Comportamenti ansiosi e vittimismo: come risolverli?

Inviata da melania · 14 ago 2014 Ansia

Buongiorno, scrivo per avere una risposta riguardo al comportamento di mia madre nei miei confronti. Ho 44 anni e una vita felice con mio marito e mia figlia, mia madre ha 72 anni, vedova e ha sempre sofferto di crisi d'ansia, con un esaurimento nervoso verificatosi circa 40 anni fa. Dopo la morte di mio padre è peggiorata in maniera esponenziale, vive in uno stato d'ansia perenne ed ha atteggiamenti vittimistici nei miei confronti. Cioè, mi provoca apposta per farmi arrabbiare per poi fare la vittima e dire che il mondo ce l'ha con lei. La cosa che mi preoccupa di più però è la perdita di coscienza della realtà che si sta verificando ultimamente. Cioè, si inventa situazioni catastrofiche inesistenti(ha detto a una vicina che gli si è allagata la casa mentre in realtà non è vero!!) solo per attirare l'attenzione degli altri. È il caso di portarla da un neuropsichiatra? Potrebbe peggiorare nei comportamenti fino all'autolesionismo? E soprattutto, come posso convincerla che soffre di tali disturbi, perché ovviamente per lei sono gli altri che hanno problemi.

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Miglior risposta 7 OTT 2015

Gentile Melania,,
è necessaria in via preliminare una consulenza neurologica che, tramite opportuni accertamenti diagnostici strumentali ( TAC, RMN etc.), escluda un possibile danno cerebrale di tipo degenerativo o comunque organico che potrebbe richiedere apposita terapia farmacologica.
Dopo di ciò, anche in associazione ad una eventuale terapia medica, si può prendere in considerazione un aiuto psicoterapeutico.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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24 DIC 2018

Buongiorno,
mi sembra utile farla vedere da un neurologo o psichiatra. Per convincerla basterà dirle che sono esami di routine.

Angelo Feggi

Dott. Angelo Feggi Psicologo a Genova

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19 AGO 2014

Buongiorno Melania, concordo con i colleghi in merito alla necessità di un consulto neurologico. Fatto ciò è da considerare la possibilità di una comorbilità (cioè compresenza di disturbi di origini diverse) tra patologie tipiche della senilità in senso neurale, cardiovascolare e ormonale, e patologie della sfera più prettamente psico-emotiva, come l'ansia, la paura dell'abbandono, pensieri di rovina, angoscia di morte, e altri. Non è facile convincere una persona che sta male e si deve curare, cerchi l'alleanza del medico di base o di una figura sanitaria di cui sua madre si fida, e prosegua per piccoli passi. Le faccio i miei migliori auguri

Stefania Dr Turati Psicologo a Vigevano

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18 AGO 2014

Gentile Melania, vista la storiA personale di sua madre, il lutto e l'età, e' possibile che si intreccino sia problemi di tipo psicologico che di tipo neurologico, per cui le consiglio di consultare un neurologo pr valutare intanto se i sintomi di perdita della realtà sono dovuti a malattie degenerative, dopo questa valutazione ponderi la possibilità di un supporto psicologico.
Spero di esserle stato d'aiuto
Dott. Dario Grigoli
Pinerolo

Dott. Dario Grigoli Psicologo a Pinerolo

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14 AGO 2014

Consiglierei una visita psichiatrica o geriatrica per valutare quelli che sembrano sintomi di un disturbo (comuni nell'anziano). In tal caso, infatti, sarebbe prima di tutto necessaria una terapia. Senza un inquadramento clinico iniziale che escluda la presenza di uno stato patologico, eventuali accorgimenti ambientali o relazionali rischierebbero di essere inefficaci.

Dott. Francesco Pietrini Psicologo a Firenze

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