Buongiorno,
sono uno di voi, ma proprio nel senso che sono uno psicoterapeuta che scrive in questo sito. Vorrei avere un confronto con voi su come lavorate, naturalmente un confronto breve, altrimenti ci stiamo fino a domani.
Io lavoro così: ho una mia teoria di riferimento, come base e filtro teorico; e cerco di vedere, con la persona che mi chiede aiuto, in quel momento, se la mia teoria mi può aiutare. Se ciò non può essere per tutti gli aspetti della terapia, utilizzo tecniche di altre teorie. L'unico vincolo che mi pongo, rispetto a questo, è che la teoria a cui "scippo" la tecnica, debba avere una epistemologia, se non proprio uguale, almeno simile. Per es., da Costruttivista/Postrazionalista (teoria che, come sapete, fa parte della grande famiglia del Cognitivismo Comportamentale) non prenderei mai a prestito una tecnica della Teoria Bioenergetica, Lacaniana, Psicoanalisi "pura" (nel senso che si rifà quasi completamente a Freud), etc. Non perchè non le ritenga valide, ma solo perchè le sento molto lontane a me come persona, dunque, non potrei mai applicare qualche loro tecnica concreta, (facendo finta di sapere la loro teoria, cosa che avviene, invece, con le teorie che abbiano, appunto, l'epistemologia simile alla mia, per cui posso utilizzare le loro tecniche).
Quale è il vostro metodo, se vi va di dirlo?
Grazie, credo che confronti del genere possano essere molto arricchenti per tutti.
dott. Massimo Bedetti,
Psicologo/Psicoterapeuta,
Costruttivista/Postrazionalista-Roma
Risposta inviata
A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo
C’è stato un errore
Per favore, provaci di nuovo più tardi.
Prenota subito un appuntamento online a 44€
Ricevi assistenza psicologica in meno di 72 ore con professionisti iscritti all’ordine e scegliendo l'orario più adatto alle tue esigenze.
Miglior risposta
13 NOV 2015
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Collega,
io mi sono specializzato presso la S.I.P.I. ( Società Italiana di Psicoterapia Integrata ) di Casoria (Napoli).
La mia scuola adotta un "modello strutturale integrato" la cui epistemologia ha come riferimento la Fenomenologia, l'Esistenzialismo e il Costruttivismo.
Il mio approccio al paziente è però di tipo eclettico, confezionato sul tipo di persona, sui suoi bisogni, sulla sua domanda nonchè sul relativo progetto terapeutico personalizzato.
Utilizzo perciò, all'occorrenza, prevalentemente tecniche psicodinamiche, cognitivo-comportamentali e/o di rilassamento autogeno.
Un cordiale saluto.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
13 NOV 2015
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Ringrazio tutti per queste utilissime risposte. Sinceramente, non pensavo ad una partecipazione così "calda" e convinta. Vi ringrazio molto perché era esattamente ciò che volevo. Io penso che, oltre che per noi, questo confronto possa essere utile anche per chi ci legge e chiede i nostri consigli, in modo da farsi una idea più precisa su chi siamo, cosa facciamo e chi gli potrebbe essere più utile.
Grazie ancora,
dott.Massimo Bedetti,
Psicologo/Psicoterapeuta,
Costruttivista Postrazionalista-Roma
13 NOV 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Ciao Collega
carina la tua idea di conoscerci un poco meglio sul piano professionale!
Allora io mi sono specializzata presso Il C.I.S.S.P.A.T. di Padova (Centro Italiano Studio e Sviluppo Psicoterapia Autogena e Psicoterapia a breve termine.)
La mia scuola ha un indirizzo umanistico e orientatato psicoanaliticamente.
Le tecniche che uso di più sono training autogeno di base e abreazione autogena, poi il training autogeno superiore e oniroterapia, tecniche basate sull'uso dell'immagine mentale, analiticamente orientate e poi l'ipnosi.
Il mio approccio è sempre eclettico e valutato per tappe successive sempre studiate sui bisogni della persona e sugli obiettivi terapeutici (secondo gli approcci della psicoterapia a breve termine) e con verifiche intermedie.
Grazie della domanda
Un caro saluto
Dott Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta
13 NOV 2015
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buona la tua idea, Marco, di suggerire dei libri (così l'ho interpretata, anche se male, credo sia un qualcosa di sempre utile). Per quel che mi riguarda, oltre ai libri di V. Guidano, una fonte di continua ispirazione è: "Autopoiesi e cognizione" di Maturano e Varela, 1985, Marsilio ed. Libro molto ostico alla lettura, anche più di Bateson, tuttavia, ogni volta che lo rileggo, scopro sempre qualcosa di nuovo. È uno dei libri le cui teorie hanno ispirato non solo la psicologia e psicoterapia, ma anche l'economia, la sociologia, l'antologia, etc. Insomma, campi del sapevo molto diversi tra loro. Per me, non dovrebbe mancare in nessuna biblioteca, però sempre a portata di mano...lo consiglio davvero a tutti per capire meglio il mondo nel quale siamo immersi. D'altronde gli autori erano due neurobiologi...
12 NOV 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Caro Massimo, sei in buona compagnia. La realtà del nostro lavoro è molto spesso assai diversa da quello che abbiamo studiato e imparato nella didattica pratica.
Un libro che mi è molto caro e che trovo confortante e che allevia quel certo senso di solitudine e incertezza è " Psicoterapia psicoanalitica", della Nancy Mc Williams. Edizioni Raffaello Cortina Editore
Te lo consiglio caldamente.
Buon lavoro Marco Tartari
12 NOV 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Ciao Massimo,
anche io, come te, ho scelto di avere una cassetta degli attrezzi variegata. Mi sembra una buona strategia per non rischiare di restare intrappolata dalla teoria. I miei modelli di riferimento sono di tipo non strutturalista (Terapia Narrativa e Orientata alla soluzione), nonostante io abbia una formazione cognitiva. Prendo in prestito tecniche strategiche qualora ravvisi il bisogno di fermare il loop attraverso la prescrizione del sintomo, utilizzo moltissimo le tecniche di rilassamento ed esperienziali.