2015
· Questa risposta è stata utile per 5 persone
Gentile Valina,
lei si porta dentro l'esperienza negativa di un rapporto doloroso e conflittuale con suo padre. Mi chiedevo se e quanto questo problema possa aver contribuito alla recente crisi di coppia che è sopraggiunta apparentemente senza motivi specifici.
La cosa è anche curiosa perchè questa crisi di coppia è subentrata dopo 6 anni di relazione con il suo compagno che presumo buona.
E' anche probabile che lei sia scivolata in uno stato depressivo non ben riconosciuto di cui ne fa le spese il suo compagno, oggetto di sentimenti ambivalenti da parte sua.
Mancano comunque molte informazioni per poter inquadrare il suo problema/crisi in modo più preciso dal punto di vista diagnostico.
Il suo terapeuta ha considerato la sua crisi come una "fase di crescita" ma questa lettura lascia alquanto perplessi perchè per averla in carico già da 7 mesi ha acquisito molti elementi anamnestici che noi non abbiamo.
Le suggerisco però di continuare questa terapia per altri 4 o 5 mesi e farci sapere dopo come vanno le cose e se ha registrato dei miglioramenti.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
19 FEB 2014
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
com'è finita poi??? io sn nelle stesse condizioni
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16 GEN 2014
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Come andata a finire? Sono un ragazzo nelle tue stesse condizioni
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7 NOV 2012
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile signora Valina,
quanto lamenta è risolvibile da un capace psicoterapeuta dopo una attenta valutazione clinica (anche con test, se necessari ai fini diagnostici). La diagnosi certa dà la possibilità di esprimersi sul successo terapeutico e anche sui tempi di cura. Se già è in terapia con un collega conviene affidarsi ed attendere i primi risultati. Non è possibile andare in cura da due specialisti.
dr Paolo Zucconi, psicoterapeuta e sessuologo comportamentale a Udine
6 NOV 2012
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile dottoressa, la ringrazio per la sua riposta innanzitutto! La psicologa É a conoscenza del fatto che io consulti forum e siti...lo faccio continuamente da 7 mesi, scrivo, cerco situazioni simili e poi penso se vivo quelle sensazioni o no. È come se sapessi la risposta, cioè che non voglio stare con lui, ma cerco conferme e so che nessuno può darmele... Da qualche giorno ho nausea continua e se penso a lui mi sembra di impazzire, non so se èé tutto nella mia testa...so solo che sul punto di lasciarlo in passato non ce la facevo, non volevo. Ora mi sembra di avere le idee chiare ma non riesco ad accettarlo... Il pensiero di non vivere più tutte le cose vissute con lui mi fa sentire male da morire. Mi sento una 15enne, alla mia età certe cose dovrebbero affrontarsi in un modo più maturo :(
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6 NOV 2012
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile dottoressa, la ringrazio innanzitutto per la sua risposta... Sono due giorni che sto malissimo, nausea continua e sono convinta di non voler più stare con il mio compagno. Questo mi crea ansia, angoscia, panico. Sono 7 mesi che consultò qualsiasi forum/sito e scrivo la mia storia o cerco segnali o storie simili alle mie. A volte credo sia la mia testa che si é fissata. La psicologa dice che sono in un momento di crescita, ho iniziato ad andarci per crisi personale (problemi con mio padre che mi porto dietro da anni). Penso al mio compagno ed è come se ci fosse dentro di me una persona che urla...
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5 NOV 2012
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Valina,
la situazione che descrive lascia trasparire la sua fatica e la sua sofferenza nell'andare avanti in questo modo; tuttavia accenna al fatto di essere in terapia da 7 mesi. Come mai sente il bisogno di affidarsi anche ad un messaggio su un sito come questo? Mi sentirei di suggerirle una riflessione su questo aspetto e la inviterei a confrontarsi con il suo terapeuta sull'argomento, portando proprio esplicitamente questo suo bisogno di rivolgersi anche a qualcun altro. Forse lavorare insieme al suo psicologo su questo aspetto potrà ricollegarsi ai suoi vissuti relativi alla relazione di coppia che sta vivendo. Un cordiale saluto, dott.ssa Lucia Mantovani, Milano