Come si gestisce il rapporto terapeutico?

Inviata da Simone · 5 ago 2014 Orientamento professionale

Salve,

avrei alcune domande sul rapporto terapeutico.

E' normale che un'ora terapeutica duri solo 50 minuti?

Se la/lo psicologa/o si innamorasse del/della paziente, dovrebbe inviarlo a un collega? Anche se riuscisse a gestire le dinamiche intime?

Si può comunicare al terapeuta di volergli bene? Ci si possono scambiare gesti di affetto come abbracci, baci (sulla guancia) e carezze?

E' possibile mantenere una relazione (amicale, affettiva, sessuale ...) tra paziente e psicologo dopo il termine della terapia?

Grazie per le delucidazioni.

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Miglior risposta 6 AGO 2014

Il tempo è una questione che di solito viene affrontata nel cosiddetto "contratto terapeutico". Di norma sono 50 minuti canonici ma resta comunque legato al modello  compreso dal terapeuta e dalla sua formazione. Alcune addirittura non prevedono il tempo minimo e potrebbero interrompere anche dopo 10 minuti la terapia ( vedi Lacaniani), altri potrebbero far durare la seduta ben oltre i 50 minuti. È possibile che ci si leghi al paziente, provando quel che Lei chiama amore   ma, Le dirò,  che un buon terapeuta è assolutamente preparato a questa evenienza e sa cosa significa esser dipendenti da un rapporto e come gestirlo,  anzi a volte rappresenta un cardine del lavoro che si sta compiendo e su cui operare. Se lo si invia ad un collega è perché non in grado gestireire ciò che sta accadendo e comunque l'invio rappresenta un atto assolutamente corretto ed auspicabile. Si può,  anzi si dovrebbe, comunicare al terapeuta il proprio sentimento. Spesso, conunque, è il professionista che è in grado di accorgersi di questa che è una dinamica, come altre, si cui lavorare. Per quanto riguarda  la scambievolezza di gesti affettuosi c'è un'ampia letteratura in merito. Di solito è sempre auspicabile e corretto evitare il contatto ma alcuni modelli, invece, accettano alcuni collegamenti affettivi col paziente. Nulla però che debba essere interpretato come un inizio di relazione amorosa ma che ha un suo precipuo scopo e funzione. L'affetto è un altro indicatore sempre da elaborare. Non è auspucabile mantenere una relazione amicale col terapeuta. Se il rapporto ed il percorso si concludono positivamente sarà la stessa professionalità terapeutaeura a farLe elaborare queste evenienze. Quando termina un rapporto è normale provare gratitudine per il professionista ( in fondo ha fatto molto per il paziente  per migliorare la qualità della sua vita). La sessualità è esclusa tassativamente dal rapporto. Non c'è giustificazione ad una tale evenienza se non una scarsa preparazione e formazione personale che porta ad un invischiamento ed un rovinoso fallimento della terapia, spesso con peggioramento del paziente. Ci sono comunque stati dei casi in cui terapeuta e paziente hanno condiviso un futuro insieme ma, ognimodo, ciò rappresenta  sempre qualcosa da ben valutare ed osservare, non contemplando sempre un' inosservanza delle regole. È comunque un'evenienza che trova ragione in altro che potrebbe essere argomento di approfondimento che in queste pagine certo non possiamo affrontare vista la complessità intrinseca e non univoca. Tenga comunque sempre presente che di fronte a Lei c'è un essere umano e che tutte queste sono evenienze "umane".  Ciò che accade ed accadrà è legato solo ed esclusivamente ad alcune componenti: la qualità interiore, professionale ed etica dell'operatore e sono queste le cose che fanno di un essere umano un professionista dedito alla cura. Poi ci sono professionisti che oltre la preparazione possiedono quel quid che fanno di loro degli out sider che personalmente vedo e valuto come una questione di intelligenza relazionale al di sopra della norma ed a tutto vantaggio del paziente. Buon proseguimento e  ... forza!

Ancona Fulvio Psicologo a Napoli

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6 AGO 2014

Salve a te,leggo delle domande precise alle quale mi è semplice rispondere in modo altrettanto preciso.
-La durata della seduta è di 50 mjnuti.
-Lo/a psicoterapeuta, grazie alla sua formazione ed in presenza di qualsiasi situazione controtransferale, è tenuto/a deontologicamente ad utilizzarla con finalità terapeutiche.
-Il/la Paziente non solo può,ma è tenuto a comunicare qualsiasi vissuto ma non passando all'atto (ad es.può esprimere verbalmente il desiderio di baciare, senza baciare).
-Conclusa la terapia non è consentito continuare la relazione, in quanto sarebbe una contraddizione a disconferma della conclusione stessa.
Spero di essere stata chiara, in caso contrario sono sempre disponibile.
Dott.ssa Carla Panno
psicologa-psicoterapeuta

-

Dott.ssa Carla Panno Psicologo a Milano

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6 AGO 2014

Egregio signor Simone,
rispondo alle sue domande (ma non conosco nulla della situazione che origina tali suoi dubbi per cui la cosa migliore penso sia chiarire col terapeuta):
1. possibile, se poi così era gli accordi intercorsi tra professionista e paziente con consenso informato: bene
2. sarebbe opportuno, comunque vadano le cose
3. si può fare se si crede: sarà comunque il terapeuta a chiarire il rapporto e bloccare manifestazioni che con la terapia non c'entrano
4. è possibile
dr paolo zucconi, sessuologo clinioc e psicoterapeuta comportamentale e cognitivo a udine

Dr. Paolo G. Zucconi (sessuologia clinica & Psicoterapia) Psicologo a Udine

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6 AGO 2014

Buon giorno Simone, non è chiaro se le sue domande nascono da esperienza diretta e accaduta o se sono invece curiosità o paura che ciò accada. Occorre sapere di più per poterle fornire utili informazioni.
Di certo posso dirle che la relazione terapeutica e' comunque una relazione dove i sentimenti emergono e possono nascere reciprocamente fra paziente e terapeuta, la cosa importante e ' che non vengano celati ma anzi espressi e discussi affinché la relazione rimanga terapeutica e non un gelato fidanzamento. Anche il terapeuta di può infatuare ed innamorare del suo paziente, ovviamente ciò dovrebbe essere detto ed espresso in modo chiaro, ed in questi casi la cosa opportuna e' quella di interrompere la cura ed inviare ad altro collega .
Spero di esserle stato d'aiuto, resto a sua disposizione per ulteriori chiarimenti
Dott.Dario Grigoli
Pinerolo

Dott. Dario Grigoli Psicologo a Pinerolo

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