Come ridurre le aspettative?

Gentile utente,
non è possibile cambiare le persone ma quello che si può fare è lavorare sul nostro modo di state in relazione con l'Altro.
Questo è un punto essenziale per lei, un punto che necessita di essere esplorato e approfondito in modo da non condizionare sempre le sue scelte e le relazioni.
Cordialmente,
Studio Associato Dott. Diego Ferrara Dott.ssa Sonia Simeoli

Buongiorno Claire Nathalie,
le attese disattese in ambito relazionale sono esperienze comuni; la sportività con cui si superano è certamente frutto di una buona autostima e sicurezza personale.
Se sente tutto troppo le consiglio di farsi aiutare con un percorso di supporto psicologico che miri a rafforzarla da questo punto di vista.
Le auguro il meglio e resto a disposizione
Dott. ssa Oriana Parisi

Cara Claire,
lei pensa che dovrebbe aspettarsi di meno dagli altri ma non ci riesce, e questa sua consapevolezza paradossalmente potrebbe essere già un punto di forza da cui partire. Per quanto riguarda il parlare per fare andare bene le relazioni non vi è di per sé nulla di sbagliato, è solo al risultato diverso dalle aspettative che potrebbe valutare diverse modalità.
Si rivolga a un terapeuta per un percorso di supporto alla riscoperta delle relazioni interpersonali e per la gestione dei vissuti emotivi collegati. Le faccio tanti auguri.
Dott. Giovanni Iacoviello

Buongiorno Claire,
dalla sua attenta descrizione sembra emergere una difficoltà a tollerare la distanza, strutturale, che contraddistingue il rapporto con gli altri. Vorrebbe che fossero "come lei", quindi ridurre questa alterità ad una sintonia di intenti e comportamenti. Mi chiedo se, nella sua storia e nei legami familiari, sia stato altrettanto difficile tollerare quella separazione e distanza che la crescita e la vita portano per forza con sé.
Le auguro di poter continuare a interrogarsi e di trovare un modo meno sofferto di stare con gli altri.
Cordialmente, Dottoressa Poli

Buongiorno Claire,
quella che diamo del mondo è sempre la nostra personale lettura: è come se indossassimo degli occhiali colorati che non ci permettano di attribuire altre tinte al mondo.
Quello che, a mio avviso, potrebbe esserle utile, è un percorso in cui rendersi maggiormente consapevole dei meccanismi che la portano ad avere questa lettura del mondo. Qual è il bisogno che la porta ad avere tali aspettative? Penso sarebbe un'esplorazione arricchente e che porterebbe un enorme beneficio nell'apertura a nuove letture del mondo e delle relazioni! Un caro saluto, Dott.ssa Rachele Broggi

Cara Claire Nathalie,
La sua descrizione rispetto alle dinamiche relazionale nelle quali è immersa è molto chiara e puntuale. Mi sembra che abbia una certa consapevolezza di alcuni cicli relazionali che ricorrono nella sua storia. Lei dice di sapere che razionalmente dovrebbe aspettarsi meno dagli altri, ma è comprensibile che in realtà a livello emotivo ci sia rancore.
Potrebbe essere utile intraprendere un percorso grazie al quale accogliere con gentilezza queste sue emozioni e sensazioni, per poi provare a osservarle e gestirle nel modo che più sente suo.

Per qualsiasi delucidazione rimango a disposizione
Un caro saluto!
Dottoressa Eleonora Gasparetto

Cara Claire,
a volte sembra la cosa piú logica abbassare le aspettative sugli altri, ma a che prezzo? Forse quello di "appesantirci" e non vivere per il timore di affrontare la vita, o pagando il prezzo di perdere ottimismo, speranza e fiducia in noi stessi e negli altri.
La strada più difficile ma più proficua, forse, può essere quella di ascoltare i suoi bisogni e capire da cosa originano queste aspettative. Si prenda del tempo per lavorare su te stessa con il sostegno di un professionista che la accompagnerà in questo percorso.
Rimango a disposizione anche online, un caro saluto
Dott.ssa Francesca Dipierri

Buongiorno Claire Nathalie,

il modo in cui ci si relaziona agli altri nasconde sempre motivazioni complesse, alcune inconsapevoli, che derivano da come abbiamo sperimentato lo stare insieme agli altri fin da bambini, passando per i diversi momenti successivi della vita.
Possono essere quindi davvero molte le cause di questo suo modo di percepire e vivere le relazioni, di crearsi aspettative che poi vengono disattese e in fondo la fanno sentire sola, oltre che arrabbiata e forse anche svuotata da quello che cerca invano di donare.
Con l'aiuto di un professionista penso che potrebbe mettere a fuoco meglio in nucleo del problema, magari le sarà già sufficiente questo, o magari vorrà poi proseguire con l'analizzarlo più a fondo.

Un saluto
Dott. Luca Bacchiega

Cara,
è frequente aspettarsi dagli altri almeno tanto quanto si dà, ma questo meccanismo può diventare disfunzionale quando abbiamo standard elevati. In questi casi è necessario rintracciare i perché, ovvero cosa “significa per noi” quando gli amici rispondono a quelle aspettative, ma soprattutto “cosa significa” se non lo fanno, come mai è così doloroso. Questo è il primo passo per avere una consapevolezza personale che è la base del cambiamento. È importante comprendere che gli altri hanno un modo altrettanto individuale di dimostrare affetto e amicizia. La questione non è accettare che diano “di meno”, ma comprendere che danno “diversamente”, ad esempio.
Ad ogni modo è necessario un lavoro a 4 mani; serve un esperto che la guidi in un percorso mirato perché alcune convinzioni possono avere radici profonde e radicate ed essere connesse ad altri fattori importanti, come l’autostima o l’autoefficacia sociale ecc. Inoltre, con un terapeuta potrà avere uno spazio protetto tutto suo in cui parlare liberamente, senza sentirsi giudicata, ed apprendere o incrementare le sue skills sociali.
Resto a sua disposizione e le auguro di raggiungere quell’autoconsapevolezza di sè e l’appagamento che necessita per sentirsi serena anche con gli altri.
Un caro saluto,
Dr.ssa Annalisa Signorelli (sedute anche online)

Claire cara,
comprendo quanto sia complicata vivere questa disarmonia nei rapporti sociali; per quanto preziosi e nutritivi siano, la presenza di una mancata reciprocità ci porta a viverli con disagio e sofferenza. Il modo cui ci rapportiamo all'altro, però, dice molto di noi ed è importante anche prender atto del fatto che abbiamo una responsabilità e un potere determinante nel garantirci relazioni sane, soddisfacenti e arricchenti. Le tue parole, lasciano intravedere una notevole consapevolezza e spirito autoriflessivo che, in un percorso psicologico potrebbero rivelarsi delle preziose risorse. Io credo che, dialogare con un terapeuta sensibile e competente, ti permetterà non solo di esprimere e liberarti di queste sofferenti emozioni ma anche di guardare con lucida attenzione al tuo modo di essere in relazione, di esserci con l'altro per individuare dei coping disfunzionali, comprenderli e modificarli. Ovviamente non è un caso che nelle relazioni sociali tu tendi a depositare delle elevate aspettative, comprenderne le origini alla luce della tua storia personale è funzionale alla tua crescita personale.
Io resto quì, online, a tua disposizione.
Ti abbraccio, un caro saluto.
Dott.ssa Guercioni Clarissa

Buongiorno Nathalie, credo potrebbe essere buono per lei lavorare sullo stare senza giudizio sulla sua intenzionalità e non sulle aspettative derivanti dall’altro. Si potrebbe lavorare anche sull’importanza di stare nel qui ed ora. Se interessata ad un consulto per un eventuale percorso insieme resto a disposizione online.
Una buona giornata.
Dott.ssa Alessandra Messana

Salve Nathalie, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL