Buonasera, mi chiamo Rebecca e ho 27 anni. Premetto di essere già stata in terapia con uno psicologo, con il quale però ho interrotto dopo sei mesi per mancanza di miglioramenti.
Sono sempre stata una ragazza senza troppi timori, a 18 anni mi sono trasferita all'estero, ho lavorato, studiato, sono tornata a casa e ho trovato lavoro, agli occhi di molti sono una persona estroversa e con capacità rilevanti.
La verità è che io non mi sento così, se per esempio mi propongono un lavoro di un certo rilievo, o lo rifiuto perché penso che abbiano sbagliato a valutarmi, o lo accetto (come adesso) e costantemente penso di stare per dire qualcosa di sbagliato che proverà agli occhi di chi mi ha voluto l'inganno che sono.
Ovviamente questo tipo di atteggiamento si riversa anche nell'aspetto relazionale, quello romantico, per capirci, mai in quello più generico di amicizia. Quando mi interfaccio con una persona interessata, stento davvero a credere a quell'interesse, mi dico per esempio "ma figurati se si preoccupa così tanto per te, perché mai dovrebbe? Starà esagerando il tutto per fare bella figura", eppure genero una dipendenza verso quella persona, anche se non gliela mostro assolutamente, perché me ne vergogno.
Immagino di avere chiare disfunzioni dell'autostima, ma ho difficoltà a lavorarci e in più nell'ultimo anno comincio a provare piccole forme d'ansia mai provate prima, ansia nelle cose più semplici e quotidiane (dal non voler guardare la risposta ad un messaggio fino a un costante presentimento di un'imminente disgrazia).
Possono essere le due cose collegate? È possibile che il non lavorare su me stessa mi stia portando a piccoli stati d'ansia (non invalidanti, ma nuovi per me)?
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12 MAG 2022
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Rebecca cara,
nel leggerti ho avuto la sensazione di avere davanti una giovane donna che forse, è stata una bambina non troppo valorizzata nelle sue potenzialità. Ogni individuo si sperimenta e conosce attraverso l'occhio dell'Altro, e quando questo riconoscimento nell'età più tenera manca di adeguati nutrimenti si cresce dubbiosi del proprio valore, ancorati all'idea che non siamo abbastanza o, nella sfera affettiva, con la convinzione che se l'altro mostra interesse, avrà di certo un secondo fine. Ecco, mi verrebbe da chiederti: "ma Rebecca, che bambina è stata? Quanto ha sperimentato attraverso lo sguardo delle persone significative il dono del suo potenziale unico e irripetibile?". Il dialogo con uno specialista che risani la fragilità della stima che hai in te, attraverso l'alleanza terapeutica, è a mio avviso l'atto nutritivo più efficace di cui poter disporre. Il terapeuta, potrebbe offrirti l'esperienza di un rispecchiamento, di una consapevolezza del tuo valore e delle doti e talenti che oggi ignori.. Rebecca, ogni mancanza, ferita, vuoto o abisso creato da una relazione si risana attraverso una sana relazione. Noi siamo un dialogo, e per riequilibrare e armonizzare il dialogo con te stessa è necessario passare per un sano dialogo con l'Altro. La terapia questo offre.
Io resto quì, a tua disposizione anche online.
Ti abbraccio.
Dott.ssa G. Clarissa
12 MAG 2022
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Buongiorno Rebecca sembra consapevole di aver bisogno di un aiuto terapeutico e nel contempo di avere difficoltà ad affrontarlo.
Le consiglio di farlo Quando sarà pronta 6 mesi sono sicuramente pochi per vedere dei miglioramenti ma forse non era il momento giusto oppure non era l'approccio giusto per lei
12 MAG 2022
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Cara Rebecca,
da ciò che descrive si percepisce molto la lotta che lei fa costantemente con se stessa che credo sia anche molto faticosa: potrebbe esserci una difficoltà da parte sua di riconoscere le parti positive di sé e che gli altri possano vederle, il timore del giudizio degli altri e la percezione di merito che invece sono molto importanti per avere fiducia in se stessa e quando si relaziona ad altri nel lavoro o nell'area sentimentale, aspetto fondamentale per creare una buona stabilità nelle aree della sua vita.
Potrebbe essere importante capire se ci sono state esperienze invalidanti dal punto di vista della percezione del merito e del giudizio dell'altro, per rielaborarle e integrarle in una visione di sé più completa a armonica che le permetta di recuperare quelle parti di sé che la facciano sentire al sicuro nel relazionarsi al mondo esterno.
Nella speranza di esserle stata utile, resto a disposizione anche eventualmente online e le auguro una buona giornata.
12 MAG 2022
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Ciao Rebecca, quello che stai descrivendo rientra in un tipo di sofferenza legata all'autostima e a forme di ansia che é chiamata "sindrome dell'impostore".
Puoi risolverla e puoi vivere una vita serena e più soddisfacente, devi avere pazienza e dare tempo e fiducia ad uno psicologo. Hai parlato di 6mesi di percorso, é vero che bisogna essere in sintonia con lo psicologo e forse quello specifico percorso poteva non essere adatto a te, comunque devi dare più tempo a te stessa e più tempo alla terapia, 27 anni di abitudini di pensiero necessitano di tempo per modificarsi.
Sei una ragazza giovane lavora su di te e arriverai a vivere con la gioia che meriti.
Un caro abbraccio
12 MAG 2022
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Buongiorno,
Sarebbe utile iniziare un percorso di terapia senza avere fretta nei miglioramenti. Interrompere dopo 6 mesi credo sia stato prematuro perché si è proprio all'inizio della terapia. Questa volta inizi con questa consapevolezza e vedrà che se si darà il tempo necessario otterrà grandi miglioramenti.
Spero di esserle stata utile.
Un saluto.
Dott.ssa Claudia Tedde
12 MAG 2022
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Buongiorno Rebecca,
non si nasce con un pensiero svalutante su di sé, lo si apprende.
In terapia è necessario ricostruire il percorso degli eventi che l'hanno portata a questo apprendimento distorto e rielaborarlo.
La terapia EMDR è molto efficace in tal senso.
Le auguro il meglio e resto a disposizione
Dott.ssa Oriana Parisi