Comportamenti atipici o sono solo un viaggiatore?

Inviata da giovanni · 26 ago 2015 Autorealizzazione e orientamento personale

Salve, sono un ragazzo single ed amo viaggiare. Sono appena rietrato da un lungo ed intenso viaggio e voglio subito ripartire.
Ritorno a casa con la valigia piena di souvenir, ho la camera piena di souvenir, oggetti presi durante un viaggio, cartoline, foto... Ho tantissima cura dei mie souvenir, gli curo più di me stesso. Gli amici ed i genitori dicono che faccio così perche sono single e cerco di recuperareviaggiando e collezzionando. Ho trovato questa cosa su diversi libri ed in diversi film. Mi dite se è vero, e mi spiegate il perché ? Grazie mille
cari saluti

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Miglior risposta 26 AGO 2015

Caro Giovanni,
sono completamente d'accordo con quanto ti ha scritto la collega Chiovini.
Effettivamente sembra che quella del viaggiare e collezionare i relativi souvenir ( forse troppi per non rischiare di perderne traccia mnemonica ) sia l'unico interesse della tua vita. Anche la cura con cui li cataloghi e conservi lascia perplessi e sembra denotare un lieve tratto ossessivo.
Questo non vuol dire che ti devi preoccupare ma solo che forse ci sono cose importanti che ti mancano e che tu cerchi di compensare in questo modo ( che per te è il più piacevole ) mentre sarebbe bene approfondire in psicoterapia questo argomento.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio Campagna (Salerno)

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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27 AGO 2015

Gentile Giovanni
da come li descrive, i suoi viaggi mi sembrano "fughe" generate da un senso di inquietudine, da una sorta di difficoltà a stare fermo; il rito del collezionare "souvenir" - a cui peraltro dedica tante cure - mi fa pensare ad una sua paura di non riuscire a trattenere dentro di sè il ricordo dei luoghi visitati, come se anch'essi siano a rischio di "fuga".

Forse vive i suoi viaggi e i rituali annessi come antidoto ad un qualcosa, legato alla sua quotidianità, che le crea disagio e con cui non si è mai confrontato (essendo sempre in costante movimento) e che le auguro di chiarire. Il fatto che stia già cominciando a chiederselo, mi sembra un buon punto di partenza per un viaggio dentro se stesso.

I viaggiatori sono persone dall'indole curiosa: questa caratteristica - che probabilmente anche lei possiede - potrebbe aiutarla a trovare una risposta.

Cordialmente
Dott.ssa Stefania D'Antuono

Dott.ssa Anna Stefania D'antuono Psicologo a Venezia

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26 AGO 2015

Caro Giovanni,
dal punto di vista psicologico comportamenti ed abitudini non sono, di per sè, giusti o sbagliati, normali o non normali, sani o malati.

Un comportamento diviene disagio psicologico quando influenza le sue relazioni e il lavoro, quando occupa quasi del tutto il tempo e non lascia spazio per altro.

Racconta della sua passione per i viaggi e delle sue collezioni di souvenir, che cura con molta attenzione. Cosa significano, per lei, questi souvenir? Cosa succederebbe se non potesse collezionarli?

Il viaggio, in metafora, è esplorazione e scoperta. Come lo è un percorso di sostegno psicologico. Potrebbe ipotizzare un nuovo viaggio di esplorazione e scoperta di sè.

Un saluto
Dott.ssa Francesca Fontanella

Dott.ssa Francesca Fontanella Psicologo a Rovereto

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26 AGO 2015

Gentile utente,
non ci dice molto altro della sua vita; cosa fa? studia, lavora? vive in famiglia?
Non sono informazioni secondarie perchè viaggiare implica vedere mondi nuovi e diversi dall'usuale. Se questo bisogno del "diverso", di esplorare, è naturale e proprio anche degli animali, un suo eccesso rimanda ad una ricerca di motivi che non possono prescindere dall'esame della condizione quotidiana.
Le relazioni affettive sono solo un aspetto della vita e non è detto che siano le principali in causa nel suo caso.
cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologo a Roma

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26 AGO 2015

gentile Giovanni,
bello viaggiare: condivido la sua passione per i viaggi e le scoperte in genere. Ho pensato che, per capire se si tratta di una specie di sintomo, dovrebbe provare ad osservare come si trova quando è a casa, in famiglia o nel suo vivere quotidiano. Se nota la presenza di inquietudine e il pensiero di partire diventa un pensiero fisso o addirittura un modo per alleviare la tensione allora direi che potrebbe valer la pena approfondire. Capisce quanto sia importante riuscire a stare bene in qualunque posto ci troviamo a passare la nostra vita e ciò dovrebbe avvenire sia a casa sia durante un viaggio o in una bella vacanza. Un cordiale saluto

Dott. Mazzoleni Damiano Psicologo a Lecco

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26 AGO 2015

Gentile Giovanni, la memoria è direttamente influenzata dalle emozioni e queste sono sempre innescate da un pensiero.
I souvenir sono un modo che spesso utilizziamo per cristallizzare nella nostra memoria determinati pensieri legati a luoghi ed esperienze che per noi hanno un valore importante e rivederli può innescare nuovamente tali pensieri e tali emozioni, dandoci soddisfazione.
Il collezionismo infatti si basa principalmente sul valore emotivo attribuito agli oggetti collezionati, è un'esperienza comune a molte persone.

Su questo tema un'osservazione possibile può essere sulla frequenza delle emozioni in altri contesti di vita, quante emozioni prova nella sua quotidianità? Quanto la soddisfano? Fare viaggi può essere un'esperienza arricchente, ma anche la semplicità della quotidianità può essere molto stimolante.

Vista la domanda di ampio respiro, le suggerisco di approfondire il valore emotivo della propria quotidianità e le emozioni che la accompagnano nei suoi impegni quotidiani, forse trovare soddisfazione quotidiana renderebbe il viaggio più un piacere che un bisogno.

Cordiali saluti.

Dr. Valerio Celletti

Studio di Psicologia Cognitiva e Sessuologia - Dr. Valerio Celletti Psicologo a Milano

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26 AGO 2015

Caro Giovanni,

viaggiare può essere una passione meravigliosa che porta a scoprire luoghi, culture, sapori diversi a qualunque età e permette anche di allargare la nostra visione delle cose e degli altri, abolendo i pregiudizi. Portare a casa uno o più souvenir per ricordare le emozioni vissute è più che normale.
Se però tale atteggiamento supera il confine dell'ossessività e viaggiare diventa un modo per fuggire dalla vita quotidiana, forse è consigliabile un percorso di maggiore conoscenza e riflessione su sé stesso, le proprie scelte e i propri limiti. Se oltre a viaggiare, lei ha una vita sociale costruttiva fatta di un lavoro, di amici, di relazioni, vedrei la situazione nella norma; ma se oltre a quell'hobby vive in un contesto di solitudine, isolamento e difficoltà ad intraprendere legami, potrebbe rivolgersi ad un professionista che la possa aiutare.
Mi faccia sapere,
un caro saluto

Dott.ssa Monica Chiovini

Dott.ssa Monica Chiovini Psicologo a Ghemme

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