Salve, ho 22 anni e da circa 3/4 anni non sopporto più mia madre, penso sia una delle pochissime persone che riesce davvero a farmi arrabbiare, portandomi perfino a leggeri atti di autolesionismo (pugni sul muro, pizzichi alla pelle ecc..). Da quando sono nato fino a circa 17/18 anni ero molto attaccato a lei. Ora non la posso quasi vedere, passo più tempo possibile fuori di casa, e fra le mie più grandi prerogative c'è quella di frequentare l'università in un'altra città l'anno prossimo (ovviamente non solo per staccarmi da casa, ma uno dei motivi è anche quello). Mia madre invade i miei spazi, legge tutto ciò che trova in camera mia, dagli scontrini fino ai quaderni degli appunti, parla da sola o con gli animali a voce alta in casa, è pigra: si sveglia e va a letto tardi, ultimamente poi sta creando anche un rapporto conflittuale con mio padre. Nonostante i miei numerosi tentativi per farle quali suoi atteggiamenti non sopporto lei tende sempre a giustificarsi, e il problema al massimo cessa solo per qualche settimana, per poi ricominciare da capo. Non ce la faccio, speravo fosse solo una fase passeggera fra adolescenza e pre-maturità, ma sta durando davvero troppo. In oltre ho notato che in molte ragazze che frequento cerco quasi una figura a cui potermi "appoggiare", questo è forse anche causato dal fatto che in tutti questi ultimi anni mi sia mancata una figura femminile di riferimento come poteva essere mia madre? Spero possiate aiutarmi.
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5 LUG 2017
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Gentile Cosimo,
è chiaro che la via da percorrere non è quella dell'autolesionismo e che la tua capacità di tolleranza delle frustrazioni è veramente molto bassa.
Questi sono già motivi più che sufficienti per prendere in considerazione l'idea di iniziare un percorso di psicoterapia individuale.
Un altro buon motivo è proprio il fatto che prima di ritrovarti in una relazione in cui cerchi principalmente "un appoggio" con conseguenze negative facilmente immaginabili, sarebbe preferibile migliorare il tuo livello di maturità e di autostima sapendo che la psicoterapia può aiutarti anche in questo.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
5 LUG 2017
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Buongiorno Cosimo,
comprendo il suo disagio ed il desiderio di avere una figura di riferimento più stabile e meno invadente. Mi sembra di capire che fine a 3- 4 anni fa, lei aveva un buon rapporto con sua madre. Ci sono stati episodi particolari che hanno innescato queste dinamiche disfunzionali?
Resto a disposizione
Dott.ssa Vanda Braga
4 LUG 2017
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Gentile Cosimo,
non deve essere facile convivere in questa situazione e sicuramente avrà già pensato di consigliare a sua madre di parlarne con uno psicologo. Se ciò non dovesse funzionare, il mio consiglio è affrontare un suo percorso personale, in cui imparerà a gestire le emozioni negative che la portano all'autolesionismo e a trovare delle strategie per risolvere al meglio questa sua situazione di disagio.
Per approfondimenti non esiti a contattarmi.
Un saluto
Dott.ssa Ilaria Albano
Psicologo a Roma
4 LUG 2017
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Salve Cosimo
Posso immaginare il malessere che vive in casa con sua madre.
Mi sembra di capire che quando sua madre le fa provare intense emozioni negative per via dell'invadenza che percepisce e altri comportamenti lei tenta di modulare queste emozioni mettendo in atto gesti autolesionistici.
Purtroppo non si può intervenire direttamente su sua madre a meno che non pensiate di iniziare una terapia familiare o di coppia (madre/figlio).
Si può però intervenire con lei per cercare di gestire le sue emozioni e i suoi comportamenti in risposta a quelli di sua madre.
Se vuole raccontarmi un ultimo episodio accaduto, sono a disposizione
Dottssa Fabrizia Tudisco