Un datore di lavoro può effettuare violenza psicologica, spingendo a fare cose non consone e poi negare tutto? e poi licenziarti? come si potrebbe definire una violenza psicologica, mobbing ecc... inducendoti al suicidio denigrandoti con altri colleghi, ecc..
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25 MAG 2016
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Caro Ferdinando
questa che viene descritta è una situazione molto seria e molto grave e credo che debba trovarsi un modo per uscirne.
Segua gli ottimi consigli della collega Dott. Mariani e si rivolga anche ad uno psicoterapeuta che potrebbe seguirla e sostenerla nelle azioni che dovrà intraprendere e anche potrà valutare il suo stato psicologico e rilasciare una relazione in merito che entrerà a far parte della documentazione complessiva.
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta
24 DIC 2021
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno,
Non è importante definire di cosa si tratti, se di violenza o di mobbing, si tratta ad ogni modo di uno comportamento scorretto ed alquanto grave. Si rivolga ad un avvocato e intraprenda contemporaneamente un percorso di sostegno psicologico che la possa aiutare nei momenti di sconforto e la possa guidare verso le scelte più opportune.
Per qualsiasi cosa, essendo Psicologa Forense oltre che Clinica mi può contattare in privato per consigli più tecnici.
10 LUG 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Ferdinando,
oltre al consiglio di uno psicoterapeuta, che la sosterrà e guiderà in questo momento difficile, le consiglio di rivolgersi ad un avvocato per valutare se ci sono i termini per una denuncia.
Un saluto
Dott.ssa Ilaria Albano
Psicologo a Roma
26 MAG 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Caro Ferdinando, per parlare di Mobbing deve esserci una causa (il/i comportamenti vessatori da parte del datore di lavoro - collega - subordinato) e la conseguenza (lo sviluppo di uno stato patologico al livello fisico o psicologico).
I comportamenti (le cause) possono essere i più diversi, ad esempio: marginalizzazione dell'attività lavorativa, svuotamento delle mansioni, mancata assegnazione dei compiti con inattività forzata, esercizio esasperato ed eccessivo di forme di controllo, ecc.
Le conseguenze più tipiche sul mobbizzato sono invece quelle che le ha già descritto la collega dott.ssa Mariani.
25 MAG 2016
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Caro Ferdinando,
a quanto già esposto dalle colleghe aggiungo, che si parla di violenza (sotto forma di stalking, mobbing, bullismo, sessismo, ecc.) ogni volta che si crea paura e perdita di libertà.
La perdita di libertà è direttamente collegata con la paura. Sotto paura non si può essere liberi di scegliere, di pensare, nè di agire. La persona violenta del resto, desidera indurre paura per avere dominio sugli altri e sulle decisioni.
La paura a sua volta può essere indotta in tanti modi, ma fondamentalmente passa per una posizione di potere, chi induce paura ha un potere sull'altro, in senso psicologico, morale, materiale, strumentale.
Nel suo caso è sicuramente un potere dato dalla posizione gerarchico-lavorativa, ma anche psicologico perchè induce delle cose che poi nega e la mette in confusione, minacciandola per giunta di licenziarla, creando appunto paura, ansia, con tutti i sintomi esposti dalla collega.
Chi è vittima di violenza perde lucidità, forza, energia e fiducia, la prima reazione consiste nel mettere in dubbio ciò che si sta vivendo, credere di essere esagerati, perdendo chiarezza sulla situazione effettiva. La prima cosa è distanziarsi dalla relazione violenta, tutelarsi in senso psicologico, materiale e legale.
Come diceva la collega è importante rivolgersi ad uno sportello con vari specialisti, in modo da avere un aiuto immediato, sia psicologico, valutativo e legale, cominciando a creare i presupposti per una tutela legale, materiale ed un equilibrio psicologico.
La ripresa della serenità talvolta può necessitare di tempo, ma avere dalla propria parte qualcuno che capisce la situazione e dà spazio ai propri diritti è importante e sicuramente velocizza il processo di normalizzazione.
Le faccio i miei migliori auguri!
Sabrina Costantini
Psicologa Psicoterapeuta
Pisa - Cecina
24 MAG 2016
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Ferdinando,
il mobbing è un concetto definito giuridicamente che descrive un insieme di comportamenti direttamente o indirettamente aggressivi e vessatori nei confronti di una persona da parte di uno o più membri di un gruppo.
Quando l'azione proviene da un datore di lavoro o da un individuo che occupa comunque un livello gerarchicamente superiore si parla di bossing.
Le conseguenze più tipiche riguardano sintomi ansioso-depressivi, perdita dell'autostima, insonnia, attacchi di panico, disturbi psicosomatici, isolamento.
Se si vuole denunciare e ottenere un risarcimento, occorre rivolgersi ai sindacati o allo sportello mobbing della propria città.
Poiché per ottenere un risarcimento è necessario che il medico del lavoro dimostri una relazione causa-effetto tra i sintomi del lavoratore e le azioni di mobbing, è utile che il lavoratore riesca a raccogliere quante più prove possibili della vessazione (mail, registrazioni, testimonianze, descrizioni precise di
eventi) unite all'eventuale documentazione medica che dimostri la sintomatologia (ricette per psicofarmaci, visite mediche, ricoveri).
Spero di aver risposto alla domanda