Buongiorno, vi scrivo per un quesito.
io e la mia compagna (abbiamo un bimbo di 3 anni), con la quale siamo stati insieme per 15 anni, ci siamo lasciati circa 5 mesi fa. lei con diversi prolemi legati al passato e alla famiglia di origine, per i quali sta affrontando un percorso di psicoterapia. io che per poco non entravo nei “loop” malsani della famiglia di origine della mia compagna, ma dai quali sono riuscito ad uscire con un percorso di paicoterapia, breve, ma che mi ha portato a ritrovare me stesso e a ristabilire il “mio posto nel mondo” ma con più consapevolezza.
i motivi per i quali ci siamo lasciati sono diversi, ma ad oggi anche lei ha ritrovato la voglia di riprovarci in maniera “diversa”.
probabilmente affronteremo una terapia di coppia per capire come ripartire.
i quesiti in realtà sono due…premetto che ad oggi abbiamo un ottima intesa sessuale a differenza di come era prima di lasciarci, nonostante ci siamo divisi fisicamente, un’ottima intesa caratteriale e sembra ci siamo riscoperti e sembra anche ci piacciamo ancora piu di prima.
ha senso iniziare una terapia di coppia, oppure è il caso di proseguire e vedere come vanno le cose?
secondo quesito: il terapista di coppia ha la necessità di avere dettagli del paziente dallo psicologo personale?
sinceramente mi piacerebbe tenere le due cose separate in modo da affrontare questo nuovo percorso da zero ma non saprei come esprimere la cosa.
solitamente il terapista di coppia puó avere necessità di un contatto con lo psicologo personale?
grazie per la collaborazione
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27 APR 2023
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Blossom,
Partiamo dal presupposto che una terapia di coppia ha senso nel momento in cui esiste la coppia, dunque la risposta alla tua prima domanda è sì, ci sta iniziare adesso la terapia visti che avete appena passato un momento di crisi ma entrambi sembrate desiderosi di recuperare il rapporto, è assolutamente il momento giusto! La risposta alla seconda domanda invece è che la terapia di coppia e individuale andrebbero tenute separate, può esserci una comunicazione tra i due contesti ma sempre sotto il tuo consenso e consapevolezza. Dunque se il tuo terapeuta di coppia ha necessità di parlare con il tuo individuale dovrà innanzi tutto dirtelo e spiegarti come mai sente la necessità, scegliere con te cosa riportare, e poi riferirti cosa è stato detto tra di loro, tutto sempre nella massima trasparenza.
Spero di esserti stata di aiuto e resto a disposizione per qualsiasi cosa.
Un abbraccio,
Dott.ssa Valeria Passavanti
27 APR 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno
la storia personale è fondamentale per capire una persona .Se fossi in voi farei una terapia di coppia. Siete voi che ci dovete dire che cosa avete risolto con il collega. Perché i problemi di coppia provengono da i problemi individuali. non risolti.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma
27 APR 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Caro Blossom, grazie per essersi rivolto a noi.
Ritengo che, nel vostro caso, iniziare una terapia di coppia abbia assolutamente senso e significato. Credo sia importante, infatti, individuare quei meccanismi di coppia che non hanno funzionato negli anni precedenti, per poterli modificare e per concedervi di ricominciare senza il rischio di ricadere in vecchie dinamiche disfunzionali. L'unico presupposto alla possibilità di una terapia di coppia, è il consenso e la motivazione comune di entrambi i partner.
Per quanto riguarda lo scambio di informazioni con gli altri psicologi, non è un qualcosa di necessario o richiesto, è a discrezione dei professionisti sia avanzare la richiesta, sia fornire delle risposte. Inoltre, è sempre necessario ottenere preventivamente il vostro consenso. Questo tipo di azioni si compie solo ed esclusivamente se finalizzate al benessere dei pazienti, per cui è sempre necessario discutere prima con il terapeuta delle motivazioni che sostengono la sua richiesta e fornire il consenso sugli argomenti che si è disposti a far condividere o meno.
Spero di essere stata esaustiva, altrimenti sarò ben lieta di rispondere ad altre domande.
Dott.ssa Annalisa Magnaneschi
