Confessione tradimento

Inviata da Leinad86 · 8 mag 2025 Terapia di coppia

Sono un ragazzo di 39 anni e da poco mi sono lasciati con la madre di mia figlia ( 2 anni ), non siamo sposati, é finita perché non mi ama più .
Stavamo insieme da 10 anni, non sono mai stato il ragazzo più affettuoso del mondo ma non sono nemmeno una persona di ghiaccio, ho fatti 2 lavori per tutta la durata della nostra relazione.
Quando é nata nostra figlia la sera facevo il papà e mi rendo conto di essere stato poco presente, ma non perché andavo a farmi i fatti miei.
La mia ex compagna non mi ha mai detto di soffrire di depressione post parto, in casa non c'era un atmosfera preoccupante fino a quando dall' anno scorso non é cambiato tutto.
Niente più intimità, io provavo ma ho ricevuto solo scuse " la pillola diversa" " sono stanca" " siamo stanchi " ecc.
Ho iniziato a sospettare che ci fosse un altro, lei negava .
Ha continuato ad andare dalla psicologa ma senza dirmi della depressione.
3 settimane fa mi confessa che aveva una relazione parallela da 5 anni, che si sono messi insieme 1 anno fa e che é stata lasciata da lui .
Mi é caduto il mondo addosso, lei dice che la bambina é mia, io non ci credo a questo punto.
Le sue amiche, che sapevano tutto, mi han raccontato la loro relazione e cioè quella di un narcisista che la prendeva, la mollava,la bloccava poi riappariva .
Ora lei vorrebbe ricominciare con me, che in realtà mi ama e tutto quello che mi ha detto é frutto di quella sua relazione malata
Io purtroppo la amo ancora, ma non so onestamente se chiudere del tutto . Sono totalmente nel pallone .
Lei ha 32 anni.

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Miglior risposta 9 MAG 2025

Stai attraversando un momento profondamente doloroso e confuso, e hai ogni diritto di sentirti “nel pallone”. Quando si unisce l’amore per una persona, il crollo della fiducia e una figlia di mezzo, i sentimenti si aggrovigliano ed è normale non sapere da che parte andare.
Scoprire che la persona con cui hai condiviso 10 anni — e con cui hai costruito una famiglia — aveva una relazione parallela da cinque anni è uno shock enorme. È un dolore profondo non solo per la menzogna, ma perché mina le basi stesse della vostra relazione: la fiducia, il rispetto, la sincerità.
Non averti mai parlato della sua depressione, né del modo in cui stava male, ha impedito a entrambi di affrontare quel dolore insieme. Forse si è chiusa, forse si è sentita sola, ma è anche vero che la comunicazione è una responsabilità reciproca, soprattutto in una coppia che cresce un figlio.
Ora che è stata lasciata, lei torna da te dicendo di amarti. È comprensibile che tu sia confuso. Ma devi chiederti sinceramente:
Sta tornando per amore o per bisogno?
È pentita per ciò che ha fatto o si sente sola perché è stata mollata?
Che tu la ami ancora è comprensibile. L’amore non svanisce solo perché qualcuno ci ha feriti. Ma amare non significa dover tornare insieme. A volte, amare significa anche proteggersi.
Concediti tempo – Non devi decidere subito. Il dolore, la rabbia, la delusione… hanno bisogno di spazio per trasformarsi in chiarezza.
Parla con un professionista – Anche solo qualche seduta con uno psicologo può aiutarti a sciogliere questo nodo emotivo. Non serve un percorso lungo: a volte bastano pochi incontri per vedere le cose da un’altra prospettiva.
Pensa anche al ruolo di padre – Tuo legame con tua figlia è unico e non dipende dalla relazione con la madre. Anche se scegli di chiudere con lei, puoi essere un padre presente, amorevole e stabile.

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon Psicologo a Massa

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IERI, 11 MAG 2025

Salve Leinad, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice Psicologo a Roma

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10 MAG 2025

Buongiorno,
Capisco che in questo momento non riesca più a fidarsi. Forse avrebbe bisogno di uno spazio suo per elaborare quello che è successo nella relazione

Dott.ssa Alice Noseda Psicologo a Lecco

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10 MAG 2025

Buongiorno mi spiace molto della sua situazione.
Le consiglio dei colloqui di coppia, per analizzare le cose che non vanno fra di voi.
Dottoressa Patrizia Carboni
Psicologa psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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9 MAG 2025

Buonasera, la ringrazio per aver dedicato del tempo a questo spazio e per aver condiviso la sua storia.
Indubbiamente sta attraversando un periodo di sconforto e dolore, sentimenti comprensibili quando ci si trova dinanzi ad un tradimento. Ci si sente come se improvvisamente tutte le certezze vacillino, ma è necessario fermarsi in questi casi. La fretta purtroppo non aiuti, anzi, può portare a prendere decisioni che non corrispondono necessariamente a quel che si desidera davvero.
La invito a chiedersi quanto per lei è ancora importante quella relazione. La risposta è dentro di sè.
Per qualsiasi chiarimento resto a disposizione
Saluti
Dott.ssa Mara Diana

Dott.ssa Mara Diana Psicologo a Aversa

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9 MAG 2025

Ciao Leinad,
Voglio esprimerti la mia vicinanza per quello che stai passando.
Il dolore che si prova in situazioni può far sentire le persone sole e senza appoggi.
Questi sentimenti hanno bisogno di spazio e di tempo. Ascolta il tuo corpo e le tue necessità.

A mio parere potrebbe essere utile un percorso, quando entrambi vi sentirete pronti di affrontarlo, in cui valutare quali sono stati i fattori che hanno portato alla nascita di questa situazione e soprattutto per comprendere quali sono le basi per poter rinstaurare una relazione sentimentale.
Reputo importante trovare tra di voi uno spazio in cui condividere le vostre emozioni e insicurezze.

Come ho detto sopra però ascolta il tuo corpo e datti il tempo necessario per elaborare quello che è successo.

Un caro saluto
Dott.ssa MacMillan Kelly

Kelly MacMillan Psicologo a Torino

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9 MAG 2025

Buongiorno,grazie per aver condiviso la sua storia con così tanta apertura: emerge chiaramente quanto stia attraversando un momento di grande dolore, confusione e vulnerabilità.
Quando una relazione lunga, soprattutto con una figlia piccola, viene sconvolta da una crisi profonda e da una scoperta dolorosa come un tradimento, è normale sentirsi smarriti, combattuti tra il cuore e la testa, incapaci di capire cosa sia giusto per sé e per il futuro.
Vorrei offrirle alcune riflessioni:
Prendersi del tempo. Non si senta costretto a prendere decisioni immediate, né sul continuare. Saluti

Dott.ssa Ada Palma Psicologo a Giugliano in Campania

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9 MAG 2025

Grazie per aver condiviso qualcosa di così intimo e doloroso. La tua confusione è più che comprensibile: sei stato tradito profondamente da una persona con cui hai costruito una famiglia e una vita, e ora ti trovi a dover gestire non solo la fine di una relazione, ma anche la possibilità di doverla rivalutare mentre il dolore è ancora aperto.
Provo a sintetizzare le principali forze in gioco per aiutarti a fare un po’ di chiarezza:

Cosa stai affrontando adesso:

- Shock e tradimento: 5 anni di relazione parallela sono un colpo devastante. Non è un errore occasionale, ma una vita parallela.
- Dubbi sulla paternità: è un dubbio pesantissimo. È giusto che tu voglia chiarezza, anche dal punto di vista legale e psicologico.
- Riconquista e ambiguità: lei vuole tornare indietro, ma il suo comportamento è stato caotico e contraddittorio.
- Amore ancora vivo: tu la ami ancora, e questo rende tutto più difficile. L’amore non svanisce con un gesto, anche se imperdonabile.

Cosa è importante considerare ora:

1) La tua lucidità mentale e la tua salute emotiva
Prenditi tempo. Il rischio maggiore ora è decidere troppo presto spinto dal bisogno di trovare un sollievo immediato dal dolore.
Considera un supporto psicologico personale: stai vivendo un trauma affettivo, e un percorso guidato può aiutarti a distinguere ciò che senti da ciò che ti fa bene.

2) La questione della paternità
Chiedere il test del DNA non è meschino, ma un atto di responsabilità e verità. Se hai dubbi, è tuo diritto legittimo chiarirli, per te e per tua figlia.

3) La relazione
Chi è lei ora? Sta agendo per disperazione? Sta cercando un rifugio perché l’altro l’ha lasciata?
Chi sei tu ora? La tua fiducia è stata distrutta. Non potete tornare “come prima”, ma eventualmente costruire qualcosa di diverso, se c’è la volontà da entrambe le parti e un percorso concreto.

4) Il ruolo di padre
Qualunque cosa accada tra voi, tua figlia ha bisogno di te. Il legame con lei, se confermato, va protetto e custodito anche al di fuori della coppia.

Domande che potresti porti con sincerità:

- Posso davvero fidarmi di lei di nuovo?
- Tornerei con lei se non provassi ancora questo dolore e questo attaccamento?
- Sono disposto a ricostruire con una persona che mi ha mentito così a lungo, e che ora vuole tornare solo dopo essere stata lasciata?
- Cosa insegno a mia figlia su amore, rispetto e dignità restando o andando via?

Un possibile passo concreto
Un periodo di distacco reale e protetto, anche con l'aiuto di un terapeuta di coppia, può aiutare entrambi a vedere le cose con più lucidità e a capire se il desiderio di “tornare insieme” è sano, o solo un riflesso della paura e della solitudine.

Non sei solo. Quello che stai provando ha un senso, ma merita di essere attraversato con dignità e protezione, senza fretta.

Dott. Mirko Manzella Psicologo a Trieste

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9 MAG 2025

Buongiorno gentile Utente, quello che sta vivendo è un momento profondamente doloroso, e le sue parole trasmettono con grande chiarezza quanto siano intensi i sentimenti, i dubbi e le domande che si sta ponendo. Dopo dieci anni di relazione e la nascita di una figlia, vedersi crollare le certezze costruite, affrontare il tradimento e dover fare i conti con la possibilità di una ricostruzione o di una definitiva separazione, richiede un’enorme forza emotiva.

È importante che lei riconosca (e mi sembra lo stia già facendo) quanto abbia investito nella relazione, nonostante le sue fatiche personali e lavorative. Non essere stato sempre affettuoso non significa non aver amato. Spesso, nelle relazioni di lunga data, le difficoltà di comunicazione e il peso delle responsabilità quotidiane possono portare a forme di distanza che, se non riconosciute e affrontate, creano fratture silenziose. Il fatto che lei stia ora interrogandosi così profondamente è già un passo verso una maggiore consapevolezza di sé e dei propri bisogni.

La rivelazione di una relazione parallela, durata anni, ha evidentemente un impatto devastante. Oltre alla rabbia e al dolore, si affacciano sentimenti di confusione, disillusione e perdita di fiducia. Ed è del tutto comprensibile che ora lei si senta “nel pallone”, specialmente alla luce del fatto che prova ancora amore per questa persona e, al tempo stesso, è costretto a confrontarsi con una serie di verità che scuotono la base stessa della vostra storia.

La presenza di una figlia rende tutto ancora più delicato, perché immagino quanto per lei sia importante essere un padre presente, coerente e affettivo, pur nella complessità attuale del rapporto con la madre. In queste situazioni, è fondamentale prendersi il tempo necessario per ascoltarsi in profondità, senza cedere alla fretta o alla pressione emotiva, né da parte sua né da parte della sua ex compagna.

Sarebbe utile, in questo momento, un supporto psicologico che le permetta di fare chiarezza, non solo su ciò che prova, ma anche su ciò che desidera per sé e per il legame genitoriale con sua figlia. La terapia, individuale o eventualmente anche di coppia in un secondo momento, può diventare uno spazio protetto in cui orientarsi, distinguere l’amore dal bisogno, il perdono dalla negazione, la speranza da un’illusione.

Qualsiasi decisione lei prenderà (chiudere del tutto o valutare una possibilità di ripartenza) sarà più solida se radicata nella consapevolezza e non nella confusione. E per arrivare a quella consapevolezza serve tempo, pazienza, e qualcuno con cui condividere questo percorso in modo professionale e rispettoso.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino

Dott. Luca Vocino Psicologo a Bergamo

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9 MAG 2025

Ciao Leina,
quello che stai vivendo è uno tsunami emotivo. Dopo un lungo legame, una figlia e tanti sacrifici, scoprire una doppia vita fa vacillare tutto: fiducia, identità, direzione.

Il dolore che provi è legittimo. Anche l’amore che senti, nonostante tutto.

Quando crollano così tante certezze, è normale sentirsi nel pallone. La verità però è che in questi momenti non servono decisioni affrettate: serve tempo.
Tempo per ascoltarti, per elaborare il tradimento, per capire chi sei oggi e cosa vuoi davvero.

La terapia potrebbe aiutarti molto, anche per distinguere il dolore della rottura dall’amore vero, e non farti condizionare dal senso di colpa o dal bisogno di ricomporre qualcosa a ogni costo.

Non devi decidere adesso. Ma meriti chiarezza, rispetto e pace, prima di tutto dentro di te.

Un caro saluto
Dott. Luca Bertolini
Psicologia Positiva e Mindfulness

Luca Bertolini Psicologo a Segrate

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9 MAG 2025

Buongiorno Leinad,

la ringrazio per aver condiviso il suo vissuto e mi dispiace molto per il periodo complesso e doloroso che sta attraversando. La scoperta di un'altra relazione è sempre un momento molto critico: si prova tanta rabbia e tanto dolore, ci si chiede spesso chi è davvero la persona che si ha di fronte, ci si può chiedere che cosa si è sbagliato e, in alcuni casi, se e come ci si può fidare di nuovo.

Io credo che sia molto importante per voi poter elaborare le emozioni legate a questo evento e costruire un senso di quello che è successo. Mi sento di consigliarvi, in questa direzione, un percorso che vi permetta di raccontarvi, di dire come vi sentite e di esprimere il dolore legato a questa scoperta. Credo che sia poi importante avere uno spazio in cui domandarvi su quale "terreno" quella relazione si è verificata: comprendere, tra le altre cose, le caratteristiche della vostra relazione, i "pezzi" che ciascuno di voi ha portato in questa storia e il vostro incastro come coppia, potrebbe aiutarvi a capire che significato ha avuto questa storia al di fuori del vostro rapporto, ma anche come mai nel vostro rapporto sia stato così difficile trovare uno spazio per parlare del disturbo e del percorso della sua ex compagna e, più in generale, delle difficoltà che possono emergere (per entrambi) in un momento di vita delicato come la nascita di un figlio.
Penso che un percorso di questo tipo possa anche aiutarvi a conoscervi meglio, in quanto persone e in quanto partner.

Solo una volta che avrete rimessi insieme i pezzi, potrete capire se c'è una possibilità di ridare vita alla vostra relazione, costruendo un rapporto nuovo, caratterizzato da fiducia, intimità e rispetto, oppure se è il momento di andare avanti, senza portare sulle spalle pezzi di una storia irrisolta e riuscendo a mantenere quella capacità di essere genitori insieme, fondamentale, in ogni caso, sia per voi che per la vostra piccola.

So che il confronto con sè stessi e con l'altro, in circostanze come queste, può fare paura per tantissime ragioni, ma è importante che lo facciate, per poter essere delle persone felici, dei buoni genitori ed, eventualmente, dei partner in una storia che vi faccia sentire bene.

Con affetto e augurandovi il meglio,
dott.ssa Margherita Clemente

Dott.ssa Margherita Clemente Psicologo a Bergamo

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