Come riprendere in mano la propria vita dopo la separazione?

Inviata da Vale Vale · 15 ott 2018 Terapia di coppia

Salve, ho 32 anni e sono in fase di separazione da mio marito dopo 11 anni di relazione, di cui 8 di convivenza, di cui 3 di matrimonio.
La nostra storia è spesso stata travagliata per svariati motivi: sua madre e i suoi nonni non mi hanno mai accettata davvero, tanto che non sono venuti neanche al nostro matrimonio. Credo che comunque i "fattori esterni" ci abbiano spesso disturbati, nel senso che anche alcuni suoi amici hanno creato tensioni tra noi.
Durante gli anni di relazione sono successe cose abbastanza significative che io ho deciso di perdonare, altre le ho giustificate pensando che potesse essere un problema di stress, o di stanchezza in un determinato momento, o semplicemente pensando che certe cose facessero parte dei lati meno belli del suo carattere.
In particolare mi riferisco ad un tradimento che ho subito 5 anni fa e che ho deciso di superare quando, dopo un mese e mezzo durante il quale ho cercato di raccogliere i miei pezzi, lui è tornato da me implorandomi di perdonarlo. Ovviamente non sono riuscita a perdonare subito, ma col tempo e con una terapia psicologica di coppia ci sono riuscita.
Nel 2015 ci siamo sposati, convinti e innamorati (almeno io), abbiamo anche cominciato a lavorare insieme nella sua azienda, avevamo un buon affiatamento, anche se in certi momenti lui con me è stato sgradevole. Nel senso che mi rispondeva malissimo o mi trattava con sufficienza (e queste cose le imputavo allo stress del momento o stanchezza, sopportando).
Dall'anno scorso poi lui era in cura da uno psichiatra per una forte depressione e prendeva dei farmaci che ha poi cominciato a scalare a giugno di questo anno. Da quel momento non ho capito più niente, nel senso che lui è diventato nervosissimo, non mi calcolava, se provavo a parlargli mi rispondeva male e ha cominciato a passare sempre più tempo da solo, anche in azienda cercava di essere dove non c'ero io.
Improvvisamente a luglio di questo anno ha deciso di partire per Londra, si è detto stressato, e mi ha assicurato che sarebbe tornato dopo due giorni. Intanto io, come lo scorso anno, ho gestito casa e azienda (un'azienda agricola che ovviamente a luglio era in piena produzione), in più ero preoccupata per lui. I giorni di viaggio da due sono diventati 10, e nel frattempo ho scoperto che lui si è iscritto ad un sito di incontri extraconiugali, poi ho scoperto anche che ha continuato a vedersi negli anni con la stessa donna con cui mi aveva tradita 5 anni fa. Insomma quando è finalmente rientrato ho provato a parlargliene ma mi ha aggredita verbalmente, ma era talmente fuori di sé che mi ha fatto paura ed alla sua richiesta di andar via di casa ho cercato conforto e sostegno a casa di mia sorella con i miei due cani.
Da quel momento in poi è un'odissea: non solo mi ha buttata fuori casa lasciandomi anche la roba per strada, mi ha tolto anche i soldi che avevo nel portafogli, la macchina che era intestata a lui ma che usavo io, ed ovviamente mi ha licenziata.
Adesso mi ritrovo senza niente, sto facendo la spola tra casa dei miei in abruzzo (dove posso stare con i cani) e casa di mia sorella in emilia romagna (dove vivevo anche io) per incontrare gli avvocati e fare colloqui di lavoro.
Purtroppo non siamo riusciti a trovare un accordo per la separazione consensuale, per cui adesso abbiamo intrapreso la strada giudiziale.

Mi chiedo come posso fare a riprendermi in mano la mia vita visto che mi trovo senza nulla, sono costretta a fare la figlia e finché non troverò lavoro non potrò avere un posto dove vivere e stare da sola....in tutto questo a chi mi chiede come sto rispondo di star bene, ed in effetti non mi sento male. È una sensazione strana perché so che in qualche modo sto soffrendo, ma in realtà mi sento solo vuota e non provo emozioni. A volte sento l'esigenza di un pianto liberatorio che però non arriva.
Ho paura che tutta questa forza e questo modo "tranquillo" di affrontare questa cosa poi mi si ritorcerà contro un domani, ho paura di poter avere un crollo emotivo.
Non so neanche io quale sia il modo giusto per affrontare tutto quello che mi sta succedendo...

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Miglior risposta 16 OTT 2018

Innanzitutto Valeria, complimenti per la sua capacità di descrivere la sua storia segno di una buona strutturazione interiore (=equilibrio interiore). È comprensibile il suo stato attuale emotivo di "shock" emotivo. Per rispondere alla sua domanda: "da dove ripartire?" Riparta dai suoi punti interiori, da quanti essi siano, di cui percepisce forza stabilità (e lei lo sa benissimo). Segua il suo istinto/fiuto e si faccia un elenco di priorità che costituiscono i suoi obiettivi e si concentri per raggiungerli. Faccia però attenzione alle emozioni sottostanti che cogliera' in ogni suo obiettivo perché esse influenzeranno le sue scelte ed emozioni. Pertanto il mio consiglio è tenga un atteggiamento interiore di apertura e tutte le sue emozioni con il tempo riuscirà ad elaborarle.

Dott.ssa Arcangela AnnaRita Savino Psicologo a Sammichele di Bari

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16 OTT 2018

Ciao colpisce molto la tua mancanza di emozioni in una situazione in cui la maggior parte delle persone solitamente soffre. Mi chiedevo se dietro la separazione giudiziaria stai agendo in qualche modo la rabbia "che è un potente anestetico al dolore". Il mio consiglio è di ricominciare da te stessa il fatto che separando ti perdi tutto dipende da te e da quello che hai costruito, non è possibile che tu rimanga a lavorare in quell'azienda? Se sei una persona valida perché non dovresti? Almeno fin tanto che non trovi un altro lavoro. Sembra che ti sia poggiata tutta su di lui e una volta che lui non c è più il tuo mondo crolla. Amicizie, lavoro, casa, ecc...

Dott.ssa Silvia Rotondi Psicologo a Roma

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15 OTT 2018

Buongiorno Vale,

Capisco e comprendo in pieno il suo stato d'animo, la sua storia è molto forte e percepisco la sua paura di poter avere un crollo emotivo. é possibile che in questo momento non abbia ancora realizzato in pieno l'avvenimento e per vari meccanismi di difesa, al momento non riesca ad essere lucida e provare emozioni se non l'esigenza in alcuni momenti di piangere. Come se il suo corpo riuscisse a lasciare andare le emozioni con le lacrime.
Al fine di poterla aiutare sarebbero necessari ulteriori elementi della vostra storia, la quale risulta essere lunga e complicata fin dall'inizio. Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico, magari online, visto che non ha ancora deciso dove spostarsi essendo in ballo con la separazione, nemmeno consensuale.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti, mi scriva. Non si faccia influenzare dal suo sentirsi "vuota e non a pezzi", ha bisogno di essere ascoltata.
Cordiali saluti
Dott.ssa Alice Noseda

Dott.ssa Alice Noseda Psicologo a Lecco

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