Salve, sono una ragazza e il mio ragazzo ha la stessa mia età. Ca dicembre soffre di depressione poiché ha avuto una vita molto dura, attualmente è in cura da una neuropsichiatra e psicologa e segue una terapia farmacologica ma sente ancora delle "voci" nella sua testa che gli dicono di uccidersi continuamente, ha paura di se stesso perché in certi momenti non ha controllo del suo corpo e tenta il suicidio come indicatogli dalle voci...mi ha detto che domani si ucciderà e mi ha detto i dettagli. Io cerco di fare tutto il possibile ma non potrei stare con lui fisicamente perché abitiamo distanti anche se sarebbe l'unica cosa che lo farebbe stare bene, come posso fare per aiutarlo a evitare questa tragedia?
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22 GIU 2016
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Cara Francesca, comprendo la Sua ansia per la salute mentale del Suo ragazzo.
Da quel poco che dice ( soprattutto queste voci ) risulta una diagnosi di un disturbo veramente serio, che andrebbe trattato di concerto con uno psichiatra e uno psicoanalista specializzato.
Non posso in questa sede, voglio dire non di persona, precisare la diagnosi e la possibile prognosi.
Mi permetta però di darLe un suggerimento: spesso, in caso di seri disturbi di una persona a noi particolarmente cara, ci si lascia coinvolgere molto, se non troppo. Non lo faccia, cerchi di pensare anche al Suo benessere.
Resto a Sua disposizione per approfondire il problema e La saluto con viva cordialità.
Dr. Marco Tartari, Asti
29 GIU 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Francesca, ci sono 2 motivi per cui il tuo fidanzato sente le voci incitanti al suicidio:
- o ha una depressione psicotica,cosa abbbastanza grave,
- o sono gli esordi di una malattia mentale (l'eta' di inizio e' questa), come la schizofrenia, cosa ancora piu' grave..
In entrambi i casi, e' un problema piu' psichiatrico che psicologico, e c'è ben poco che tu possa fare oltre a manifestargli il tuo affetto e fare in modo che non interrompa in alcun modo le cure farmacologiche.
23 GIU 2016
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Gentile Francesca,
innanzitutto non deve sentirsi responsabile della vita o della morte del suo ragazzo che è in cura presso una psichiatra-psicologa ed ha, suppongo, una famiglia.
Tenga conto che neanche nelle psicosi gravi il paziente esegue sistematicamente gli ordini delle "voci" senza contare che a volte ne può fare un uso strumentale per ottenere vantaggi secondari come potrebbe essere nel suo caso.
E' ovvio però che ciò non deve far sottovalutare questo possibile rischio ma l'unica cosa che lei può fare (oltre a chiedere un supporto psicologico per se stessa) è allertare i familiari del ragazzo e/o eventualmente la sua psichiatra-psicoterapeuta.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
23 GIU 2016
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Buongiorno Francesca, posso solo intuire il suo senso di impotenza, soprattutto se il suo compagno la coinvolge emotivamente con queste modalità. E, soprattutto, se ha il senso che, rimanendo accanto a lui, potrebbe salvarlo. Per esperienza, andare dietro a tutte le "voci" non avrebbe senso, perchè possono farsi sentire molto spesso (e non è che ogni volta che il suo compagno sente le voci si possa stare con un'ambulanza pronta), perchè potrebbero essere indirettamente strumentali, etc., etc.. In questo ambito ho un pò di esperienza (che, però, nei casi singoli e specifici, non garantisce più di tanto): se tutte le figure professionali che lo stanno aiutando non hanno preso la decisione di un ricovero come il TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) o un Ricovero volontario, probabilmente si ha il senso di poter gestire anche in questo modo la situazione, molto critica. Se stessimo parlando di un contesto puramente nevrotico, sembrerebbe quasi che il suo compagno utilizzi questa strategia per tenerla più vicina (coercizione passiva), ma non credo sia questo il caso. Lei è seguita da qualcuno? Credo che, in questi momenti così delicati, anche chi sta accanto a persone in forte difficoltà abbiano bisogno di un aiuto professionale, altrimenti potrebbero instaurarsi delle dinamiche relazionali (se non è già successo) simili a quella già ipotizzata in precedenza.
Buona fortuna
dott. Massimo Bedetti
Psicologo/Psicoterapeuta
Costruttivista-Postrazionalista Roma
22 GIU 2016
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Buonasera,
il suo ragazzo è seguito da vari professionisti della salute mentale e, comprendo per quanto le possa dispiacere che minacci il suicidio, deve evitare di coinvolgersi o accollarsi i suoi problemi. Si ricordi che è la sua fidanzata e non l'angelo custode!
22 GIU 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Francesca,
lei ha già fatto e continua a fare molto per lui. Se sente davvero molto forte questo timore contatti le autorità competenti senza timore, oppure provi a dire al suo ragazzo che quando sente queste voci mortifere si rivolga immediatamente al pronto soccorso o chiami un'ambulanza, dove potranno prendersi cura di lui adeguatamente. Un ulteriore consiglio dica al suo ragazzo di parlarne con il suo neuropsichiatra e psicologa di queste voci e di questa inquietudine il prima possibile.
22 GIU 2016
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Cara Francesca quella che lei ci porta qui è una questione assai delicata e urgente a quanto dice. Lei ha già risposto alla sua domanda nel senso che oltre a stargli più vicino possibile non può fare altro. Se lei ravvisa queste minacce di suicidio davvero pericolose le consiglio di allertare qualcuno a lui vicino e le autorità competenti